AMBRÌ – È un Luca Cereda soddisfatto quello presentatosi alla stampa al termine del secondo derby stagionale, vinto con merito da un Ambrì Piotta che ha fatto tutto il necessario per legittimare un’importante successo.
“Sono felice per i ragazzi, credo davvero che meritassimo di vincere”, ha commentato il coach leventinese. “Se avessimo perso sarebbe stata un’altra ingiustizia, sono contento per come è finita la partita”.
Ci avete messo qualche minuto ad ingranare, ma poi siete stati superiori al Lugano…
“Sapevamo che l’inizio sarebbe stato difficile e che da parte nostra sarebbe potuto essere un po’ contratto, perché è umano che ci sia un po’ di pressione e tensione all’inizio, ma dopo i primi 7-8 minuti siamo entrati in partita. Abbiamo fatto tanto e meritato la vittoria”.
Ad immagine della prima rete di Lauper, avete lavorato tanto per meritarvi questi due punti…
“Credo che quell’azione sia lo specchio del nostro Ambrì. Anche nelle ultime cinque partite che avevamo perso – se togliamo quella di Bienne – sicuramente i ragazzi meritavano più punti di quelli che hanno raccolto. Martedì sera era per noi veramente importante fare una buona prestazione, credo che il gruppo ci sia riuscito e personalmente sono molto felice per loro”.
Fondamentale anche l’apporto di Conz, chiamato al compito non semplice di subentrare dopo un periodo…
“Conz ha fatto la sua parte. Non credo sia stato il protagonista numero uno, ma il suo pregio è stato quello di farsi trovare pronto, e questo parla a favore di avere a disposizione due portieri che si aiutano e si supportano a vicenda. Questo è uno di quegli aspetti che deve diventare uno dei nostri punti di forza”.
Avete interrotto una serie di sei sconfitte filate contro il Lugano, anche questo ha fatto bene…
“A mio parere era solo questione di tempo. Nel primo derby di quest’anno abbiamo avuto una pessima entrata in materia in cui abbiamo regalato due gol, dopo la strada si era fatta in salita. Già lo scorso anno però avevamo fornito delle buone prestazioni, e sapevamo che se fossimo riusciti a continuare così la vittoria sarebbe arrivata ad un certo punto”.
Siete inoltre riusciti a vincere nonostante la rete incassata nei primi minuti…
“È la prima volta che vinciamo dopo aver subito il primo gol. Era importante farlo, perché al di là di alcune superstizioni non puoi arrenderti alla prima difficoltà, soprattutto se incassi la prima rete dopo pochi minuti di gioco. Nel derby siamo stati bravi, non abbiamo mollato ed anzi abbiamo aumentato l’intensità e la pressione sul Lugano, vincendo tanti duelli. Questo fa sempre la differenza”.
Il calendario ora vi riserva sfide impegnative, quanto è importante a livello di fiducia aver ricominciato con una vittoria?
“Per noi era fondamentale riuscire a riconquistare la fortuna, visto che nelle ultime partite le prestazioni erano buone ma abbiamo raccolto poco. Era dunque importante tornare ad essere premiati per i nostri sforzi, anche se sappiamo che la strada rimane ancora lunga e difficile. Ci godiamo la serata ma da mercoledì dobbiamo rimetterci al lavoro, perché arriva un weekend impegnativo”.
È stata una serata positiva anche a livello di emozioni, come ad esempio quando Lauper ha cercato di coinvolgere ancora di più il pubblico dopo la sua rete…
“Quando si vivono delle emozioni in pista, è bello anche trasmetterle. Piano piano stiamo tornando ad una Valascia come ai vecchi tempi, che ribolle di energia ed emozioni. Questi gesti in momenti positivi aiutano la squadra e il pubblico, portando al climax di emozioni di cui abbiamo bisogno… Alla fine è per questo che i giocatori scendono in pista ed è per questo che il pubblico viene alla pista”.
Il derby ha visto anche Müller rivestire per la prima volta il ruolo di capitano…
“Dopo i vari infortuni lui ci sembrava la scelta più ovvia e giusta in questo momento. È un esempio da seguire. Non è un giocatore perfetto, ha ancora tanti margini di miglioramento, ma l’attitudine è veramente quella giusta. Siamo contenti per lui, che ha potuto giocare la sua prima partita con la “C” sul petto nonostante la giovane età. Non dimentichiamoci che un anno e mezzo fa giocava pochi cambi nella quarta linea del Berna, mentre ora si ritrova ad essere il leader di una squadra di NLA. Il ruolo cambia e bisogna abituarsi, ma ha davvero il giusto atteggiamento”.