LUGANO – Dopo aver raggiunto due finali negli ultimi tre anni, Roland Habisreutinger è al lavoro per cercare di assemblare la miglior squadra possibile, così da mettere a disposizione di coach Greg Ireland un gruppo completo per cercare di andare finalmente sino in fondo.
Le ultime pedine aggiunte allo scacchiere bianconero sono l’attaccante Mauro Jörg ed il difensore straniero Taylor Chorney, che portano così a quota cinque i nuovi volti presenti in squadra, al fronte di partenze rilevanti come quelle di Furrer e Brunner.
Roland Habisreutinger, partiamo proprio da Taylor Chorney… È finalmente l’uomo giusto per la difesa bianconera dopo qualche anno di delusioni?
“Speriamo che possa portare quella leadership che è mancata ad alcuni suoi predecessori. Intendiamoci: Bobby Sanguinetti non ha fatto una brutta stagione, ma è mancato proprio sotto quell’aspetto, una caratteristica fondamentale per il nostro difensore straniero”.
Quello di Chorney è un nome sconosciuto ai più, inoltre non è più nemmeno quel giocatore passato da altre squadre svizzere. Significa che con lui è stato fatto un lavoro di ricerca accurato?
“Sapevamo esattamente che tipo di giocatore cercare e Chorney ha le caratteristiche giuste. So che i tifosi giocando al “Fantahockey” si aspettavano un grosso nome, ma spesso chi porta questi grossi nomi non ha le motivazioni giuste per ricoprire il ruolo che si richiede a uno straniero in Svizzera. Vi è da dire che fino al 1° luglio il mercato offriva pochissimo e abbiamo avuto la pazienza giusta per valutare bene la rosa di candidati. Qualcuno è stato scartato per le motivazioni, altri per la mancanza di pattinaggio, altra caratteristica fondamentale, così quando ci siamo trovati sul tavolo il dossier di Chorney abbiamo visionato suoi video e valutato le referenze, ritenendolo infine l’uomo giusto per noi quando abbiamo parlato con lui”.
Qualche giorno prima di lui è arrivato anche Mauro Jörg da Davos, di ritorno a Lugano dopo diversi anni. Anche lui sembra avere le caratteristiche che si sposano bene con il credo di Ireland…
“Quando è sfumato l’arrivo di Reto Suri per le ragioni che ormai conosciamo, abbiamo comunque sondato il mercato per cercare un attaccante energico e dalle caratteristiche two-way. Appena Jörg si è reso disponibile abbiamo colto questa opportunità al volo, è nell’età giusta e possiede quel retaggio bianconero che tanto piace al club”.
La vostra idea era quella di allungare la rosa della squadra. Dopo la partenza di Brunner compensata da Jörg c’è da aspettarsi qualche altro movimento in entrata?
“Restiamo sempre vigili, ma bisogna anche guardare a cosa offre il mercato, ovvero pochissimo. Se ci dovesse essere l’occasione giusta la valuteremo, ma non ingaggeremo giocatori solo per fare numero. Inoltre tra le partenze in attacco c’è solo quella di Brunner, ma se è vero che Haussener e Jörg sono giocatori diversi da lui, vedendo quello che ha potuto dare sul ghiaccio Brunner nelle ultime stagioni, sono sicuro che la sua partenza verrà compensata ottimamente. Inoltre in difesa è partito Furrer, ma oltre agli ingaggi di Chorney e Jecker ci si dimentica spesso dell’arrivo di Loeffel, che porterà classe e punti dalla difesa”.
Ripresa la preparazione, ci sono alcuni giocatori in convalescenza e recupero. Vauclair, Sannitz e Ronchetti sono in terapia conservativa, mentre quali sono le condizioni di Bürgler e Chiesa?
“La mia valutazione può sicuramente essere diversa da quella dello staff medico, ma sono abbastanza fiducioso e credo che li avremo sul ghiaccio a inizio campionato. Sarebbe bello averli in agosto per la Champions Hockey League, ma forzare i tempi è sempre un rischio e non vogliamo rovinarci un’intera stagione a causa di una partita di fine estate”.
A fine stagione ci sono diversi giocatori in scadenza di contratto; con il mercato che non si ferma mai bisogna pianificare e agire in fretta…
“La situazione la conosciamo e la stiamo pianificando da tempo, per non farci trovare impreparati. In questo caso ci sono rischi ma anche vantaggi a differenza di come la si guardi. Molti giocatori dovranno ancora dimostrare il loro valore, mentre se altri valuteranno altre sistemazioni noi non potremmo influenzare la loro decisione se non al momento di discuterne attorno a un tavolo”.