AMBRÌ – LOSANNA
2-5
(1-1, 0-3, 1-1)
Reti: 10’57 Zangger (Froidevaux, Junland) 0-1, 17’13 Trisconi (Jelovac, Ngoy) 1-1, 22’15 Zangger (Nodari, Fischer) 1-2, 27’08 Antonietti (Vermin, Frick) 1-3, 35’02 Danielsson (Jeffrey, Nodari) 1-4, 48’34 Zgraggen (Zwerger, Müller) 2-4, 57’44 Junland 2-5
Note: Valascia, 5’346 spettatori. Arbitri Massy, Wehrli; Kaderli, Progin
Penalità: Ambrì 4×2′, Losanna 6×2′
AMBRÌ – Continua ad avere chiari problemi di continuità questo Ambrì Piotta, che dopo la bella vittoria all’Hallenstadion si è reso protagonista di una partita fiacca ed approssimativa alla Valascia, dove il Losanna si è imposto con merito con un chiaro 5-2.
Poche le attenuanti in casa biancoblù, se non quello di aver giocato in un clima disturbato dal vergognoso spettacolo fuori dalla pista e sugli spalti ospiti, che non può però giustificare un match in cui i vodesi sono semplicemente stati migliori degli uomini di Cereda in ogni reparto.
Lo svilupparsi del match è stato chiaro sin dal primo periodo, iniziato in maniera letargica dall’Ambrì Piotta, che non è riuscito a scrollarsi di dosso un evidente torpore nemmeno con l’immediata possibilità di giocare per quattro minuti in powerplay. Il Losanna sin dall’inizio ha invece dimostrato di potersi esprimere su ben altri standard a livello di pattinaggio e velocità d’esecuzione, mentre i biancoblù hanno sostanzialmente passato l’intera partita a rincorrere gli avversari.
Il gol d’apertura di Zangger è stata una logica conseguenza dello svilupparsi degli eventi, ed essere riusciti ad andare alla prima pausa sull’1-1 – rete leventinese di Trisconi – ha rappresentato un vero lusso per i biancoblù, tenuti in partita da Conz e da una certa mancanza di concretezza da parte dei vodesi.
L’Ambrì ha così limitato grossolanamente i danni dopo i primi fiacchi 20 minuti di gioco, ma non ha saputo dare continuità a quell’isolata fiammata offensiva nel finale di primo periodo, quando il pareggio aveva finalmente portato emozioni ed energia alla squadra di casa. La frazione di mezzo ha però confermato il copione di quella iniziale, con il Losanna superiore ed in grado di controllare con troppa facilità le iniziative, il tutto unito a delle serie difficoltà da parte dei biancoblù nel liberare il terzo ed effettuare il breakout.
I limiti strutturali mostrati domenica sono però figli di una mancanza d’intensità che è prettamente mentale, e l’Ambrì totalmente fuori sincrono visto domenica è agli antipodi rispetto a quello ammirato poche ore prima a Zurigo, dove i biancoblù hanno dimostrato di saper giocare assieme in maniera lineare ed efficace.
Il Losanna non ci ha così impiegato molto ad incassare il suo “debito”, e nel giro di qualche minutp ha trovato due reti con Zangger (doppietta) e Antonietti. Nelle fasi successive Conz ha saputo nuovamente farsi apprezzare, compiendo alcune parate decisive che hanno impedito al Losanna di ipotecare definitivamente la sfida, ma i biancoblù non sono riusciti a ripagare questi sforzi con una rete, andandoci vicini solamente con un palo colpito da Jelovac.
Nel tentativo di ridare vigore alla propria manovra, Cereda ha spostato l’indiavolato Trisconi in prima linea, portando Zwerger in seconda, ma le velleità di rimonta si sono spente con la quarta rete del Losanna, arrivata come “giusto premio” al termine di una fase a 4-contro-4 completamente dominata dalla squadra di Sarault.
Poche le emozioni invece nel finale, questo nonostante il gol di Zgraggen ad una decina di minuti dal termine. Kubalik ha avuto sul suo bastone il puck del possibile 3-4 che avrebbe potuto dare una scarica di energia alla sfida, ma in definitiva l’Ambrì non ha mai mostrato di avere gli elementi necessari per poter davvero mettere in dubbio il risultato.
Il fatto di affrontare un avversario che sabato ha avuto l’opportunità di riposare non è una scusa per una prestazione priva di mordente – nessuno tra giocatori e staff tecnico si è infatti aggrappato a questo fattore – ma la “regola” che vede l‘Ambrì incapace di vincere due partite nello stesso weekend oramai da metà ottobre è una tendenza a cui bisognerà trovare una soluzione in vista dell’intenso finale di stagione che si prospetta.
Quello che poteva essere un bel pomeriggio di hockey si è dunque rivelato essere piuttosto amaro, sia per l’incapacità dei biancoblù di lavorare sufficientemente duro per trovare un risultato positivo, sia per i tristi episodi che hanno fatto da contorno alla sfida.
Scontri tra gruppi di “tifosi” e con le forze dell’ordine, fumogeni accesi in pista e lanciati nelle tribune, ed infine degli spray al pepe azionati nella seconda pausa hanno reso l’ambiente alla Valascia un incubo – soprattutto per le famiglie – a causa di alcuni ridicoli personaggi venuti alla pista per tutto tranne che per seguire un evento sportivo. Le due squadre hanno addirittura dovuto ritardare il ritorno in pista alla seconda pausa, quando il menzionato spray al pepe ha reso l’aria irrespirabile e nociva. Episodi vergognosi, provocati da figuri di cui il mondo dello sport deve assolutamente liberarsi.
IL PROTAGONISTA
Sandro Zangger: Dal suo arrivo non ha ottenuto probabilmente la stagione che si pensava a livello di produzione offensiva, ma alla Valascia la sua doppietta è stata decisiva, ed ha impedito che il Losanna sprecasse la grande mole di gioco prodotta nella prima metà di gara.
Fondamentale la sua rete in entrata di periodo centrale, quando ha battuto Conz anche grazie ad una sfortunata deviazione con il bastone di Jelovac.
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