AMBRÌ – A stagione conclusa arriva sempre il momento degli addii, o degli arrivederci. E per Samuel Guerra è arrivato il momento di salutare i propri compagni e di fare ritorno nella “sua” Davos. Dopo anni in ruoli complementari, in Leventina il 25enne – in coppia con l’inseparabile Fischer – si è trasformato in un leader, e ha portato a termine la sua miglior stagione in carriera, evidenziando un cammino di crescita notevole.
“Trattala bene, mi raccomando”, aveva detto il difensore a Marco Fertile, addetto al materiale biancoblù, togliendo per l’ultima volta la sua maglia numero 27 al termine di Gara 5 a Bienne.
“Dopo questa stagione possiamo guardarci allo specchio ed essere fieri di noi stessi. Abbiamo dato tutto, dall’inizio alla fine, senza mai tirarci indietro, da Benji sul ghiaccio a Manza in panchina. Abbiamo dato l’anima per questa squadra e il nostro successo va cercato proprio in questo, nel gruppo, nel voler lottare l’uno per l’altro. Questa stagione mostra quanto l’unione possa davvero fare la forza. Non è bastato per venire a capo del Bienne, ma siamo molto orgogliosi di noi stessi”.
Avete fatto dubitare il vostro avversario fino all’ultimo secondo. 4-1 è un risultato troppo severo per quanto visto sul ghiaccio…
“Con i nostri talenti umili abbiamo messo in difficoltà una squadra ben più quotata. Te lo dico con molta onestà, sono convinto che ce la saremmo giocata con qualsiasi avversaria. In alcuni frangenti, forse, è mancata un po’ di fortuna, ma nei playoff le partite vengono decise da episodi. È sempre stato così e così è stato in questa serie”.
Lasci Ambrì con la consapevolezza di essere maturato molto e di aver dato tanto a questa squadra…
“Sono venuto ad Ambrì con l’obiettivo di assumermi delle responsabilità. Era ciò che volevo ed era ciò che lo staff tecnico si aspettava da me. Ho dovuto lavorare duramente per raggiungere questo livello, e aver lavorato in un clima così sereno mi ha aiutato tantissimo. In questo contesto ho potuto esprimermi con leggerezza, sono sceso sul ghiaccio con la testa libera e sono riuscito a giocare su buoni livelli. Con il passare delle partite ho perfino iniziato a divertirmi. Ho cercato di sfruttare ogni centimetro che mi è stato concesso sul ghiaccio fino alla fine. Posso ancora migliorare, questo è certo, ma è stata una stagione sicuramente positiva per me, così come per la squadra. Lascio Ambrì soddisfatto, con la consapevolezza di aver dato tutto per questo club”.
Ti dispiace lasciare un gruppo così coeso e affiatato?
“Sono un ragazzo a cui piace guardare avanti. Di sicuro rimarremo in contatto perché oltre ad essere un bellissimo gruppo, siamo anche tutti amici. E questo è raro. È da 10 anni che sono in questo business e raramente riesci a trovare una squadra in cui tutti vanno d’accordo. Anche da questo punto di vista è stata una bellissima esperienza che mi sono goduto fino all’ultimo secondo di quel lungo cambio. È stata un’esperienza che mi porterò dietro con molto affetto. Un’esperienza per la vita”.