DANIEL BRODIN
Età: 29
Posizione: RW
Altezza: 186 cm
Peso: 85 kg
Tiro: right
Nazionalità: 🇸🇪
Provenienza: Djurdardens (SHL)
Draft: 2010, round 5, #146, Toronto Maple Leafs
Contratto: un anno
Sostanza, sacrificio e carattere
Dopo la deludente passata stagione il Friborgo ha deciso di rivoluzionare interamente il suo quartetto d’importazione, e a tre elementi dal grande impatto offensivo – Stalberg, Desharnais ed il difensore Gunderson – ha aggiunto lo svedese Daniel Brodin, che per diversi punti di vista potrà colmare il vuoto lasciato dalla partenza del veterano Jim Slater.
Certo, rispetto a quest’ultimo Brodin gioca all’ala, ma a livello di carattere, personalità e spirito di sacrificio il 29enne si posiziona sulla stessa lunghezza d’onda dello statunitense. Il nuovo straniero del Gotteron viene infatti descritto come un giocatore dalla grande intensità che punta senza fronzoli alla porta avversaria, rendendolo prezioso a tutta pista ed un vero pericolo nello slot.
Brodin di conseguenza si presenta come un giocatore molto fisico e nell’ultima stagione SHL si è piazzato al secondo posto in termini di “hits”, con 92 sull’arco di 52 partite. La sua produzione negli ultimi anni è invece stata piuttosto costante, con un “acuto” nel passato campionato in cui ha messo a referto il record personale di 35 punti (19 gol, quarto miglior marcatore di lega) nella prima linea del Djurgardens, in combutta con Jakob Lilja e Jacob Josefson.
Una vita al Djurgardens, con un paio di parentesi
Nato a Stoccolma, Brodin ha fatto il suo debutto effettivo in SHL durante il campionato 2009/10, dopo che nella stagione precedente si era già seduto in panchina per la prima squadra in una partita, senza però mai entrare sul ghiaccio.
Sino a quel punto Brodin si era distinto nella formazione U20 e nell’annata 2008/09 aveva ottenuto un bottino di 23 punti in 41 partite, condividendo lo spogliatoio con alcuni volti decisamente noti come il nuovo straniero degli ZSC Lions, Marcus Krüger, oppure l’attuale capitano dei Colorado Avalanche, Gabriel Landeskog.
Il suo vero debutto in SHL è datato 10 novembre 2009 contro il MODO, in cui militavano tra gli altri i leggendari Peter Forsberg e Markus Naslund, così come Mats Zuccarello e l’ex bianconero Daniel Sondell. Due giorni più tardi per lui arriva anche il primo punto, un assist su una rete firmata proprio da Marcus Krüger, mentre il 14 novembre riesce a segnare il primo gol – quello vincente – nel derby contro il Södertälje.
La sua stagione da “rookie” in SHL la conclude con un bottino di cinque punti (due gol) in 46 partite, numeri sufficienti per convincere i Toronto Maple Leafs a dargli una chance al Draft, dove viene scelto al quinto turno prima di nomi oggi celebri come Brendan Gallagher, Mark Stone oppure Frederik Andersen.
Il Nordamerica non era però destinato ad essere parte del suo percorso, ed infatti non varcherà mai l’oceano. I Maple Leafs non gli fanno infatti firmare un accordo entry level, e nemmeno i Boston Bruins lo mettono sotto contratto nonostante un invito al loro development camp nell’estate 2013.
Complessivamente Brodin ha giocato 360 partite con la maglia del Djurgardens, lasciando il club solamente tra il 2012 ed il 2015 per difendere i colori dei finlandesi dell’Ässät e ritornare poi in SHL con il Brynäs IF.
In particolare la parentesi in SM-Liiga si rivela appagante, visto che riesce a vincere il titolo contribuendo in maniera decisiva nei playoff con sei gol e due assist, lo stesso bottino del compagno di squadra Eero Elo, ex Langnau. In SHL non è invece mai riuscito ad andare sino in fondo, questo nonostante il successo sfiorato nei passati playoff con la sconfitta in sei partite nella finalissima contro il Frölunda.
Per lui da settembre inizierà un nuovo capitolo, inedito perché lontano dal mondo dell’hockey nordico e con una squadra affamata di rivalsa come il Gotteron… Fame che ha avuto anche lui nell’ultima stagione, in cui aveva saputo reagire alla grande dopo che un infortunio al ginocchio lo aveva costretto a saltare quasi tutto il campionato 2017/18.