PYEONGCHANG – Niente più strette di mano a fine partita, almeno per ora. È questa la direttiva che gli arbitri delle partite di hockey olimpiche stanno divulgando ai giocatori negli ultimi giorni, per cercare di evitare la trasmissione dell’oramai noto norovirus, altamente contagioso e che rischia di debilitare le varie nazionali impegnate nel torneo.
Come riferisce NBC Sports, il padre del difensore statunitense James Wiesniewski è stato trovato positivo al virus la scorsa settimana, mentre sono ad oggi 49 gli atleti confermati ad aver contratto il virus ed essere osservati in quarantena.
“È sicuramente qualcosa che si vuole evitare che arrivi nel proprio spogliatoio”, ha speigato l’ex bianconero. “Il virus è più contagioso di quanto si possa immaginare, ed è difficile prevedere da dove possa nascere il contagio”.
Per ora, dunque, la tradizione della stretta di mano alla fine del match dovrà lasciare spazio ad un semplice “pugno” guanto-contro-guanto.
“Sarebbe un vero disastro se una squadra dovesse essere messa KO ed estromessa dal torneo per questo motivo”, ha spiegato il presidente della IIHF, Rene Fasel. “È un peccato non vedere le tradizionali strette di mano a fine partite, ma dobbiam fare di tutto per evitare un contagio e preservare il livello del torneo”.