AMBRÌ – Cala il sipario sulla stagione alla Valascia, e coach Luca Cereda può finalmente presentarsi con il volto disteso alla stampa che lo attende a fine partita, soddisfatto per aver portato a compimento con successo un compito tutt’altro che scontato.
“Come pensavamo la serie è stata dura e difficile, ma la strada tracciata in questi mesi era quella giusta ed il lavoro fatto ha pagato nel finale di stagione”, ha commentato l’allenatore dell’Ambrì Piotta. “L’impegno quotidiano dei ragazzi è stato premiato e sono davvero felice per loro”.
Ad essere felice è però tutto l’ambiente biancoblù, che ha vissuto il primo passo di un processo che si spera porterà il club ad avere un’importante crescita.
“Era una nuova partenza per tutti noi, e per me era la prima esperienza di questo tipo. Ci tengo a ringraziare il nostro consiglio di amministrazione per la fiducia che ci è stata data all’inizio, siamo sopravvissuti ad una prima stagione e adesso ci godremo qualche giorno di vacanza, poi ci rimetteremo al lavoro”.
Pensando invece alla prossima, ci si deve attendere un Ambrì Piotta sulla stessa linea di quello visto all’opera in queste 61 partite. “La base sarà sempre la stessa – ha spiegato Cereda – ovvero quella del lavoro quotidiano, da cui non si può scappare. Dovremo ricominciare da questo, assieme ai due elementi che volevamo ridare a questo club, ovvero essere una realtà volta alla formazione dando la chance ai giovani, e giocare un hockey dinamico e con tanta energia”.
Il lavoro svolto è stato riconosciuto anche dal pubblico, con Luca Cereda chiamato a gran voce sotto la curva sud, dopo che da tantissimo tempo nessuno era riuscito a far “sgarrare” la politica del tifo organizzato in questo senso. “Ad essere sincero mi ha emozionato di più La Montanara finale, trovo che rappresenti benissimo il nostro club. Per noi questa vittoria è stata una liberazione, per me personalmente ma per tutto il popolo biancoblù… È stata veramente una bella serata”.
In questo senso non va dimenticato il lavoro svolto da René Matte, braccio destro fondamentale per Luca Cereda. “Ci è voluto un po’ di tempo per conoscerci, visto che prima di questa stagione ci conoscevamo solo di vista. Nel nostro lavoro ci sono dinamiche di cui all’esterno non ci si rende conto, ma prendersi il tempo per entrare in sintonia con staff e giocatori è fondamentale. Sapere i punti deboli e forti di ognuno, sul ghiaccio ma anche fuori, richiede del tempo. In René ho trovato un grande professionista, che lavora tanto e che – come tutto lo staff – ha tanta umanità e impegno, qualità che vogliamo trasmettere alla nostra squadra”.
La sirena finale della stagione è suonata da poco, ma l’avvicinamento alla prossima annata agonistica è già dietro l’angolo, con alcune pedine ancora da sistemare nella rosa e la fase di preparazione da strutturare.
“Ora dobbiamo ricaricare le batterie – ha concluso Cereda – perché le emozioni ti prosciugano di tante energie, e noi di emozioni ne abbiamo vissute veramente tante quest’anno. Una volta che le batterie saranno cariche dovremo rimetterci al lavoro, perché ci sono delle fondamenta di cui non si può fare a meno”.