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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite giocate nel weekend da Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Per tutti c’è la prima volta…
… anche per chi è arrivato all’età di 32 anni e con alle spalle oltre 300 partite in NHL. Matt D’Agostini in carriera ne ha passate tante, ha vestito le maglie di Blues, Devils, Penguins e Sabres, prima di sposare le cause di Ginevra Servette e Ambrì Piotta, ma non aveva mai visto “ufficializzato” il suo ruolo di leader. Il canadese non aveva infatti mai portato la “C” sul petto, lettera che però gli è stata cucina nel momento in cui si è infortunato Elias Bianchi, e che è stata confermata anche dopo il ritorno in Leventina di Michael Fora. Per lui una sensazione nuova, a risultato di quanto portato da più di un anno alla causa biancoblù.

due “Io non ho paura”
… ma a volte è bene averne, almeno un po’! Era questo uno dei fattori su cui coach Luca Cereda aveva fatto leva dopo la brutta sconfitta di Bienne, intendendo naturalmente quell’atteggiamento che permette di evitare pericolosi rilassamenti o eccessi di fiducia. Un monito che deve essere seguito da tutti, e che dovrà ricordarsi anche il portiere Benjamin Conz, autore venerdì sera di una seconda fatale leggerezza nel giro di una settimana. Un peccato, perché il numero 1 ha disputato per il resto un’ottima sfida, fermando parecchi tentativi pericolosi del Langnau e dando il tempo ai suoi compagni di entrare in partita. “Conz è uno dei migliori portieri del campionato con il bastone”, aveva affermato Cereda dopo il gol regalato allo Zugo, ma per le prossime sfide un po’ di sana “paura” potrebbe renderlo un portiere ancora migliore.

tre Tanta voglia di fare bene, forse troppa
Stiamo parlando di Michael Fora, che venerdì sera in un episodio forse sfuggito ai più ha ben riassunto il suo momento attuale. Dopo aver rimediato una penalità ad inizio partita, il difensore ha fatto ritorno in pista dalla panchina dei puniti in maniera troppo frettolosa, toccando il disco quando uno dei suoi pattini era ancora fuori dalla superficie ghiacciata. Da regolamento questo è un episodio che viene punito con due minuti, ma che nell’occasione è fortunatamente sfuggito ai direttori di gara. Complessivamente Fora dal suo arrivo ha avuto questa generale tendenza a voler ritornare subito ai massimi livelli, giocando così partite tra alti e bassi. Ora arriverà la pausa e l’occasione di mettere nelle gambe qualche altra partita con la Nazionale, così da tornare in biancoblù con le migliori sensazioni a metà novembre.

quattro Mi casa es tu casa
Ovvero, all’Ambrì Piotta poco importa se deve scendere in pista alla Valascia oppure davanti al pubblico avversario, questo almeno in termini di risultati. Dopo 16 partite disputate e perfettamente divise tra match casalinghi e in trasferta, si evidenzia infatti un particolare equilibrio. In entrambe circostanze la squadra di Cereda ha infatti racimolato tre vittorie e cinque sconfitte, che si sono tradotte in 10 punti conquistati alla Valascia e 11 strappati “on the road”. Negativa in maniera sostanzialmente analoga invece la differenza reti, che parla di un -5 alla Valascia ed un -6 sulle altre piste. Numeri per certi versi incoraggianti, ma indubbiamente i biancoblù vorranno essere un po’ meno “cordiali” quando si troveranno ad ospitare le altre squadre, a partire dal primo derby in calendario in Valle.

cinque Le difficoltà, quelle conosciute
Complessivamente l’Ambrì Piotta si sta rendendo protagonista della stagione che grossomodo tutti potevamo immaginare, ma le ultime sfide hanno lasciato di che recriminare ai biancoblù, che per strada hanno perso punti che con un po’ più di malizia sarebbero arrivati in Leventina. La recente serie di cinque sconfitte consecutive non deve essere sottovalutata ma nemmeno scatenare reazioni esagerate, visto che Cereda non è nuovo a vivere situazioni analoghe. Dalla sua entrata in carica questa è infatti la terza volta in cui l’Ambrì rimedia cinque stop filati, con le prime due avvenute anch’esse nella prima parte della passata stagione. 23 settembre – 6 ottobre, e 8-19 dicembre i periodi neri del passato campionato, con la speranza che stavolta il mese di dicembre possa portare a maggiori soddisfazioni.


uno Targa TI 171070
I radar zurighesi sono arrivati fino al Ticino per cercare di bloccare un’auto velocissima che sfrecciava attraversando la Svizzera dalla sera prima, partita da Losanna. Purtroppo per loro quell’auto ha provocato danni anche alla polizia tigurina, sfuggendo alle pattuglie messe in pista da Serge Aubin, il quale è dovuto poi rientrare nel suo cantone a mani vuote senza nemmeno poter distribuire una multa. I conducenti dell’auto ticinese, Luca Fazzini, Matteo Romanenghi e Alessio Bertaggia sono ancora adesso ricercati dagli agenti Geering, Sutter e colleghi, costretti comunque dai loro superiori a redigere un rapporto sull’accaduto.

due Scusate, ma c’è qualcuno di più importante
La rivalità tra Lugano e ZSC Lions è cominciata a cavallo degli anni 2000, poco tempo dopo che gli zurighesi avevano cominciato la loro trasformazione per diventare da quelli che erano gli Zürcher SC alla potenza hockeistica di oggi. Sfide di playoff e finali durissime, incattivite e infinite, l’ultimo capitolo scritto in Gara-7 di mesi fa. Di questo si occupano poi i tifosi, la curva in particolare, che dal riscaldamento di sabato sera era impegnata nel classico scambio di saluti cordiali con gli ospiti giunti da Zurigo. Tanto impegnati che ci è voluto un attimo prima che anche in curva nord ci si accorgesse che nel frattempo sul ghiaccio era sceso Glen Metropolit per il simbolico ingaggio d’inizio. Una volta notato Pac-Man però le attenzioni sono state tutte per lui.

tre Cornuto e mazziato
L’arbitraggio di Didier Massy e Andreas Koch ha fatto parecchio infuriare i tifosi bianconeri, trascinando polemiche anche dopo il 60’, nonostante il Lugano abbia intascato la posta piena contro i Lions. Episodio che ha scatenato l’ira della Cornèr Arena è stato in particolare quel doppio powerplay concesso agli ZSC nel secondo periodo, con il 5 contro 3 sfruttato da Cervenka per segnare la seconda rete ospite. Dopo il primo fallo fischiato, Lapierre si è lamentato con lo stesso Massy per aver ricevuto un colpo nelle parti basse a gioco fermo, ottenendo in cambio dall’arbitro 2’ di penalità per comportamento antisportivo a causa delle proteste. Un doppio colpo basso.

quattro Arma letale tricolore
Di Giovanni Morini si è già detto di quanto sia diventato completo, soprattutto dopo che il numero 23 è stato lasciato in pace dalla sfortuna e dagli infortuni. Tanto lavoro duro e intelligente, grinta infinita ad ogni cambio, esempio di dedizione per tutti e per i giovani che cercano di sfondare. Non solo, da questa stagione il comasco si è scoperto anche un ottimo scorer, con un tiro su cui ha lavorato negli anni, tanto che ad oggi può già vantare 6 gol sul suo personale tabellino. Molte reti oltretutto di qualità, come quella segnata alla Cornèr Arena contro i Lions, tanto da essere al momento il secondo scorer dei bianconeri in fatto di reti, addirittura con una riuscita realizzativa del 29%. Chi l’avrebbe mai detto? In tempi di svedesi, canadesi e finlandesi si riscopre una nuova arma venuta dal Belpaese.

cinque Sei socio del soccorso stradale?
Scena piuttosto divertente quella andata in scena nel primo tempo a Malley tra Losanna e Lugano. Gli spettatori dell’impianto vodese a un certo punto hanno notato Merzlikins mentre dava una spinta vigorosa a due mani a Loeffel “lanciandolo” verso la panchina bianconera. Il difensore numero 58 ci è arrivato su un pattino solo, come fosse intento a produrre una figura a corpo libero di pattinaggio artistico, poi a gioco fermo si è svelato l’arcano: dal pattino di Loeffel si è staccata di netto la lama, incidente che avrebbe potuto avere anche conseguenze per il difensore (strappi o stiramenti vari), per fortuna la ruota non ha ceduto del tutto e il carro attrezzi ha potuto spingere il malcapitato fino all’officina.

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