AMBRÌ – GINEVRA
5-2
(1-1, 2-0, 2-1)
Reti: 11’38 Simek (Romy, Wick) 0-1, 15’43 Kubalik (Zwerger, Fora) 1-1, 39’27 Müller (Fora, Zwerger) 2-1, 39’38 Zwerger (Berthon, Emmerton) 3-1, 43’49 Lhotak (Müller, Zwerger) 4-1, 54’02 Kubalik (Fora, Pinana) 5-1, 57’04 Holdener (Simek, Romy) 5-2
Note: Valascia, 3’427 spettatori. Arbitri Massy, Mollard; Altmann, Castelli
Penalità: Ambrì 2×2′, Ginevra 4×2′
AMBRÌ – Ci sono serate in cui tutto sembra magicamente girare a proprio favore, ed indubbiamente per l’Ambrì Piotta quella di martedì è stata una di queste. In un periodo in cui è importante concentrarsi sul “bicchiere mezzo pieno”, la squadra di Cereda è riuscita a trarre il massimo da una partita che ha visto i biancoblù dominati per almeno metà gara, ma in grado di resistere per poi girare in maniera spietata la sfida a loro favore grazie ad un’estrema concretezza in attacco.
In tutta onestà bisogna dare atto al Ginevra di aver giocato decisamente meglio e di più rispetto ai leventinesi, che nel primo tempo ci hanno capito poco o nulla ma, sorretti da un ottimo Kahunen, sono riusciti ad andare alla prima pausa con un ottimo 1-1, parziale che per l’Ambrì appariva tanto generoso quanto prezioso.
Nella prima metà della sfida poco ha infatti funzionato per i biancoblù, incapaci di conferire al loro gioco la necessaria energia e precisione per poter essere efficaci. Se il secondo elemento non è così fondamentale per l’Ambrì, il primo è di vitale importanza, e quando viene a mancare il risultato è quello osservato nei primi 20 minuti, con la squadra biancoblù intenta ad inseguire puck ed avversari senza un reale costrutto.
Il Ginevra dal canto suo ha evidenziato una velocità d’esecuzione ed un ritmo che l’Ambrì non ha avuto i mezzi di contrastare, ed anche in fase di transizione è stato impressionante vedere con quanta facilità la squadra di Woodcroft riusciva a lasciare la propria zona ed arrivare dalle parti di Kahunen letteralmente in un paio di secondi. Come si spiega il risultato finale, dunque?
Beh, all’Ambrì Piotta sono bastate sostanzialmente poche micidiali fiammate, su tutta quella che ha prodotto due reti nel brevissimo volgere di 11 secondi nel finale di periodo centrale. Müller prima e Zwerger poi hanno dato una mazzata durissima al morale del Servette, ricevendo anche il giusto premio per essere stati nuovamente due tra i migliori biancoblù in pista, come sta succedendo sempre più spesso.
A quel punto la partita si è spezzata, ed il Ginevra si è ritrovato con un pugno di mosche dopo aver a lungo “flirtato” con la porta ticinese, senza però trovarne il fondo. Forse a volte anche un po’ supponenti, Richard, Da Costa e compagni hanno finito per guardarsi troppo allo specchio, mentre l’Ambrì ha raccolto con furbizia il massimo da ciò che gli veniva concesso, girando infine il momentum a proprio favore.
Poco convincenti e immediatamente rispediti al mittente i tentativi di rimonta ad inizio terzo tempo, quando gli ospiti hanno provato a ristabilire il loro “ciclo” nel terzo avversario, ma hanno velocemente incassato la rete di Lhotak in powerplay, perdendo definitivamente il contatto con i biancoblù.
Quella del ceco è stata la terza rete in superiorità numerica della serata, tutte messe a segno dallo stesso blocco e con Zwerger immancabile direttore d’orchestra, tanto che la sua partita da quattro punti gli è valsa l’effettiva conquista del casco di Top Scorer, ora non più suo solamente per l’assenza di D’Agostini.
Nel finale c’è poi stato anche il tempo per la doppietta di Kubalik – la sua terza in biancoblù – favorita da un rimbalzo fortunato alla balaustra che compensa un po’ la malasorte avuta in alcune circostanze nel recente passato.
Il concetto vale invero per l’intera squadra, che in diverse uscite in campionato aveva raccolto meno di quanto seminato, ma che in questa occasione ha ottenuto la vittoria pur costruendosi un campione ben ristretto di occasioni da rete. La ruota a volte gira, insomma, e stavolta finalmente ha deciso di sorridere ai ragazzi di Cereda.
Non sempre le cose potranno però andare in questa maniera, ed un’entrata in materia permissiva come quella di martedì – pur nulla togliendo al Ginevra, che ha davvero offerto un hockey diretto e molto bello da vedere – risulterebbe il più delle volte fatale. Karhunen è stato bravo nel mettere una pezza ad alcune evidenti sbandate a livello di posizionamento, specialmente a causa di un assetto in zona neutra che ha prestato davvero troppe volte il fianco alle veloci e precise verticalizzazioni dei granata.
L’aver giocato una sfida in crescendo ed ottenuto la gioia di diverse reti potrà però essere la motivazione migliore per continuare a lavorare nella giusta direzione, a patto che si dia alla prima parte di gara – insufficiente – la stessa importanza della seconda. Giovedì sarà già tempo di un nuovo test, contro un’altra avversaria in corsa nella lotta ai playoff.
IL PROTAGONISTA
Dominic Zwerger: Il giovane austriaco ha giocato una nuova partita da protagonista, mettendo a referto quattro punti e firmando una bellissima rete, pur con l’aiuto di Romy, che ha messo fuori causa il proprio portiere.
Il 21enne è da oggi il “vero” Top Scorer dell’Ambrì Piotta, e non solamente per l’assenza di D’Agostini. Con 34 punti e all’età di 21 anni è inoltre il più giovane giocatore della lega a portare la divisa fiammeggante, rubando questo particolare titolo al 22enne Fazzini.
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