LUGANO – Abbracci e pacche sulle spalle da una parte, volti scuri e poca voglia di parlare dall’altra. È la consuetudine dei playoff, delle sfide da dentro o fuori, e stavolta a festeggiare (senza esagerare) sono stati i bianconeri, di fronte al Friborgo vincitore dell’ultima sfida nei quarti tra le due squadre, datata stagione 2011/12.
Tristan Vauclair è tra chi si presta di più a rilasciare dichiarazioni, un po’ per il suo trascorso alla Resega, un po’ anche perché dall’altra parte c’era il fratello, e mostra un sorriso almeno abbozzato pensando che Julien potrà andare avanti: “Farò il tifo per lui ora, è rientrato veramente alla grande e ha messo un gol importantissimo. Spero possa andare fino in fondo perché se lo merita per quello che ha dato al Lugano”.
Tristan Vauclair, martedì è sembrato che il Friborgo abbia cominciato a giocarsi tutto solo dall’1-1 di Sprunger, c’era nervosismo in pista?
“È stato un primo periodo un po’ strano, noi non volevamo scoprirci troppo subito e anche il Lugano sembrava un po’ nervoso nel fare il passo decisivo, anche per loro è stata difficile. Paradossalmente poi abbiamo fatto la nostra miglior partita a livello fisico e di presenza davanti a Merzlikins, ma abbiamo pagato a caro prezzo le penalità”.
Non sembra comunque che abbiate perso la serie in Gara 5, ma soprattutto nelle vostre partite casalinghe…
“Sicuramente, inutile recriminare sull’ultima partita, anche perché il Lugano dal secondo tempo via ha fatto una grande prestazione e abbiamo dato tutto lo stesso. Rimpiango il fatto che non siamo riusciti a mettere questa intensità e questa determinazione in casa nostra, dove siamo stati troppo timorosi e non abbiamo mostrato il carattere necessario”.
L’intensità fisica è stata una delle armi del Lugano, contro la quale siete sembrati impreparati, sarà un punto su cui il Dubé dovrà lavorare in futuro…
“Non è solo questione di uomini, ma anche di volontà. Prima del match devi già essere convinto di voler andare fino in fondo e di essere disposto a pagare il prezzo della sfida. Certo che giocatori come Lapierre e Lajunen davanti a Brust hanno fatto un lavoro incredibile e trovato gol importantissimi”.
Credi che alcuni episodi (pali, errori di Brust, ecc) abbiano influito sull’esito della sfida?
“Tutti gli episodi sono determinanti, ma fanno parte del gioco, non voglio parlare di sfortuna nostra o fortuna del Lugano perché se perdi 4 partite su 5 dietro c’è molto altro”.
Nell’amarezza dell’eliminazione rimane comunque la consapevolezza che il Friborgo ha fatto grossi passi avanti rispetto alla disastrosa scorsa stagione, e non era evidente…
“Quando hai delle ambizioni piuttosto alte e ti ritrovi a fare i playout è sempre un colpo molto duro e non è scontato rialzarsi da un anno all’altro. Abbiamo reagito come squadra e a livello individuale, portando avanti una buona regular season, poi però nei playoff è sempre difficile uscire così, in sole 5 partite. Speravo di poter giocare ancora una volta davanti ai nostri tifosi e arrivare alla settima partita per avere altre chances, ma guardiamo avanti, quel che è fatto è fatto e prepariamoci alla prossima stagione. Christian Dubé sta già lavorando duramente e ha portato un giocatore fortissimo come Philippe Furrer, e sono sicuro che ci farà fare un grosso passo avanti”.
Parlando di passi avanti, come lo vedi il Lugano?
“Ha avuto assenze importanti ma ha saputo reagire alla grande mostrando una forza mentale e di gruppo straordinarie, è forse la migliore squadra in Svizzera sotto questi aspetti. Spero possa arrivare fino in fondo”.