LUGANO – Con la quarta vittoria di fila ai danni del Bienne, il Lugano sabato sera si è guadagnato l’accesso alla finale. Un successo che per finire non è mai stato in dubbio, grazie anche a quella partenza fulminea che ha portato a un 2-0 dopo soli 42 secondi.
“Credo che sull’arco di tutta la serie la squadra abbia davvero giocato ottimamente”, ci racconta Alessio Bertaggia nel post partita. “Abbiamo reagito bene dopo il 2-0 nella serie, ma devo comunque fare i complimenti al Bienne. Hanno fatto un’ottima stagione e abbiamo visto che non sono più una sorpresa di questo campionato. In ogni caso siamo contenti di questa vittoria, adesso abbiamo un po’ di tempo per godercela ma dopo dovremo tornare coi piedi per terra e pensare già alla prossima”.
Una serie che ad un certo punto, a Gara 3 sul 3-0 per il Bienne, sembrava compromessa, ma che i bianconeri hanno saputo girare anche grazie alla molta esperienza da playoff acquisita negli ultimi anni.
“Sicuramente nelle prime due partite non siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco migliore, ma comunque non abbiamo mai smesso di crederci e di certo il gol di Sebi (Reuille, ndr) ci ha dato quella botta di fiducia in più. Da lì in poi siamo riusciti a giocare come volevamo, però, come già detto, devo fare i complimenti alla squadra per come abbiamo giocato finora. Adesso dobbiamo cercare di non essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto e pensare al futuro, alla prossima partita”.
Qualche minuto dopo il Lugano, anche lo Zurigo si è assicurato il suo biglietto per l’atto conclusivo. Una finale che rappresenterà un grande classico dell’hockey svizzero, come ricordano anche le due edizioni di inizio millennio.
“Sappiamo benissimo che squadra è lo Zurigo – spiega il numero 10 bianconero – hanno ottimi giocatori in ogni reparto e sono una squadra davvero rispettabile. Nei playoff però tutto è diverso, noi cercheremo di giocare nel nostro modo e di dare il massimo, poi vedremo”.
Per i bianconeri è la seconda finale negli ultimi tre anni e questo è sicuramente indice di costanza e crescita.
“Sicuramente abbiamo un po’ di esperienza in più, ci ritroviamo in una situazione che abbiamo vissuto già due anni fa. Però appunto, credo che non dobbiamo concentrarci sul passato perché è il futuro che conta, giovedì c’è la prossima partita e sarà tutta un’altra storia”.
Oltre alla maggiore esperienza, il Lugano di Ireland rispetto a quello di Shedden potrebbe, nonostante gli infortuni, arrivare più fresco all’atto finale grazie al credo del suo allenatore di utilizzare tutte e quattro le linee.
“Credo che il fatto di poter girare a quattro linee sia un privilegio per una squadra. Ogni linea e ogni giocatore ha il suo ruolo e se ognuno lo esegue in modo corretto la direzione è quella giusta”.
Anche a livello personale è stata una serata di festa per Alessio Bertaggia, autore di una tripletta e eletto come migliore in pista.
“Penso che bisogna tornare negli juniori per una mia tripletta, ma va bene così. Cerco sempre di dare il mio contributo alla squadra, il mio lavoro è chiaro per me, ce l’ho molto nitido in testa e poi tutto quello che arriva oltre a ciò è un plus, perciò sono contento così. Sicuramente però la gioia a livello personale è una botta di fiducia e sono contentissimo, perché è chiaro che per un attaccante il killer instinct è qualcosa di importante, a volte purtroppo viene smarrito e dire che adesso, dopo solo una partita, sia tornato è ancora troppo presto. Sembrerà un cliché, ma in ogni caso non mi piace mettere l’accento su un solo giocatore, credo veramente che tutta la squadra abbia giocato incredibilmente bene in tutta la serie”.