AMBRÌ – Al termine di un’altra prova solida e convincente, a prevalere non può che essere il rammarico per non aver raccolto quanto seminato. L’Ambrì ha dato tanto, forse tutto, ma contro uno Zugo solido e cinico per poco non è bastato.
Poco male, perché ancora una volta la squadra di Luca Cereda ha risposto presente, confermando l’eccellente periodo di forma ed evidenziando quanto il processo di crescita stia procedendo nella giusta direzione, a dimostrazione della buona prova fornita da Johnny Kneubuehler, al rientro come titolare a seguito dell’infortunio occorso in allenamento a Tommaso Goi.
“È stata una bella serata di hockey. Siamo riusciti a giocare una partita molto solida contro un avversario ostico, e questo non può che farci bene”, ha commentato il numero 11 biancoblù. “Chiaramente avremmo voluto vincerla, ma ci sono comunque molti elementi positivi che sono emersi e che ci teniamo stretti, come ad esempio l’essere riusciti a giocare con costanza per quasi tutti i sessanta minuti, ciò che a Friborgo non avevamo fatto”.
Al termine di un primo tempo in salita, nel quale avete contenuto bene gli attacchi dello Zugo, nel secondo siete riusciti ad aumentare il ritmo, mettendo in difficoltà gli ospiti…
“Tecnicamente lo Zugo è una squadra davvero molto forte. Tra le sue fila può vantare diversi giocatori molto dotati a livello tecnico, ed è dunque chiaro come questi riescano con relativa facilità a costruire delle azioni pericolose. Noi abbiamo cercato di contenere i loro attacchi nel miglior modo possibile, rimanendo sempre calmi e lucidi. Poi, a partire dal periodo centrale, siamo pian piano emersi, entrando sempre più nel match. Siamo stati pericolosi grazie ad alcune azioni davvero ben orchestrate. Peccato che i nostri sforzi non siano bastati, ma siamo comunque soddisfatti della nostra prestazione”.
Quando di fronte ci si ritrova un avversario così ben organizzato – oltre che uno Stephan praticamente perfetto – le situazioni speciali acquisiscono d’importanza. Peccato non essere riusciti a sfruttare quei due powerplay ad overtime in corso. È stata la lucidità a venir meno?
“Non saprei dire. So solo che in quel frangente avremmo dovuto chiudere la contesa e non lo abbiamo fatto. Forse è mancata la fame necessaria, oppure la tensione era tale da impedirci di ragionare lucidamente. È un vero peccato perché occasioni del genere vanno assolutamente sfruttate, soprattutto quando si gioca in 4 contro 3 e si è nel bel mezzo del supplementare, ad un passo dal successo…”.
Certo è che con le recenti prestazioni l’Ambrì sta sempre più dimostrando di essere una squadra matura e in crescita…
“È vero. Il nostro inizio di stagione è stato davvero molto positivo, ma bisogna stare attenti a non galvanizzarsi troppo. La stagione è ancora lunga ed è ora importante rimanere con i piedi ben piantati a terra, continuando a lavorare duramente e con costanza. Solo in questo modo potremo proseguire questo percorso di crescita. Abbiamo le carte in regola per poterlo fare: il gruppo è forte mentalmente e la nostra forza è di riuscire a portare sul ghiaccio ogni sera la giusta fame di vittoria. E questo ci rende una squadra difficile da affrontare. Sono convinto che la direzione intrapresa sia quella giusta, ora sta a noi perseverare…”.
Spesso relegato in tribuna, hai vissuto un inizio di stagione molto difficile. Ora, con l’infortunio di Goi, ti si presenta la grande occasione di metterti in luce…
“Certamente. A livello personale la situazione non è delle più semplici. Dall’inizio del campionato ad ora ho ricevuto pochissimo ghiaccio, ma sta a me soltanto di dimostrare il mio reale valore al coach. Attraverso il mio lavoro quotidiano voglio dimostrare allo staff tecnico che non schierarmi è uno sbaglio. Continuerò a lavorare duramente con l’obiettivo di recuperare il mio posto in squadra senza dover dipendere da infortuni altrui. Ce la sto davvero mettendo tutta: l’occasione che mi si è presentata è davvero ottima e non posso permettermi di lasciarmela sfuggire. La prendo come una chance di lavorare ancor più duramente. Poi quel che succederà, succederà”.
Ti saresti mai aspettato di incontrare così tante difficoltà ad Ambrì?
“Ad essere onesto no. Chiaramente sono venuto alla Valascia con l’intento di giocare il più possibile e crescere come giocatore e come uomo. Le cose non sono andate esattamente come avevo programmato, ma questa ormai è acqua passata. Ora mi si presenta l’occasione di riscattarmi, e sono sicuro che con il duro lavoro riuscirò a guadagnarmi un posto in squadra. Sul ghiaccio contro lo Zugo mi sono sentito bene. Avere a disposizione tanto ghiaccio dopo così tanto tempo fa bene. Ho cercato di rimanere concentrato sulle piccole cose, sono riuscito ad essere pericoloso in un paio di occasioni, e ora dovrò essere bravo a riconfermarmi nel corso delle prossime partite. In questa squadra nulla ti è regalato, te lo devi guadagnare”.