AMBRÌ – ADLER MANNHEIM
EISHALLE SURSEE
Ore 17:00
Ricordi lontani
A Mannheim sembra passata un’eternità dal titolo del 2014/15, quello conquistato con l’esperto Geoff Ward in panca. Da quella stagione si sono susseguiti diversi alti e bassi, mercati estivi deficitari, licenziamenti di allenatori e soprattutto molte delusioni.
Dopo la toccata e fuga da vincente di Ward, sulla panchina delle aquile si è seduto l’attuale coach del Lugano Greg Ireland, sostituito a febbraio 2011 da Craig Woodcroft (altra conoscenza svizzera) con il quale le cose sono però precipitate, lasciando il Mannheim addirittura fuori dai playoff per la seconda volta in 20 anni.
L’era di Sean Simpson
Il nome dell’ex allenatore di Zugo, ZSC Lions, Kloten e selezionatore della Nazionale svizzera d’argento a Stoccolma sembrava quello giusto per riportare in alto i biancoblù, ma anche sotto la sua guida il secondo posto in regular season è stato seguito da una clamorosa eliminazione nei quarti della stagione 2016/17.
Licenziato pure Simpson nel dicembre del 2017, il suo sostituto Bill Stewart è riuscito comunque a raggiungere la semifinale, ma dalla dirigenza dei tedeschi è arrivato l’ordine, perentorio e deciso come da tradizione teutonica, in vista della stagione 2018/19: “ricostruire”.
Ricostruire per vincere subito
Via anche il traghettatore Bill Stewart, dentro Pavel Gross, l’ex storico allenatore dei Grizzly Wolfsburg, sulla cui panchina dal 2011 ha trovato tre finali di DEL e altrettante semifinali.
Fuori anche alcune figure storiche come il difensore Nikolai Goc e il centro Christoph Ullmann, oltre ai deludenti canadesi Devin Setoguchi, Carlo Colaiacovo e Ryan McMurchy.
Al loro posto gente più affamata e caratteriale come l’ala Nico Krämmer da Colonia o i difensore Cody Lampl dai Fischtown Penguins (squadra di Bremerhaven) e Joonas Lethivuori dall’HPK.
Forze fresche da affiancare alle certezze della squadra come l’ex Kloten Chad Kolarik, Sinan Akdag e Garrett Festerling, ma soprattutto che facciano da complemento ai grandi colpi del mercato quali Tommi Huhtala dallo Jokerit (medaglia d’argento con la Finlandia nel 2014) e addirittura Ben Smith, già sul taccuino di diversi club svizzeri e che arriva da capitano dei Toronto Marlies, freschissimi vincitori della Calder Cup di AHL.
Obiettivo: tornare a guardare tutti dall’alto in basso.