AMBRÌ – “Vogliamo cinque leoni”, così hanno intonato i tifosi biancoblù a primo tempo inoltrato dopo aver assistito ad una delle tante fasi di pressione del Langnau, ingolosito quanto mai del primato in campionato.
Ma l’Ambrì non si è fatto impressionare e, cambio dopo cambio, la squadra di Luca Cereda ha rialzato la testa riportando il momentum a proprio favore. Momentum interrotto però da un’ingenuità di Benjamin Conz, solidissimo per tutta la sfida ma autore dell’errore – il secondo “importante” nel giro di una settimana – che di fatto è costato la sfida ai biancoblù.
Una nota di merito va indubbiamente alla prova generosa del rientrante Bryan Lerg, al debutto in campionato con la maglia biancoblù.
“L’inizio è stato in salita ma successivamente siamo riusciti ad invertire l’inerzia della sfida grazie a due reti molto pesanti ottenute in powerplay”, ha commentato il 32enne americano. “Nel complesso abbiamo giocato una buona partita, avremmo potuto vincerla… Ci siamo creati diverse occasioni pericolose ma non siamo riusciti a concretizzarle. Perdere in questo modo fa male, è una sconfitta che brucia parecchio”.
Come giudichi l’errore in occasione della rete decisiva del 3-2?
“È successo ciò che tutti hanno visto, non mi sento di aggiungere altro. Ci terrei a sottolineare però come questo sia uno sport di squadra. Quando si vince lo si fa tutti assieme, lo stesso dicasi per le sconfitte. Cosa dobbiamo fare ora? Andare a Ginevra e conquistare i tre punti senza attenuanti”.
Contro il Langnau è arrivata la quarta sconfitta consecutiva. Cosa vi è mancato venerdì per ottenere il successo?
“Credo sia mancata la semplicità. Non siamo stati furbi. Per le prossime sfide dovremo evitare di “innamorarci” troppo del puck, come capitato al sottoscritto in alcune occasioni. In futuro dovremo cercare di evitare quelle giocate individuali poco utili alla causa collettiva”.
Non un buon risultato per la squadra ma buone notizie per te, che hai potuto finalmente disputare la tua prima partita di NLA…
“È bello poter essere di nuovo in pista. Quelli passati sono stati per me dei mesi particolarmente difficili. La preparazione estiva è stata lunga ed intensa, e nel momento in cui avrei potuto esprimermi al meglio sono incappato in quell’infortunio alla caviglia. Ma è inutile piangere sul latte versato. Sono cose che capitano, specialmente in uno sport come il nostro. Ciò che conta è il presente: sono tornato e percepisco questa voglia crescente di fare bene con la squadra”.
Venerdì sei stato schierato in entrambi gli special teams, oltre che come primo centro tra Kubalik e D’Agostini nei minuti finali del terzo tempo. Una bella iniezione di fiducia…
“Certamente! In pista mi sono sentito bene e a mio agio. È stato davvero bello tornare a disputare una sfida “ufficiale”. Ho cercato di portare in pista le mie qualità, come la creatività per esempio. Quando non si gioca da così tanto tempo è difficile, ma nonostante l’infortunio ho cercato di lavorare duramente dando sempre il meglio. Contro il Langnau credo di aver mostrato alcuni dei risultati del mio duro lavoro”.
Ti aspettavi un recupero così rapido?
“Non saprei dire… Giorno dopo giorno ho iniziato a sentirmi sempre meglio sul ghiaccio. Il coach, però, mi ha chiesto di pazientare. E così ho fatto. Ho poi atteso con impazienza la chiamata dello staff tecnico, che è arrivata venerdì mattina”.