LUGANO – DAVOS
5-0
(2-0, 2-0, 1-0)
Reti: 7’38 Sannitz (Walker, Johnston) 1-0, 17’30 Sanguinetti 2-0, 35’57 Walker (Wellinger, Fazzini) 3-0, 39’28 Sanguinetti (Lajunen) 4-0, 57’20 Fazzini (Bertaggia, Johnston) 5-0
Note: Resega, 5’457 spettatori. Arbitri Eichmann, Hebeisen; Castelli, Obwegeser
Penalità: Lugano 5×2′, Davos 7×2′
LUGANO – E Friborgo sia. La combinazione di risultati di questo lunedì di fine regular season ha sancito che saranno i dragoni di Mark French il primo avversario sulla strada del Lugano negli imminenti playoff, quasi a sorpresa quando un po’ tutti si aspettavano di vedere pescare dai bianconeri uno tra Davos e ZSC Lions.
Avversario ostico? Il più abbordabile? Impossibile per ora dirlo, soprattutto alla luce di un campionato che fa dell’equilibrio il proprio status, non per nulla tre accoppiamenti su quattro sono stati decisi solo al 60′ dell’ultima giornata.
E al 60′ di Lugano-Davos la sirena della Resega è stata seguita dagli applausi di nuovo convinti del pubblico, rinfrancato dal rotondo 5-0 con cui i bianconeri si sono imposti sul Davos a pochi giorni dall’inizio dei giochi che contano. E ne aveva bisogno il pubblico della Resega dopo i fatti sfortunati di sabato sul ghiaccio delle Vaillant Arena, dopo che aveva visto uscire per infortuni gravi tre pedine del calibro di Brunner, Chiesa e Bürgler.
Un po’ per scelte forzate da queste assenze – oltre a quelle di Riva e Vauclair – un po’ per scelte tecniche, Greg Ireland ha deciso di schierare una formazione tutta nuova per l’ultima prova in vista dei playoff, lasciando a riposo Lapierre, Klasen e Merzlikins per schierare Johnston, Etem e Manzato, oltre ai giovani Vedova e Fontana.
Nonostante il line up fortemente rimaneggiato, il coach canadese ha però avuto altre risposte, soprattutto quelle che cercava relative al clima da playoff nel quale desiderava vedere la sua squadra. Sin dal primo cambio si è visto infatti un Lugano pronto, duro, concentrato e disciplinato, una squadra che non ha risparmiato alcun colpo agli avversari se c’era lo spazio di farlo.
Trascinati dalla fisicità di Walker (la sua miglior partita nelle ultime due stagioni, senza esagerare), Morini, Sannitz e Lajunen, i padroni di casa hanno finalmente voluto far capire di essere pronti per la fase calda della stagione, lottando su ogni disco e sacrificandosi per lo shutout di Manzato.
Il risultato di 5-0 ben rispecchia il valore della prestazione messa sul ghiaccio dalle due squadre, e poco importa quale fosse il pensiero dell’avversario, ciò che conta è quello che il Lugano ha dato mostrando di essere in grado di essere squadra aldilà delle difficoltà.
Questa partita ha restituito un Sanguinetti (in crescita netta dopo i Giochi Olimpici) nel suo miglior momento di forma, capace di giocare con una fiducia che non aveva mai mostrato in tutto il campionato, finalmente concreto sotto porta e attivo in maniera positiva su ogni metro di ghiaccio.
È stato in fondo proprio l’americano lo specchio di questa partita, voglioso di dimostrare il valore e di arrivare a sabato a pieno regime, proprio come ha fatto la squadra, che per battere il Davos ha messo in pista le armi preferite dei grigionesi, velocità, intensità e tanto tanto fisico.
Un’iniezione di fiducia non da poco questa partita, anche per chi, come Fazzini, aveva un bisogno estremo di ritrovare il suo pane, ossia il gol, o per chi doveva dimostrare che in caso di bisogno si può contare su di lui, come Manzato e il giovane Vedova.
E Ryan Johnston? Il difensore canadese, usato in progressione da Ireland, ha mostrato subito un ottimo feeling con il gioco della squadra, mostrando doti di gestione del disco notevoli e una bella propensione al tiro e alla gestione del power play. Se Sanguinetti sta evolvendo nella miglior maniera, il nuovo arrivato potrebbe anche inserirsi come un jolly molto interessante nello scacchiere di Ireland, soprattutto alla luce delle pesanti assenze.
Ora la testa andrà al Friborgo, il Lugano ha lanciato i suoi playoff proprio all’ultimo momento come spesso ha fatto nelle ultime stagioni, e chissà che questo gruppo non sia ancor più compatto e determinato di quello che si potesse credere anche dopo i traumi di sabato. O forse quei traumi potrebbero aver affamato ancor di più una squadra che attendeva il piatto principale dei playoff, snobbando un pochino certi antipasti trovati sulla strada.
Che i giochi abbiano inizio.
IL PROTAGONISTA
Julian Walker: Se c’era il tasto di accensione della modalità da playoff, il numero 91 è stato il primo a trovarlo. Dopo pochi secondi aveva già fatto tremare il ghiaccio con un tremendo check su Barandun, ed è andato avanti a ogni cambio senza fare prigionieri.
Oltre a questo tanti tiri bloccati, spazzate nello slot davanti a Manzato, leadership e dulci in funo una bella rete in backhand che ha chiuso definitivamente il discorso nel periodo centrale. Il treno è partito ed è in piena corsa.
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