DAVOS – Festeggiato a lungo dai compagni, abbracciato in maniera quasi “violenta” dal suo ex collega in bianconero Ryan Wilson, il portiere biancoblù Daniel Manzato è stato premiato quale miglior giocatore della sfida tra il “suo” KalPa Kuopio e il Metallurg Magnitogorsk.
Uno shutout che a Manzato non può che far del bene, seppur sia arrivato fuori dal campionato: ”Fa sempre bene ottenere certi risultati, è stata una giornata splendida. Ad Ambrì non ho ancora trovato il livello che pretendo da me stesso e stavo cominciando a pensarci troppo, facendolo diventare un problema mentale”.
Daniel Manzato, esattamente due anni fa ti infortunasti con il Lugano qui alla Spengler, oggi le sensazioni sono tutt’altra cosa…
“Per me venerdì è stata una giornata da sogno, tutta la squadra ha giocato in maniera straordinaria in difesa, riuscendo a controllare il gioco contro una compagine come il Metallurg Magnitogorsk. Prima della partita ce lo siamo detti tutti, anche con lo staff tecnico, contro i russi si sarebbe dovuto giocare al massimo livello perché squadre così forti ti concedono pochissimo. Ce l’abbiamo fatta, abbiamo controllato bene la partita e siamo ancora riusciti ad andare a cercarci il gol vittoria all’overtime, magnifico”.
Quando sei rientrato per ultimo negli spogliatoi sei stato accolto da un boato, Paolo Duca si deve preoccupare?
“No, assolutamente! (Ride, ndr). Sono ovviamente felicissimo di come sono stato accolto nello spogliatoio e poter essere qui ad affrontare avversari di questo livello è un’opportunità unica, sarà una bellissima settimana. Finita questa parentesi mi ritufferò nella realtà di Ambrì, credo che avremo molte cose da dire in questo campionato e vogliamo che gennaio e febbraio siano mesi straordinari per noi”.
Con lo shutout ottenuto contro i russi inoltre hai fatto un bel pieno di fiducia…
“Dico la verità, in campionato non stavo trovando le sensazioni che speravo e quando un portiere non riesce a rendere come vorrebbe il problema diventa di natura mentale. Ultimamente cominciavo a pensare troppo e questo diventa controproducente, alla Spengler ho vissuto una bellissima giornata dove sono potuto ripartire dalle basi e questo mi farà sicuramente del bene”.
Com’è nata la possibilità di vestire la maglia del KalPa qui alla Spengler?
“Solo settimana scorsa ho appreso di questa possibilità, e devo ringraziare Paolo Duca che non solo mi ha dato il permesso di giocare la Spengler ma mi ha pure incoraggiato a farlo. Conosco questo torneo, questo ambiente, è tutto molto speciale e spero di poterci essere ancora in futuro”.
Magari potresti esserci in un futuro proprio con l’Ambrì Piotta, girano infatti voci che vorrebbero la squadra biancoblù qui alla Spengler…
“Anch’io ho letto su alcuni siti di questa possibilità, ci spero tanto perché come ho già detto è un torneo speciale in un ambiente speciale. Se l’Ambrì avrà la chance di parteciparvi sarebbe bellissimo sia perché se lo meriterebbe la squadra così come i tifosi che, sono sicuro, renderebbero questo ambiente ancora più speciale con il loro calore”.