LUGANO – Con una partita iniziata sabato e finita domenica, si è conclusa la stagione 2018/19 del Lugano. Una stagione deludente e sotto le aspettative, che ha però visto l’allenatore bianconero Greg Ireland alla guida della squadra sino alla fine.
“È una sconfitta che fa male, soprattutto dopo aver visto lo sforzo del gruppo nelle ultime due partite. Eravamo in modalità playoff già da molto tempo, da quasi 25-30 partite, e magari nelle ultime quattro non abbiamo colto i risultati, ma sono molto orgoglioso del nostro gruppo, dello sforzo compiuto nella seconda parte della stagione in cui siamo stati una delle migliori squadre della lega per punti conquistati”, ha commentato il coach di Orangeville.
“Quando finisci a soli quattro punti dal terzo posto dopo una stagione come la nostra, ti guardi indietro e sai che avresti potuto e dovuto fare meglio… Ma questo gruppo ha battagliato tutto l’anno, abbiamo giocato con molti infortunati e ammalati, con il nostro bus che è stato danneggiato durante una trasferta e tanti altri imprevisti, ma nessuno si è mai lamentato e siamo andati avanti”.
Non siete arrivati dove volevate, ma rimani comunque orgoglioso del tuo gruppo…
“Sicuramente non abbiamo ottenuto i risultati sperati. Non siamo stati in grado di portare un titolo a Lugano – questa era la nostra missione e la nostra speranza – ma sono molto orgoglioso di questi ragazzi, degli uomini che abbiamo nel nostro spogliatoio. Non hanno mai mollato e anche se magari non sono piaciuti a tutti, posso dirvi che hanno dato tutto quello che avevano – e molti ragazzi anche di più, visto che hanno giocato nonostante fossero infortunati o ammalati, ma sono entrati lo stesso in pista e hanno davvero lottato. Anche nell’ultima partita si è visto che non hanno mai mollato, arrivando fino al secondo overtime. Si possono dire molte cose sulla nostra stagione o sui nostri risultati, ma non si può dire nulla sul nostro carattere. Si è parlato molto del fatto di dare il meglio quando si hanno le spalle al muro, e i ragazzi sono stati con le spalle al muro per le ultime 25-30 partite e hanno dato tutto quello che avevano”.
Non hai la sensazione che sarebbe stato possibile fare di più questa stagione?
“Voi chiedete di più, tutti quelli che pagano il loro biglietto vogliono di più e noi ci aspettavamo di dare di più. Siamo orgogliosi di rappresentare la maglia, la città e i tifosi, ma quando guardi nello spogliatoio e vedi sangue e sudore, quando vedi giocatori buttarsi sui tiri dopo cinque periodi, a volte devi togliere il cappello di fronte ai tuoi avversari, hanno fatto un buon lavoro e sono un ottimo club. Siamo delusi di aver perso e non penso che eravamo così lontani da loro. In questa serie però non siamo stati la squadra migliore e questo è frustrante. Penso che magari non ogni sera abbiamo lavorato intelligentemente e questo ci è costato delle partite, ma abbiamo dato tutto quello che avevamo”.
Pensi di aver commesso degli errori in questa stagione?
“Devo riordinare le mie idee prima di rispondere a domande del genere. È stato un anno lungo e questo non è il momento per riflessioni di questo tipo”.
Non è stata una stagione semplice, ma si è avuta l’impressione che la squadra sia sempre stata al fianco tuo e dello staff…
“Quello che vorrei dire è che questa squadra ha lottato duramente fino alla fine, dando tutto. Anche a loro ho detto che sono molto orgoglioso di quello che hanno dato a noi come coaching staff, ovvero tante piccole cose che non usciranno mai dallo spogliatoio. Il modo in cui si sono battuti per noi allenatori è di gran classe”.
Cosa può dirci sul tuo futuro?
“Non penso che sia il momento giusto per parlarne. È il momento di pensare alla squadra, questo sport viene giocato dai giocatori, quindi adesso parliamo di loro, hanno dato tutto. Tra un paio di giorni parlerò di questo argomento e rilascerò le mie dichiarazioni”.