LUGANO – È praticamente impossibile smuovere Greg Ireland dalle sue certezze, quelle che dispensa a proposito della sua squadra, e dopo la vittoria convincente in Gara 3 risulta ancora più dura trovare appigli per obiettare alle idee del coach bianconero.
Dopo aver dato il “cinque” a un piccolo tifoso affacciatosi dalla tribuna, con il consueto sorriso seminascosto, il coach canadese ci tiene subito a dire la sua sulla partita dei suoi ragazzi: “Sono fiero di questa squadra, sapevo che avrebbero dato una grande risposta. Passo dopo passo facciamo le cose giuste, ora andiamo avanti e concentriamoci sulla prossima sfida”.
Facendo una “retrospettiva” su Gara 3, una delle immagini della partita è stato quel box play nel terzo tempo in cui il Lugano ha concentrato tutti gli sforzi visti in una partita, mostrando più calma e intelligenza del proprio avversario, andato in confusione.
“Quella è stata semplicemente una parte di tutto ciò che i ragazzi hanno fatto bene lunedì sera. In Gara 1 avevamo giocato bene difensivamente ma non abbiamo trovato le reti, all’Hallenstadion abbiamo segnato tanto ma senza vincere, stavolta abbiamo trovato la via giusta per avere la meglio e tutti i miei giocatori hanno fatto la loro parte per arrivare a questo. Lo ripeto sempre, la testa deve ragionare cambio per cambio, senza pensare a quello che è successo prima o cosa potrebbe succedere dopo, dobbiamo andare avanti passo passo, i risultati arriveranno”.
Nella partita della Resega tutti hanno dato un grande apporto, ma è stata anche la partita degli “operai”, con il quarto blocco bianconero che ha vinto il duello contro quello zurighese.
“Nelle altre due partite non ero soddisfatto del contributo del quarto blocco e ho apportato dei cambiamenti. Ho arretrato Romanenghi, il quale ha fatto una grande partita così come Morini, che ha fatto un grosso passo avanti per sfruttare le sue qualità. In generale sono contento di come tutti blocchi siano stati capaci di fare bene in attacco e in copertura, è stata una prova di grande sacrificio da parte di tutti”.
Grande protagonista dell’incontro è stato anche Elvis Merzlikins, autore del suo primo shutout in questi playoff. “Sapevo che avremmo avuto una grande risposta da parte di Merzlikins, è un ragazzo orgoglioso e non gli è andata giù come avevamo perso Gara 2 e preso alcune reti, quando si accende diventa imbattibile. È il carattere che sa trasmettere alla squadra, quando questi ragazzi trovano il modo di accendere la passione sanno fare grandi cose”.
Le ultime parole sui singoli, il coach bianconero le spende per Thomas Wellinger, spesso sottovalutato ma che sta mostrando grande personalità ed efficienza, con una terza partita di finale da applausi. “Va detto, Wellinger sta giocando dei playoff straordinari, si è calato in questa realtà alla grande e sta usando le sue qualità per aiutare la squadra. È calmo quando deve prendere in fretta delle decisioni, usa molto bene il suo fisico e porta molto anche alla fase offensiva, questo è il risultato di una squadra in cui ognuno gioca per il compagno che ha a fianco”.
Ora la pressione sta forse girando un po’ anche sulla schiena dei Lions, con i bianconeri che dovranno comunque cercare una vittoria all’Hallenstadion a partire da mercoledì, ma Ireland non casca nel giochetto.
“In questa finale, come in tutti i playoff, non dovremo pensare a dove giochiamo, a che decisioni prendono gli arbitri o da che parte sta il pubblico. Ciò che farà la differenza sarà ogni piccola decisione che prendiamo, quello che vogliamo fare di cambio in cambio e qualche dettaglio, come un tiro bloccato. Non ci faremo distrarre dal rumore o dai fischi, quello che importa è ciò che succede sul ghiaccio”.