AMBRÌ – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. In una serata complicata sul piano del gioco, l’Ambrì Piotta è riuscito con merito a fare sua una sfida importantissima contro un avversario ostico e fisico quale il Ginevra Servette.
“Due punti fondamentali nonostante un approccio alla sfida in salita”, ha esordito Michael Ngoy. “Il fatto che il Ginevra abbia giocato la sera precedente ha sicuramente influito sul ritmo e noi abbiamo accusato il colpo, trascorrendo gran parte del primo tempo in zona difensiva. Con il passare dei minuti, senza perdere mai la calma, siamo però riusciti a prendere in mano le redini della sfida. Che liberazione il gol di Kubalik!”.
È singolare che le occasioni migliori ve le siate create giostrando con l’uomo in meno sul ghiaccio…
“Effettivamente il nostro boxplay ha funzionato alla perfezione. Aver resistito per 44 secondi a quella doppia inferiorità numerica ci ha dato parecchia fiducia nei nostri mezzi. Lì c’è stata la svolta e da quel momento abbiamo iniziato a portare in pista la nostra identità. Alla doppia chiamata su Fora abbiamo temuto, ma non ci siamo disuniti. Abbiamo giocato con la giusta compattezza e da quel momento siamo stati la miglior squadra in pista”.
Non è mai semplice giocare contro il Servette, squadra con un forecheck alto che impedisce di creare gioco. Oltre a ciò eravate confrontati ad una sfida diretta a cavallo della linea. Sentivate la pressione?
“Non parlerei troppo di pressione. Come detto, l’approccio alla sfida è stato complicato soprattutto perché venivamo da diversi giorni di pausa mentre loro avevano giocato venerdì. Il Ginevra ha sfruttato la cosa mettendo in pista molta più energia di noi ed è stato importante in quei frangenti mantenere calma e lucidità. A ciò aggiungiamo una prestazione eccezionale del nostro Benji Conz. Ciò che più conta in questo momento è giocare con regolarità e costanza, e nelle ultime sfide ci siamo riusciti. Specialmente contro Berna e Zugo abbiamo portato in pista un buon hockey e questo per noi è ciò che conta davvero. Certo, i due punti sono importantissimi per la lotta a ridosso della linea, ma come diciamo sempre a contare davvero è il modo in cui lavoriamo sul ghiaccio per ottenere i successi. Per come è andata contro il Servette siamo contenti, ma ci sono comunque dei margini di miglioramento”.
Venerdì andrà in scena l’ultimo derby stagionale che si preannuncia incandescente. Che partita ti aspetti?
“Probabilmente lo sentiremo ancor più del solito. Immagino che questa settimana in Ticino non si farà altro che parlare della partita, è il bello del nostro sport. Il Lugano è in netta ripresa e vuole tornare a tutti i costi tra le prime otto dopo una stagione complicata, noi invece vogliamo confermarci su buoni livelli portando in pista un buon hockey. Mi aspetto una grande partita da ambo le squadre. Come diciamo sempre, il nostro obiettivo è di migliorare quotidianamente e contro i bianconeri avremo un’ottima chance di progredire ulteriormente, specie dopo una partita non perfetta come quella di sabato. Personalmente non vedo l’ora di venerdì!”.
Per stile di gioco il Lugano sarà un avversario più congeniale rispetto al Ginevra…
“Sono d’accordo. Sarà una partita radicalmente diversa, ne sono sicuro. Per noi cambierà poco, nel senso che il nostro gioco è consolidato e non muta in base all’avversario. Cuore, grinta e intensità li vogliamo portare sempre sul ghiaccio. È vero che per stile di gioco il Lugano è una di quelle squadre che si possono affrontare a viso aperto. Sarà importante riuscire ad impedire ai loro uomini migliori di sfruttare le loro qualità tecniche, e questo lo faremo con il nostro forecheck. Come dice sempre il coach, “picco e pala”, indietro le maniche e al lavoro! Saremo ripetitivi, ma questa è la nostra identità.”