DAVOS – AMBRÌ
3-6
(0-1, 2-2, 1-3)
Reti: 14’56 Kubalik (Müller, Ngoy) 0-1, 24’01 Guerra (Trisconi) 0-2, 31’17 Nygren (Ambühl) 1-2, 34’08 Lindgren 2-2, 38’13 Müller 2-3, 42’43 Müller (Kubalik) 2-4, 52’02 Marc Wieser (Ambühl) 3-4, 55’08 Hofer 3-5, 58’29 Zwerger 3-6
Note: Vaillant Arena, 3’757 spettatori. Arbitri Wiegard, Mollard; Dreyfus, Cattaneo
Penalità: Davos 4×2′, Ambrì 2×2′
DAVOS – Pur giocando con il fuoco in un paio di frangenti, l’Ambrì Piotta è infine riuscito a dare la giusta concretezza al risultato del match di Davos, in cui si è dimostrato squadra decisamente più registrata rispetto ad un gruppo grigionese in gravissimo debito di fiducia.
Ne è stato un chiaro esempio il primo tempo, in cui gli uomini di Del Curto hanno iniziato meglio dei propri avversari, ma appena incassato il gol di Kubalik sono venute a galla tutte quelle paure figlie di una prima parte di campionato in cui ogni cosa è andata storto.
La squadra di Cereda ha invece dimostrato di essere maturata al punto da riuscire a reagire con una certa calma alle fasi più concitate del match, così come ad alcuni errori che denotano però quanto l’Ambrì possa e debba ancora crescere sul piano della malizia e del mestiere.
In questo caso l’esempio perfetto lo troviamo nel periodo centrale, iniziato con il bel gol del raddoppio di Guerra – gran “sassata” la sua – e continuato poi con una miriade di opportunità per battere di nuovo l’approssimativo Lindbäck.
Ottenere il 3-0 in quel frangente avrebbe verosimilmente significato dare una mazzata quasi decisiva al morale del Davos, ma un po’ di imprecisione ed i ferri della porta grigionese – colpiti a più riprese – hanno tenuto Nygren e compagni in partita.
Un po’ beffardamente, in meno di tre minuti il Davos ha impattato la contesa grazie alle reti proprio del difensore svedese e di Perttu Lindgren, che hanno dato un volto completamente nuovo ad un match che pochi attimi prima Kubalik e Zwerger erano andati ad un nulla dal chiudere.
In quel delicato frangente è stato fondamentale lo spunto di Marco Müller – migliore in pista – che a poco dalla sirena si è di forza liberato alle assi ed è andato a beffare Lindbäck da pochi passi, lanciando un chiaro messaggio sia al Davos che ai suoi compagni. L’Ambrì dopo aver avuto di che mordersi le dita non ha mollato, ed ha anzi iniziato immediatamente a preparare il terreno per affrontare il terzo tempo.
Lo stesso Müller ha poi ipotecato la sfida con un gol da manuale ad inizio terzo tempo, e solamente il 3-4 firmato da Marc Wieser – dopo ottimo lavoro preparatorio di Ambühl, che ha attirato a se la difesa ospite – ha ridato tensione ad una sfida in cui l’Ambrì aveva già dimostrato di avere tutti gli strumenti per vincere.
L’assalto finale non ha però prodotto troppi brividi per Conz, soprattutto dopo che Hofer era riuscito a ristabilire il “cuscinetto” di due reti di scarto grazie ad un gol da opportunista. Nel finale c’è poi stato tempo anche per il 6-3 a porta sguarnita di Zwerger, mentre Müller non è riuscito a trovare lo spunto giusto per ottenere il primo hat trick della sua carriera.
L’Ambrì Piotta ha così incamerato tre punti pesantissimi, che ributtano il Davos a -11 in classifica e permettono ai leventinesi di tenere il passo delle squadre immediatamente sopra di loro in graduatoria.
Sicuramente da rivedere alcuni meccanismi in zona difensiva, ma complessivamente i biancoblù hanno fornito una prova positiva e di carattere, sfruttando i punti deboli degli avversari e trovando il modo di reagire ad alcune “pedalate a vuoto” specialmente nel secondo tempo.
Con un po’ di fortuna in più la partita si sarebbe probabilmente chiusa con anticipo, ma anche in questo modo la squadra di Cereda continua a crescere e a far dimenticare le importanti assenze di D’Agostini, Fora e Pinana.
Sabato sera la squadra sarà attesa ad un test importante contro il Losanna, una delle formazioni più in forma del campionato ma venerdì battuta – dopo otto vittorie consecutive! – dagli ZSC Lions. Ci sarà da rimboccarsi le maniche e restare vigili, perché per avere la meglio ci vorrà anche quel pizzico di malizia in più.
IL PROTAGONISTA
Marco Müller: La crescita dell’attaccante non accenna a fermarsi e alla Vaillant Arena è stato il miglior giocatore in pista. Autore di una doppietta e – soprattutto – di un instancabile lavoro cambio dopo cambio, Müller è il vero simbolo di questo Ambrì.
Lavoratore instancabile, si è dimostrato ottimo anche agli ingaggi (88%, tradottosi in 15 faceoff vinti) e giustamente Cereda lo utilizzato più di tutti i suoi compagni di reparto. Peccato non aver firmato l’hat trick, ma con questo trend ci saranno sicuramente altre occasioni.