Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Lassù in cima, dove si fa la storia
Dopo l’ultimo weekend il ceco Dominik Kubalik non deve più sentirsi solo in vetta alla classifica dei marcatori dell’intera lega. A raggiungerlo ci ha infatti pensato Zwerger, che si è lasciato alle spalle nomi come Rajala, Hofmann e Arcobello per andare a formare una coppia tutta biancoblù in cima alla graduatoria. Un evento che per i tifosi più giovani è addirittura inedito, dato che per ritrovare una situazione analoga bisogna andare indietro di diversi anni. Westrum è stato l’ultimo biancoblù a chiudere la stagione con il primato (72 punti in 50 partite nel 2007/08), ma per trovare una classifica con due biancoblù nei primi due posti bisogna tornare indietro sino al 1999/2000. A primeggiare erano Stephan Lebeau (45 partite 67 punti) ed il fratello Patrick (63 in 44), con i due che avevano preso il testimone lasciato da un’altra coppia che aveva chiuso al vertice, ovvero Oleg Petrov (87 punti in 45 match) e Paul DiPietro (82 in 45).
Per essere vecchia, regge ancora bene…
La vetusta Valascia ha il tempo contato, ma da questa stagione è tornata ad avere delle fondamenta piuttosto solide. Anzi, puntellata come si deve da coach Luca Cereda, la pista biancoblù è diventata un vero e proprio fortino, dove i tifosi stanno vivendo grandi emozioni prima di festeggiare sotto la direzione dell’immancabile Jiri Novotny. In casa l’Ambrì ha infatti portato a cinque la serie di vittorie consecutive, trovando proprio nella fase centrale della stagione quella solidità che in casa ha sinora prodotto una media di 1.8 punti a partita. Se si continuerà su questa strada, se ne vedranno ancora delle belle…
La pratica rende perfetti
Uno dei temi dell’ultimo weekend in casa Ambrì Piotta è stato quello della gestione del vantaggio, argomento tornato sotto la lente soprattutto dopo i punti persi prima di Natale in casa del Davos. La squadra di Cereda ha però dimostrato di saperci fare nelle ultime due sfide, pur facendo correre qualche brivido freddo sulla schiena dei suoi tifosi nel finale del derby. Più tranquilla invece l’amministrazione della sfida in casa con il Langnau, quando la terza sirena è arrivata senza troppi patemi. Ma come si è comportato l’Ambrì in questo senso sull’arco della stagione? Beh, piuttosto bene. Complessivamente sono infatti state 13 le circostanze in cui i biancoblù sono andati alla seconda pausa in vantaggio almeno di una rete, ed in dieci di queste sono poi riusciti ad ottenere la vittoria. C’è margine di miglioramento, ma decisamente niente male!
“Se tiro da qui, vale tre punti?”
No, l’Ambrì Piotta non si è improvvisamente dato al basket, anche se la tendenza evidenziata nel weekend dai biancoblù potrebbe lasciare qualche dubbio. Buttando un occhio alle statistiche ci si accorge infatti che contro Lugano e Langnau gli uomini di Cereda sono andati alla conclusione prevalentemente dalla distanza, ovvero da quell’area che va dalla linea blu all’inizio dei cerchi d’ingaggio (esempio). Nel derby sono infatti arrivati ben 18 tiri “da fuori” (74%), mentre contro il Langnau le conclusioni dalle retrovie sono state 15 (63%). Facendo le dovute somme, l’Ambrì è andato al tiro per due terzi da lontano, trovando fortuna in entrambe le uscite… Peccato non fosse un match di pallacanestro, altrimenti sul tabellone sarebbero finiti tre punti!
Strike rimandato al mittente
Il quinto derby stagionale è stato appassionante e teso sino all’ultimo, ma venerdì sera Ambrì Piotta e Lugano non si sono dati battaglia solamente sul ghiaccio. Come avviene spesso tra franchigie oltre oceano, le due ticinesi si sono affrontate anche sui social media. I bianconeri hanno lanciato la palla (da bowling) con un video prepartita, in cui si incitava la squadra a centrare “il terzo strike”, riprendendo a fine clip una recente esultanza dei leventinesi in cui tutta la squadra cade sul ghiaccio a domino, quasi i giocatori fossero dei birilli. Il derby è però andato all’Ambrì, che a fine match ne ha approfittato per rispondere a sua volta con un video. “Tutti in piedi… Lo strike lo facciamo noi! Il derby è biancoblù!” recitava il post, con allegato il clip dell’esultanza al rovescio, con dunque tutti i giocatori che dal ghiaccio tornano velocemente in piedi. Geniale e simpatico!
I gol del Belpaese
Giovanni Morini, con la doppietta di Davos e il gol trovato a Ginevra, ha ormai raggiunto il ragguardevole traguardo delle 10 reti in una regular season che ha da poco superato la metà. Ancora ottimi margini di miglioramento nelle prossime settimane per il numero 23, che è già il miglior scorer (per reti) dal passaporto italiano in una singola stagione nella storia dell’HC Lugano. Prima di lui Diego Kostner era arrivato a 6 gol in regular season nell’annata 2013/14, Tommaso Goi, Michael Zanatta e pochi altro avevano messo a segno nemmeno una manciata di reti, allora dobbiamo scomodare anche gli italiani d’America con doppio passaporto. In cima alla lista troviamo ovviamente Gates Orlando con 12 reti in regular season (oltre a 6 nei playoff), dietro seguono le fugaci apparizioni di Mike De Angelis nella stagione 1995/96 (2 gol in 4 presenze) e quella di Emilio Iovio, ingaggiato dai bianconeri la stessa stagione per i playoff ma mai schierato in partita.
Il derby traditore
In questa stagione i primi due derby giocati alla Cornèr Arena erano serviti al Lugano per riprendere velocità dopo dei periodi difficili, mettendo invece un freno sulle rotaie dell’Ambrì Piotta. Al terzo appuntamento con la sfida ticinese tra le proprie mura invece è andato tutto al contrario: i bianconeri sono inciampati e tornati sotto la linea dopo tre vittorie consecutive, mentre la squadra di Luca Cereda si è rilanciata dopo le sconfitte di Davos e Zugo. A volte anche camminare su sentieri conosciuti può riservare sorprese, specie se non si fa attenzione a dove si poggiano i piedi…
Sandro Z. da Losanna
Le voci erano insistenti ormai da mesi. Dopo la futura partenza ormai conclamata di Elvis Merzlikins per la NHL, un certo Sandro Z. da Losanna era dato per quasi certo sulla via della Cornèr Arena. Solo che in questo caso si parlava di un portiere, ossia Sandro Zurkirchen, oggi “deviato” più verso i Grigioni e la maglia del Davos. A firmare per i bianconeri è infine arrivato un altro Sandro Z. da Losanna, ma si tratta invece di quel Sandro Zangger che di mestiere fa l’attaccante l’attaccante. Dai, in fondo ci si aveva quasi azzeccato…
Febbre da cavallo
Assente nel derby a causa dell’influenza, Taylor Chorney non ne ha voluto sapere di starsene a letto nel momento difficile del suo Lugano, quindi si è messo a disposizione di Greg Ireland per la trasferta di Ginevra. Un paio di aspirine e via sul ghiaccio anche con la febbre ad aiutare i compagni. La partita è nata e finita storta per i bianconeri ma Chorney è stato tra gli ultimi a mollare e tra i primi a battagliare, tra i pochi in pista con un certo costrutto e alla fine ha messo a referto pure tre assist diretti, con lo splendido lavoro sulla rete del 2-1 di Sannitz. Se lo ha fatto lui con la febbre…
Le sedie musicali
Mai come in questa stagione la lotta per entrare nei playoff è stata così dura. Dalla terza posizione fino alla decima è una vera e propria ammucchiata, con squadre che fanno dentro e fuori dal gruppo delle elette scambiandosi il posto di partita in partita. Ne sa qualcosa anche il Lugano, passato dal nono posto al quinto e poi al decimo tutto nel giro di una manciata di partite, con gli ZSC Lions altrettanto sballonzolati avanti e indietro. Questa lotta assomiglia sempre più al gioco delle sedie musicali, con almeno otto partecipanti e solo sei comode sedie a disposizione. La danza attorno alle sedie va avanti ormai da mesi, la musica pian piano si affievolisce, chissà chi sarà il più pronto ad afferrare anche in extremis uno dei posti più ambiti appena il giradischi smetterà di suonare…