RAPPERSWIL – LUGANO
6-3
(2-1, 1-1, 3-1)
Reti: 5’10 Kristo (Ness) 1-0, 6’12 Casutt (Spiller, Knelsen) 2-0, 14’29 Chiesa (Klasen, Bürgler) 2-1, 34’10 Wellman (Kristo, Knelsen) 3-1, 39’00 Bürgler (Chorney, Chiesa) 3-2, 47’17 Schlagenhauf (Wellman, Kristo) 4-2, 50’10 Mosimann (Hüsler, Mason) 5-2, 51’02 Hofmann (Sannitz, Lapierre) 5-3, 58’37 Kristo (Schlagenhauf) 6-3
Note: St.Galler Kantonalbank Arena, 4’103 spettatori. Arbitri Tscherrig, Oggier; Altmann, Ambrosetti
Penalità: Rapperswil 5×2′, Lugano 5×2′
RAPPERSWIL – Guardandoci anche un po’ indietro, nelle sfide delle stagioni passate, vien quasi da pensare che attorno alla pista dei sangallesi galleggi un fluido che impedisce ai bianconeri di imporre la propria superiorità, un po’ come fossero privati del proprio talento come nel film “Space Jam”.
No, lasciamo da parte film, basket e fantasia, proviamo invece a pensare come il Lugano possa passare da una partita giocata quasi alla perfezione contro il Friborgo – e non si venga dire che è stato un caso, non facciamo i pretestuosi – a una abulica e disordinata in tal maniera contro il Rapperswil, la stessa squadra malmenata il mese scorso alla Cornèr Arena per 6-0.
Va bene, tiriamo pure fuori che ogni partita ha la sua storia, che di partite facili non ce ne sono più, ma alla fine la storia e la facilità di una partita vengono determinate dalla concentrazione e dalla disciplina con cui una squadra affronta il proprio avversario.
In fondo si era capito fin dai primi cambi che il Lugano era sceso in pista con una certa “baldanza” e leggerezza, quasi da far pensare che per i bianconeri fosse tutto in discesa dopo la bella vittoria contro il Gottéron.
Guai a pensare a questo – e ci risulta difficile da credere per una squadra del genere, ma sempre di uomini si tratta – e guai pure a dimenticare che le squadre definite “piccole” sulla loro pista tendono a dare tutto nemmeno ne andasse della loro sopravvivenza quando affrontano nomi altisonanti e temuti.
Dopo 6 minuti di ghiaccio era palese che il Lugano non l’avesse tenuto di conto, salvo accorgersene al momento in cui Corsin Casutt ha insaccato il rapidissimo 2-0.
Lugano sorpreso colpevolmente, partita in mano al Rapperswil che da lì sarebbe girata difficilmente. La rete di Bürgler ha dimezzato lo scarto e ridato speranze fragili ai bianconeri, ma alla fine Chiesa e compagni sono stati sempre ad inseguire, nel risultato e nel gioco, sormontati dai Lakers chiusisi a riccio e capaci di rapide ripartenze con colpi di pattino alla “disperato”.
Gli ospiti non sono riusciti a dare ordine ed efficacia alla manovra, ormai incapaci di ribaltare le sorti di una partita nata male e finita peggio. Tanta ingenuità, imperizia e un pizzico di supponenza, ancora una volta il Lugano ha mancato una prova di maturità.
Intanto i punti fuori casa restano 5 su 30 (un misero 17%) , tanto per capire due cose: da una parte una cronica incapacità da parte del Lugano di fare…il Lugano lontano dalla Cornèr Arena, ed è un problema che non può più essere accantonato. Dall’altro lato si può capire il potenziale ancora inespresso (sarà meglio farlo in fretta) di una squadra che con una velocità di crociera anche solo nella media fuori casa sarebbe tranquillamente nelle primissime posizioni.
Se con le ultime vittorie casalinghe il Lugano aveva accorciato la classifica verso l’alto, questi mezzi harakiri lontano dal proprio pubblico hanno lo stesso effetto ma verso il basso. Con un campionato così selettivo e spaccato in due a ridosso dell’11esima posizione, un paio di passi falsi costano carissimo a chi ama complicarsi la vita. Ma soprattutto i bianconeri ci confermino che sia stato solo un passo falso.
IL PROTAGONISTA
Melvin Nyffeler: Non è stato chiamato in causa con interventi eccezionali per gran parte del match, ma il numero di tiri del Lugano è stato comunque impegnativo.
Se c’è stato però un momento in cui i bianconeri sono stati vicini a cambiare l’inerzia della partita è stato nell’ultimo periodo con 2 minuti a 5 contro 3.
In quel frangente Nyffeler si è eretto a protagonista, contribuendo anche lui in maniera tangibile alla vittoria con alcune parate che hanno salvato il vantaggio poi portato alla meta da Schlagenhauf e compagni.