LUGANO – BERNA
4-2
(1-0, 2-1, 1-1)
Reti: 0’09 Bertaggia (Loeffel, Chorney) 1-0, 25’25 Lajunen 2-0, 27’02 Marti (Heim, Kamerzin) 2-1, 33’55 Morini (Loeffel, Lapierre) 3-1, 58’25 Moser (Blum, Andersson) 3-2, 59’43 Sannitz (Jörg) 4-2
Note: Corner Arena, 6’085 spettatori. Arbitri Hebeisen, Salonen; Castelli, Schlegel
Penalità: Lugano 4×2′ + 1 x10′, Berna 3×2′ + 1×10′
LUGANO – L’ultimo gol della regular season del Lugano lo ha firmato Raffaele Sannitz, quasi che lui, uno dei grandi (e pochi) trascinatori stagionali dei bianconeri voglia sul serio lanciare i playoff, suo terreno di caccia preferito. E per “Raffa” quello insaccato nel finale a porta vuota è l’11esimo gol in stagione, sinonimo di record in carriera, associato a 29 assist, primato personale anche questo.
E il sospiro di sollievo finale per vittoria e qualificazione ai giochi che contano precedentemente acquisita, i tifosi sperano si trasformi in esaltazione, così come sperano che il Lugano si trasformi in quello che un anno fa li ha fatti sognare per lungo tempo.
La vittoria contro il Berna può servire anche a questo, a mandare in orbita i bianconeri con più consapevolezza e testa finalmente libera, perché il quarto di finale che si staglia all’orizzonte con avversario lo Zugo promette scintille e spettacolo.
Un accoppiamento che il Lugano forse non si aspettava, ma i risultati della serata hanno rimescolato le carte lì in mezzo e i bianconeri hanno sicuramente il potenziale necessario per giocarsela contro gli uomini di Tagnens, insomma, se il Lugano farà il Lugano da playoff, il passaggio del turno è sicuramente alla portata.
Tornando al match vinto contro gli orsi di Jalonen, i bianconeri lo hanno perlomeno affrontato con un piglio diverso da quello passivo mostrato nella serata della qualificazione in quel di Davos. Certo, si può sicuramente discutere su quanto questa partita contasse per il Berna, ma non vogliamo pensare che una corazzata come quella di Arcobello e compagni si metta a fare calcoli, anche perché il ballo delle sedie lì attorno alla linea poteva riservare qualunque sorpresa.
Piuttosto la scelta di schierare Caminada è da intendere come turno di riposo per Genoni, apparso non sempre irreprensibile nelle ultime giornate, ma alla fine da entrambe le parti, salvo in pochi casi, è apparsa una certa tendenza a non voler cercare il contrasto pericoloso.
Ne è nata una partita sviluppatasi a frazioni di gioco contrastanti e molto diverse tra loro, lanciata dal gol di Bertaggia dopo soli 9” di gioco, passata poi da una mano all’altra senza avere mai un padrone definitivo.
Certo, quando si è trattato di manovrare il disco per il possesso del terzo non ci si è certo stupiti di vedere il Berna molto più brillante dei bianconeri, questi si sono invece resi più pericolosi in contropiede, aiutati da una difesa ospite non sempre ben piazzata.
Anche l’errore di Arcobello che ha regalato il gol a Lajunen (aldilà della rete finalmente in formato “trattore” quasi come lo ricordavamo) non è sembrato molto “da Berna”, ma tant’è, a contare era soprattutto l’atteggiamento di una squadra, quella che di questi tempi non ha mai trovato la continuità giusta sotto tale aspetto.
A contare è stata anche l’autorità nel portare al 60′ la vittoria, non evidente paradossalmente per i bianconeri, spesso traditi dai ritorni degli avversari nei minuti finali, e sotto questo aspetto l’aver gestito bene il Berna può rinfrancare non poco dal lato della fiducia. Sembra strano da dire, ma questa squadra ha sempre bisogno della conferma per essere sicura di quello che sta facendo, quasi come un timido studente alla perenne ricerca del superamento degli esami.
Il discorso che si faceva dopo la sconfitta di Davos è semplice anche se non ne abbiamo ancora la conferma, ma questo Lugano ha bisogno della testa libera per rendere secondo il suo potenziale (mai espresso veramente in stagione per diversi motivi, alcuni sconosciuti) e forse qualcosa di sicuro lo possiamo dire: la sconfitta in Gara 7 della scorsa stagione ha probabilmente avuto l’effetto contrario rispetto a quella fame che ci si attendeva e forse solo oggi i bianconeri potranno finalmente iniziare a essere loro stessi.
Una stagione così complicata ha piazzato un peso sopra delle spalle che non erano pronte a sostenere, lunedì sera forse quel peso è stato gettato a terra. Lo sperano i tifosi, lo spera lo staff tecnico, i giocatori invece dovranno averne la certezza. Ora i playoff iniziano sul serio, e non sono quelli giocati a parole, sono quelli veri.
IL PROTAGONISTA
Jani Lajunen: Lo si attendeva al varco dopo una regular season sotto le attese se non per qualche sporadica partita. Il finlandese in vista dei playoff ha finalmente acceso il suo potente motore diesel, non velocissimo ma dalla non indifferente forza di traino e dai giri sempre regolari.
Forse non è stato il migliore in pista ma lo abbiamo visto finalmente creare spazi nello slot, recuperare dischi e giocare ottime sponde, oltre che vincere diversi duelli fisici e vincere il 70% degli ingaggi contro una delle squadre migliori in questo esercizio. Insomma questo Lajunen è stato il più vicino a quello ammirato la scorsa stagione e si può avere finalmente una certa fiducia sul suo rendimento nei playoff alle porte. Ah, e ha pure segnato il game winning goal…
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