SURSEE – A meno di due settimane dal debutto ufficiale in CHL, l’Ambrì Piotta alla Lehner Cup di Sursee è impegnato nel ritrovare le giuste sensazioni, e tra chi sta cercando di integrarsi al meglio nel gruppo c’è il giovane Julian Payr.
Coach Luca Cereda lo ha sinora schierato in tutte le tre amichevoli disputate, scegliendo per lui un compagno diverso per ogni uscita e mandandolo in pista venerdì contro il Barys Nur-Sultan in tandem con Michael Ngoy.
“Quella contro la formazione KHL è stata una partita ad alto livello – ha commentato Payr – e dobbiamo ammettere di aver lavorato meno dei nostri avversari. Si sono imposti senza fare alcuna magia, ma sappiamo che se avessimo lavorato di più avremmo avuto delle possibilità migliori di metterli in difficoltà… Questo è l’insegnamento che dobbiamo ricordare”.
L’allenatore sta cercando per te il compagno giusto, che tipo di difensore pensi completi meglio le tue caratteristiche?
“Sono un giocatore a cui piace staccarsi dalle retrovie ed andare anche in zona offensiva, ma credo che tutti i compagni con cui ho giocato sinora (Plastino, Fohrler e Ngoy, ndr) siano degli ottimi difensori ed è difficile dire con chi mi sono trovato meglio. Chiaramente a dipendenza di chi mi verrà affiancato dovrò adattare un po’ il mio gioco… Con il passare del tempo capirò lo stile dei miei compagni e troverò il giusto bilanciamento tra copertura difensiva e la possibilità di prendere qualche iniziativa in avanti”.
A 19 anni sei il giocatore più giovane della squadra… Come sei stato accolto nel gruppo?
“Dal mio punto di vista è un onore poter essere nello stesso spogliatoio con giocatori che hanno militato in NHL, oppure con altri che sono scesi in pista per oltre 500 partite di NLA. Sinora è andato tutto bene, è davvero un bel gruppo di ragazzi in cui non sto trovando alcuna difficoltà ad integrarmi”.
Cereda ha uno stile di gioco che abbiamo imparato a conoscere, che ruolo ti ha affidato?
“Sinora tutti i difensori hanno grossomodo ricevuto le stesse consegne, ovvero uscire dalla zona con dei passaggi veloci alle ali, sfruttando se necessario il supporto dell’altro difensore in pista con te. In generale vogliamo essere solidi, ma anche abili nel vedere il puck nella nostra zona il minor tempo possibile”.
In squadra hai trovato tanta competizione, in rosa ci sono una decina di difensori…
“È un aspetto che vedo con molta positività, una sana competizione all’interno della rosa è un elemento positivo per ogni giocatore di hockey. Il nostro è uno sport in cui ti viene chiesto di dare sempre il meglio… Per me sicuramente sarà dura, ma devo dimostrare di poter fae parte del gruppo che il coach vorrà mandare in pista”.
Ad Ambrì hai trovato due altri austriaci, Hofer e Zweger, la loro presenza ti è d’aiuto?
“Indubbiamente. Specialmente nel mio primo periodo con la squadra è stato molto positivo poter contare su dei ragazzi che vengono dal mio stesso paese, mi hanno mostrato tutto ciò che dovevo sapere aiutandomi parecchio. Da loro sto ricevendo tante informazioni in merito al sistema di gioco che vogliamo attuare, ed in generale sull’intera cultura del club”.