LUGANO – Volti sorridenti e rilassati all’allenamento mattutino del Lugano alla vigilia della trasferta per Langnau. Le polemiche sollevate da un episodio rivangato da un giornale di oltralpe non sembrano aver scalfito la quotidianità della Resega.
Un allenamento in serenità ma anche intenso e preso di buona lena dai bianconeri, con Elia Riva di ritorno alla Resega da ormai una decina di giorni dopo le festività passate a sfidare i migliori pari età ai Mondiali U20 di Buffalo: “Ovviamente potermi confrontare con i migliori giocatori del mondo della mia età non può che aver fatto bene alla mia crescita personale. È stata un’esperienza interessante ed arricchente, ho potuto così verificare a che punto sono e dove devo continuare a lavorare per migliorarmi”.
Nonostante la Svizzera possa annoverare grandi talenti di anno in anno nelle varie selezioni, il divario con le grandi per ora sembra ancora troppo grande…
“Credo che la differenza di talento non fosse colmabile tecnicamente ma, prendendo ad esempio la partita con la Svezia, avremmo dovuto metterli più in difficoltà a livello fisico senza concedere troppe penalità. Tutto sommato credo che abbiamo fatto un buon torneo, anche se è sempre un peccato fermarsi solo ai quarti di finale. Forse non tutti ci credevano, ma avremmo sicuramente potuto almeno vendere un po’ più a caro prezzo la nostra pelle…”.
Anche nelle parole di Christian Wohlwend prima della partita con il Canada è apparsa della rassegnazione, o forse era un modo un po’ diverso per motivarvi?
“Non so se fosse un modo per spronarci o se fosse solo realista, ma dal mio punto di vista non è stata un’uscita molto azzeccata. Se l’allenatore ha questo pensiero non vedo come possa trasmettere positività ai giocatori, pur sapendo che si parte da outsider”.
Chiuso il capitolo Mondiali U20 torniamo al Lugano; che squadra hai ritrovato dopo il tribolato dicembre?
“Prima della mia partenza per Buffalo abbiamo giocato male alcune partite, ma non siamo mai andati in panico e al mio ritorno ho trovato lo stesso gruppo che lavora assieme per il bene di ognuno. Sono felice di aver ritrovato la maglia bianconera e questo gruppo con cui voglio solo fare bene”.
Nei due derby il Lugano ha ritrovato la vittoria, mentre a Zugo, nonostante una buona compattezza difensiva sono mancate le reti e gli spunti offensivi; equilibri ancora da ritrovare?
“I due derby ho potuto solo seguirli da fuori, ma sono sempre partite particolari e ognuno ha la sua storia, ma ho visto due buone vittorie con 6 punti importantissimi. A Zugo abbiamo giocato bene difensivamente, ritrovando la disciplina ma non abbiamo fatto abbastanza in attacco, occorre continuare a lavorare per ritrovare l’equilibrio”.
Manca solo poco più di un turno ai playoff, ma la pausa olimpica spezzerà non poco questo lasso di tempo.Un bene o un male stare fermi tre settimane?
“Non guardiamo quello che arriverà tra qualche settimana, è importante prendere ogni partita singolarmente e concentrarsi giorno dopo giorno. La pausa olimpica non deve essere un ostacolo, ma sarà importante approfittarne per sistemare le cose in vista dei playoff, correggere gli errori ed essere pronti”.