AMBRÌ – KLOTEN
5-3
(1-0, 1-2, 3-1)
Reti: 00’21 Plastino (Kostner, Trisconi) 1-0, 30’49 Bozon (Abbott, Sallinen) 1-1, 35’37 Schlagenhauf (Praplan, Santala) 1-2, 36’57 D’Agostini (Emmerton, Plastino) 2-2, 40’40 Emmerton (D’Agostini, Pinana) 3-2, 41’20 Grassi (Schlagenhauf, Bader) 3-3, 59’14 Lhotak (Zwerger, Fora) 4-3, 59’40 D’Agostini 5-3
Note: Valascia, 2’518 spettatori. Arbitri Stricker, Urban; Castelli, Obwegeser
Penalità: Ambrì 2×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Kubalik), Kloten 5×2′ + 1xrigore
AMBRÌ – Non è stata una vittoria convincente in ogni sua sfaccettatura, ma per la squadra di Luca Cereda quello ottenuto mercoledì è un successo importante per molti motivi, non da ultimo quello strettamente matematico che ha portato l’Ambrì Piotta a “soli” sei punti di distanza dal Losanna.
Si è però già visto nel recente passato come avere la testa troppo rivolta alla classifica possa bloccare i biancoblù, ed allora la ricetta migliore sarà quella di continuare a vivere alla giornata, filosofia che nella più stretta attualità ha portato a quattro vittorie consecutive e a ben nove punti recuperati su Zurkirchen e banda.
Se al girone di playout si vorrà guardare con rinnovate ambizioni, bisognerà però trarre i giusti insegnamenti dalla gelida partita della Valascia, iniziata nel migliore dei modi ma poi andata spegnendosi, prima dell’euforico sussulto finale grazie al gol decisivo di Lhotak a soli 46 secondi dalla sirena.
Il periodo migliore per i leventinesi è infatti stato sicuramente il primo, caratterizzato dall’immediato gol in apertura di Nick Plastino – tiro velenoso nel traffico dopo 21 secondi – e da diverse opportunità per trovare il raddoppio, sprecate più per imprecisione che per la presenza di un Boltshauser praticamente sempre incerto nei suoi interventi.
Se da un lato la costruzione della manovra ha saputo confermare impulsi positivi, sulla concretezza c’è da lavorare, anche e soprattutto dopo aver visto all’opera un powerplay bello da vedere ma che ha rischiato di diventare il tallone d’Achille sfruttato dal Kloten per piegare i leventinesi.
Questo era il timore dopo gli eventi di metà partita, quando gli aviatori avevano saputo sfruttare le prime due occasioni in superiorità numerica per mettere a segno altrettante reti con Bozon e Schlagenhauf, facendo pagare a caro prezzo all’Ambrì la penalità di partita rimediata da Kubalik – gomitata a Bieber – ed il relativo contraccolpo psicologico dei minuti successivi.
Fondamentale è stato in questo senso il gol del pareggio di D’Agostini, che ha permesso alla squadra di andare alla seconda pausa con il risultato in parità, fattore molto importante per non ritrovarsi chiusi all’angolo con 20 minuti da giocare.
Nell’ultimo periodo sono poi venuti a galla i limiti delle due squadre – e probabilmente anche un po’ della ruggine accumulata durante la pausa – ed immediatamente Emmerton ha potuto approfittare di una mancata copertura nello slot per ridare il vantaggio all’Ambrì. L’ex Grassi ha però pareggiato poco dopo – Conz sorpreso, poteva fare meglio nonostante fosse coperto – ma fortunatamente una leggerezza clamorosa di Boltshauser e Stoop ha consegnato a Lhotak su un piatto d’argento la chance di vincere la partita. Commosso, il ceco ha ringraziato.
L’Ambrì Piotta ha così completato quello che oltre oceano verrebbe definito uno “sweep”, vincendo tutte e quattro le sfide stagionali contro il Kloten e facendo dunque il pieno di fiducia in vista di playout ed eventuale serie finale contro gli aviatori.
Per ritornare ai migliori livelli – quelli visti prima della pausa, per intenderci – bisognerà però oliare più di un meccanismo, visti i diversi errori individuali ma anche collettivi commessi specialmente da metà partita in avanti. Nulla di troppo preoccupante considerato il contesto, che ha visto anche il Kloten ben lontano dalla miglior forma e ai minimi termini per quanto concerne velocità e precisione d’esecuzione.
La squadra di Schläpfer si è confermata di facile lettura, con la prima linea a tirare il carro e pochi altri singoli – nell’occasione Grassi e Schlagenhauf – a fare da contorno ad una manovra che con i giusti accorgimenti si può ingabbiare, nonostante la grande classe di Hollenstein e Praplan.
Sul fronte biancoblù invece continuano ad essere caldi gli stranieri (tutti a punti tranne Kubalik), Lhotak ed il top scorer Zwerger, anche se quest’ultimo non ha saputo dare concretezza ad un intuito che gli ha permesso di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Diverse le occasioni costruite ma poi sprecate, compreso un rigore che poteva valere l’importante 2-0.
Considerate però le oltre tre settimane di pausa, sicuramente per ora va bene così. L’Ambrì ha ripreso la sua marcia con qualche incertezza, nata forse dall’illusione di quel gol arrivato dopo soli 21 secondi di gioco, ma ha saputo ottenere una vittoria pesante e che relega a puro “materiale utile per la sessione video” i vari errori fatti, stavolta commessi senza conseguenze.
Non sarà sempre così, ma in vista dei giochi che contano la base è promettente.
IL PROTAGONISTA
Dominic Zwerger: Si è ritrovato nel cuore di moltissime azioni pericolose, ma di alcune ne è stato anche il protagonista negativo per non aver saputo finalizzare.
Il giovane austriaco ha comunque saputo confermarsi come uno dei giocatori maggiormente coinvolti ed attivi nella manovra biancoblù, e nella serata di mercoledì gli è mancato solo il gol.
Peccato perché sul suo bastone si è ritrovato dei dischi importanti, su tutti quello del rigore fallito e quell’opportunità ghiottissima ad un nulla dalla seconda sirena. La strada, comunque, è sempre quella giusta.qual
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