SERGE AUBIN
Età: 43
Nazionalità:
Provenienza: Vienna Capitals (EBEL)
Contratto: 2 anni
Subito sotto pressione
Il titolo svizzero conquistato un po’ a sorpresa dal traghettatore Hans Kossmann ha stupito molti, dato che l’ex allenatore dell’Ambrì Piotta prese in mano a suo tempo gli ZSC Lions come “ultima spiaggia”.
Kossmann doveva essere un semplice rimorchiatore fino a riva, lasciando poi spazio al nuovo coach, quello della “rinascita”. E invece ci si ritrova con un Kossmann che lascia da campione e un Aubin lanciato subito nella condizione di dover ripetere (o avvicinarsi perlomeno) a ciò che ha fatto il suo sottovalutatissimo predecessore.
Aggrapparsi a Serge Aubin può apparire come una scelta coraggiosa da parte degli zurighesi ma, non volendo appigliarsi a vecchi santoni logori o a scommesse troppo rischiose, quello del canadese sembra un profilo interessante da cui ripartire.
Aubin conosce alla perfezione l’hockey svizzero, ha nel suo curriculum un titolo di campione di EBEL con i Vienna Capitals e ha quel profilo caratteriale e da motivatore che è spesso mancato sulla Limmat.
Giocatore focoso, spesso oltre il limite
La carriera da giocatore di Serge Aubin si è sviluppata dapprima tra l’AHL e la NHL, draftato dai Penguins non ha mai giocato per la franchigia di Pittsburgh, facendo il debutto con i Colorado Avalanche nella stagione 1998/99.
La sua carriera di NHL è continuata sostanzialmente tra gli Avalanche, i Columbus Blue Jackets e gli Atlanta Trashers, giocando un totale di 396 partite con 44 reti e 65 assist. Aubin ha sempre avuto prevalentemente ruoli da attaccante difensivo e in alcuni casi da “enforcer” – soprattutto a inizio carriera – rendendo il proprio nome conosciuto per le numerose bagarre e alcuni falli un po’ troppo sopra le righe.
Particolarmente famosa è una scazzottata tra lo stesso Aubin e il famigerato Sean Avery ai tempi dei Colorado Avalanche nell’aprile del 2003.
In Svizzera: ruolo diverso, testa uguale
La carriera di Serge Aubin prende una svolta durante il lockout della stagione 2004/05, quando viene ingaggiato per una manciata di partite dal Ginevra-Servette. Terminato il contratto con i Trashers la stagione successiva, il canadese approda definitivamente in LNA firmando proprio con le aquile di Chris McSorley.
Nel campionato svizzero Aubin assume un ruolo di centro offensivo, come dimostrano i 250 punti in 247 partite con le maglie di Ginevra e Friborgo (oltre a un breve prestito al Bienne per lo spareggio promozione dalla LNB) ma, mai come in questi casi, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il suo carattere lo porta a prendersi vagonate di penalità (più di un minuto a partita) ma se questo può essere considerato parte del “bagaglio”, meno ben visti sono alcuni suoi interventi gratuiti ai danni degli avversari, come quello ai danni dell’allora biancoblù Erik Westrum del 10 ottobre 2008.
Westrum aveva appena fatto impazzire il Lugano nel famoso derby dello 0-6 alla Resega, la giornata successiva deve sfidare il Ginevra di Aubin alla Valascia. Durante una delle sue scorribande offensive al 57’20, con l’Ambrì alla ricerca della rimonta, Westrum si ritrova davanti Aubin che allarga proditoriamente la gamba sul suo ginocchio provocando uno scontro durissimo.
Il biancoblù rientrerà dopo dieci partite di assenza, ma il suo ginocchio è irrimediabilmente danneggiato e gli darà tormento anche nelle stagioni successive, prima che la sua carriera termini a causa delle commozioni cerebrali procurategli da un altro “focoso” avversario, Shawn Heins.
La stagione successiva Aubin passa al Friborgo di Hans Kossmann, prima di terminare la carriera da giocatore croce (grossa) e delizia ad Amburgo.
Altri ex biancoblù sulla sua strada
Appesi i pattini al chiodo è proprio negli Hamburg Freezers che inizia la carriera di allenatore del canadese. Nelle stagioni 2013/14 e 2014/15 è assistente di una vecchia conoscenza dell’Ambrì Piotta, ossia Benoit Laporte.
Dopo una prima buona annata, Laporte viene sollevato dall’incarico già a settembre e Aubin ne prende il suo posto come head coach, proprio nel periodo in cui diventa pure assistente di Jeff Tomlinson sulla panchina del Team Canada.
Aubin riesce a risollevare i Freezers portandoli fino al quarto posto in regular season, venendo però eliminato nei quarti di finale. La stagione 2015/16 è decisamente buia per Aubin e l’Amburgo, la squadra presenta subito gravi difficoltà finanziarie dopo che il gruppo Anschutz (proprietario del club fino a quel momento) dichiara che non supporterà più le finanze del club, costringendolo alla chiusura nel maggio 2016 dopo l’ultima amara regular season chiusa all’11esimo posto.
Il successo e il ritorno
Serge Aubin trova subito un impiego, prendendo in mano la guida dei Vienna Capitals come successore dell’italo-canadese Giacinto Boni, capace di portare la squadra della Capitale austrica al terzo posto in regular season per poi venire eliminata nei quarti di finale.
Aubin centra invece subito il successo al primo colpo, vincendo il titolo di EBEL dopo una stagione trionfale terminata con il primo posto in regular season e la finale vinta contro il Klagenfurt, per quello che è il primo e unico titolo nazionale per una squadra di hockey di Vienna.
La stagione successiva sembra la fotocopia per i Vienna Capitals ma, dopo aver chiuso di nuovo al primo posto la classifica di regular season, Holzapfel e compagni vengono eliminati in semifinale dai futuri campioni del Bolzano, entrati nei playoff in extremis tramite l’ultimo gironcino di qualifica.
Aubin lascia così l’Austria dopo due anni comunque soddisfacenti, portando anche il suo fido assistente Craig Streu all’Hallenstadion sulla panchina di una squadra che porta i galloni da campioni svizzeri. Manterrà il sangue freddo?