AMBRÌ – Sta facendo importanti passi avanti l’Ambrì Piotta, come testimonia un successo sul Friborgo arrivato al termine di una prestazione a corrente alterna, ma determinata da un’unità d’intenti che per finire ha fatto la differenza.
“Abbiamo vissuto un buon weekend, anche se quella di sabato non è stata la nostra miglior partita”, ha spiegato coach Luca Cereda. “Abbiamo fatto un discreto primo tempo, nel secondo abbiamo sofferto ma poi siamo usciti come gruppo nel terzo e sicuramente siamo felici di quanto fatto”.
Luca Cereda, cosa non ha funzionato durante quelle fasi in cui il Friborgo ha saputo controllare il gioco?
“Nel periodo centrale eravamo un po’ molli in zona difensiva, abbiamo perso qualche duello di troppo e questo ci ha tenuto sotto pressione… Abbiamo controllato lo slot abbastanza bene, ma sicuramente abbiamo incontrato qualche problema”.
Alla Valascia dopo la quarta vittoria filata c’era tantissimo entusiasmo… Un fattore positivo ma anche difficile da gestire?
“Questo è il problema che abbiamo in Ticino, e soprattutto nell’ambiente dell’Ambrì. Quando si vincono alcune partite si viene considerati come i campioni del mondo, mentre quando si perde qualche match di fila si diventa dei brocchi o peggio ancora. Se vogliamo fare il prossimo passo dobbiamo imparare proprio questo, svuotare la pancia dopo una vittoria e trovare un equilibrio, squadra e staff ma anche tutto l’ambiente biancoblù”.
La posizione in classifica fa piacere, ma non è dunque da guardare più di quel tanto?
“I playoff sono a marzo, mentre oggi siamo ad inizio dicembre. C’è ancora tanto hockey da giocare, e come sempre noi parliamo solamente del quotidiano, perché dobbiamo ancora cercare di crescere e soprattutto imparare a gestire bene vittorie e sconfitte. Di partite ne perderemo ancora, probabilmente anche alcune di fila, ma come si dice in Leventina vogliamo sempre tirare diritto”.
In generale c’è infatti un grandissimo equilibrio, come ha dimostrato la sfida di sabato…
“Questa era una di quelle partite che se avesse vinto il Friborgo non avrebbe rubato nulla, così come non abbiamo rubato nulla vincendo noi. Capita, soprattutto in un campionato così equilibrato come quello in cui ci troviamo quest’anno. Il gruppo nel terzo tempo è uscito ed ha davvero voluto questa vittoria, questa è stata la piccola differenza che ci ha permesso di arrivare ai tre punti”.
Ora si tratterà di prepararsi bene per venerdì, visto che avete già provato sulla vostra pelle cosa significa non entrare subito in partita a Lugano…
“È l’aspetto su cui stiamo lavorando. Se vogliamo davvero stabilizzare il cammino che stiamo facendo dobbiamo imparare a farci trovare sempre pronti… Ma non solo a Lugano, possiamo andare anche a Rapperswil o Friborgo, se non ci presentiamo con la giusta intensità, attitudine e umiltà siamo destinati a soffrire. I nostri punti forti non possono mai mancare sul ghiaccio”.
Vi si presenta però una buona occasione, viste le difficoltà che stanno vivendo i bianconeri…
“Non credo che il Lugano sia in difficoltà. Sono una squadra fortissima. Onestamente però non ho ancora iniziato a pensarci, domenica mi godrò una giornata con la famiglia e poi da lunedì inizieremo a guardare al derby. Ad ogni modo ci troveremo di fronte un potenziale offensivo grandissimo e noi dovremo essere bravi ad impedire il loro gioco”.
Nessun favorito dunque in vista del prossimo weekend?
“Bisogna essere onesti. Quando gioca l’Ambrì contro il Lugano, oggi come oggi non saremmo mai noi i favoriti, ma questa non è un’eresia o un tentativo di pretattica. Chiaramente non andremo a Lugano per perdere, come in ogni partita ci presenteremo per cercare di vincere, ma dire che siamo noi i favoriti credo che sia una baggianata”.