AMBRÌ – L’Ambrì continua a volare, e ad alimentare il suo motore non è un fuoco di paglia, ma un sistema solido che sta riuscendo a trovare una velocità di crociera costante e che sta portando alla classifica biancoblù punti pesantissimi.
“Siamo contenti della prestazione, pensiamo di aver fatto un passo avanti nella gestione del risultato”, ha commentato coach Luca Cereda. “I nostri ultimi sei minuti di partita sono stati molto buoni e di questo siamo molto soddisfatti”.
Il finale è poi sfociato in una nuova serata di festeggiamenti con i tifosi, che hanno potuto nuovamente vivere una partita entusiasmante. “Le emozioni finali sono il picco dell’iceberg, ma dietro c’è tanto lavoro da fare”, ha continuato l’allenatore. “I ragazzi sono stati bravi in questo senso, nonostante le condizioni iniziali non erano ottimali non hanno mai mollato e soprattutto finito in maniera quasi perfetta”.
Con uno sguardo più ampio è bello osservare l’hockey che Ambrì Piotta e Langnau sono riusciti a mettere in pista, con entrambe le squadre ora in una posizione interessante in classifica. Gli anni in cui entrambe le compagini erano relegate negli angoli bui della lega sembrano essere passati, grazie ad un lavoro importante fatto su ambo i fronti.
“Loro hanno iniziato questo cammino con Heinz Ehlers un po’ prima di noi, e lui è uno dei più bravi allenatori in Svizzera, l’ha dimostrato negli ultimi dieci anni avendo successo ovunque è andato. Ha dato un’impronta molto forte alla sua squadra, mentre noi siamo all’inizio e cerchiamo di migliorare ogni giorno”.
Sul fronte leventinese guardare alla classifica non è mai stato un fattore, ma ora che l’Ambrì è quarto con un solo punto di ritardo dal Bienne, è facile dare un’occhiata al Teletext e lasciarsi sfuggire un sorriso.
“In squadra non abbiamo tabelle di risultato o di classifica, ma solamente di lavoro con la relativa pianificazione, poi cerchiamo veramente di entrare in pista per fare il meglio che possiamo”, ha commentato Cereda. “Oggi la classifica la prendiamo com’è perchè è buona, ma sicuramente è solo una conseguenza del lavoro che facciamo sul ghiaccio… Come abbiamo visto alcuni giorni fa a Zugo, se non si lavora non abbiamo nessuna chance”.
Un ultimo appunto va al portiere Daniel Manzato, ritornato ricaricato da Davos e sabato autore di una prestazione che non ha avuto nulla da invidiare all’ottima partita giocata dal collega Benjamin Conz 24 ore prima.
“Sono molto contento per lui, si era messo tantissima pressione tra novembre e dicembre e non era soddisfatto di se stesso, anche se noi eravamo invece contenti di lui. Il cambiamento di aria della Coppa Spengler gli ha fatto bene in questo senso, ora siamo contenti che abbia raccolto quanto ha seminato in questo periodo ed è l’ennesima dimostrazione che se lavori bene poi i risultati arrivano”, ha concluso Cereda.