AMBRÌ – Al termine di un periodo impegnativo, l’Ambrì Piotta può ora tirare il fiato. I biancoblù in settimana hanno raccolto solamente il punticino dell’Hallenstadion, ma indubbiamente coach Luca Cereda si è appuntato diverse considerazioni per arrivare ad un bottino più corposo contro le prossime – più abbordabili – avversarie.
“Quello su cui stiamo lavorando in questo inizio di campionato è la costanza, tra una partita e l’altra ma anche all’interno della stessa sfida”, ci ha spiegato l‘allenatore dei leventinesi.
“Questa settimana abbiamo affrontato tre top teams del nostro campionato e abbiamo visto che quando abbiamo la capacità mentale di applicare per 60 minuti il nostro sistema ce la possiamo giocare… Quando invece lo facciamo solo a tratti siamo ancora molto distanti dai nostri avversari. Non resta che rimboccarci le maniche per colmare questo gap”.
Il primo bilancio dopo otto sfide vi ha visto ottenere dieci punti, tre in più rispetto al passato campionato…
“È vero, ma a questo ora guardiamo poco. Quello che ci interessa di più adesso è davvero trovare questa costanza, questa capacità mentale di portare avanti il nostro gioco per 60 minuti, indipendentemente da dove si giochi e dal tipo di avversario… Questa è la nostra grande sfida”.
Con 27 gol subiti l’Ambrì ha attualmente la difesa più perforata, pur tenendo conto che siete l’unica squadra già a otto partite… Significa che c’è molto da lavorare?
“Non sono d’accordo. Credo che il più grande gap con gli avversari l’abbiamo nella gestione del disco, anche venerdì sera in certe situazioni si è visto che in questo senso dobbiamo migliorare. In generale la compattezza sul ghiaccio – non solo difensiva – va migliorata. Chiaramente però quando subisci poco hai più chance di vincere”.
D’Agostini non si è più visto nel terzo tempo, quali sono le sue condizioni?
“Si è sentito male dopo i primi 40 minuti gioco. È ammalato e dunque è rientrato a casa”.
Kienzle sta evidenziando qualche difficoltà, finendo anche in sovrannumero giovedì. Come valuti sinora il suo apporto?
“Può crescere ancora tanto. È uno dei diversi volti nuovi che abbiamo in squadra e deve ancora abituarsi al nostro modo di lavorare, sia in allenamento che in partita. Non è sempre semplice, dunque ha bisogno un po’ di tempo. Siamo all’inizio, starà a lui mettersi al lavoro a testa bassa, visto che non esistono magie e solo così potrà avere successo. Gli manca un po’ di velocità d’esecuzione, il gap con gli attaccanti, la determinazione ai duelli… In generale si deve abituare al nostro sistema, ma questo è un processo normale e ci vuole del tempo”.
Siete reduci da un periodo intenso, come si svolgeranno i prossimi giorni?
“Abbiamo giocato cinque partite in otto giorni, dunque sarà importante recuperare. La squadra avrà il weekend libero e da lunedì ci rimetteremo al lavoro, con le batterie piene. La prossima partita è solamente venerdì, dunque avremo una settimana di tempo per lavorare con serenità e cercare di fare un passo avanti su quella costanza di cui si diceva prima”.