AMBRÌ – Dopo l’esalante vittoria in rimonta ottenuta venerdì in terra burgunda, l’Ambrì Piotta di Luca Cereda era chiamato a dare un segnale di continuità, non tanto nei risultati quanto più nell’attitudine.
Contro un Davos semplicemente più forte, i leventinesi hanno giocato sulla scia di quanto mostrato a Friborgo, ma sono stati frenati da una certa inefficienza in fase realizzativa che ha impedito a Bianchi e compagni di impattare la sfida nel periodo centrale.
“Globalmente non abbiamo disputato una brutta partita”, commenta il numero 20 ai nostri microfoni. “Il Davos, come d’abitudine, è entrato molto forte e noi, soprattutto nel periodo centrale, abbiamo avuto diverse occasioni da rete che avrebbero potuto cambiare l’inerzia della partita. Abbiamo perso la sfida in quei momenti in cui ci siamo intestarditi a giocare per troppo tempo dischi in zona difensiva – che abbiamo finito per perdere – rompendo così il momentum della squadra. Contro una compagine come il Davos sono cose che andrebbero evitate”.
Dopo la bella vittoria in rimonta di venerdì sera era importante dare un segnale di continuità soprattutto in termini di attitudine. Nonostante la sconfitta, l’attitudine vista in pista è stata quella giusta…
“Esattamente. L’attitudine è stata buona, ma a volte non basta per avere la meglio sugli avversari. Occorre anche una certa intelligenza nel saper leggere bene l’avversario, capendo quando poter fare determinate cose… Sabato in alcune situazioni abbiamo giocato in maniera troppo complicata e contro una squadra come quella di Del Curto – che fa delle rapide transizioni la sua arma migliore – diventa difficile. Le occasioni per trovare la via del gol, però, c’erano. Peccato non essere riusciti a sfruttarle”.
Prossimi al Natale è tempo dei primi bilanci. Senza pensare troppo alla classifica, la cosa più importante per l’Ambrì è quella di guardare al processo di crescita che come gruppo state portando avanti, che però nel mese di dicembre ha subìto un brusco rallentamento…
“Globalmente abbiamo lavorato bene, sin da quest’estate. Sapevamo benissimo che ci sarebbero stati dei peridi duri e d’adattamento. D’altronde i cambiamenti avvenuti in rosa sono stati importanti, così come quelli a livello di gioco con l’arrivo di Luca Cereda. Si tratta di un nuovo sistema che stiamo portando avanti con continuità e questo inevitabilmente porta ad alcune fasi nelle quali si gioca meno bene. Tutto sommato penso che però vi siano diversi elementi positivi, tra i quali l’inserimento dei giovani. Se vogliamo ottenere i risultati a cui aspiriamo, sarà importante riuscire a trovare una certa continuità. Diciamo che fino ad ora non sempre siamo riusciti ad avere sempre tutti i passeggeri sulla carrozza…”.
Dunque un buon auspicio per il prossimo anno potrebbe essere quello di riuscire a mettere tutti quanti in pista la giusta attitudine in ogni sfida…
“È fondamentale, anche perché con il nostro sistema di gioco se non manteniamo i cambi corti e di conseguenza non riusciamo a mantenere la stessa intensità, le cose smettono di funzionare. È su questo che occorrerà migliorare in futuro: tutte le linee dovranno maturare per riuscire a giocare con la stessa intensità per tutti i sessanta minuti. È un aspetto fondamentale per il nostro gioco”.
In 35 partite hai messo a segno 4 reti e 8 assist, fai parte di una linea importantissima e con Kostner formi un duo ormai inseparabile. Elias Bianchi non può che essere soddisfatto…
“La soddisfazione personale è sicuramente importante, ma alla fine è sempre influenzata dall’andamento della squadra. Preferirei di gran lunga essere più in alto in classifica e con un rendimento personale peggiore… Ovviamente a livello individuale sono contento, soprattutto se penso alle stagioni passate nelle quali non sempre ho potuto giocare al 100%. Fa piacere essere tornato in forma e potermi esprimere al top. Chiaramente tutti quanti commettiamo errori, ma sentirsi bene è sicuramente qualcosa che fa piacere. Con Diego mi trovo bene, così come con Incir e Trisconi. Il nostro segreto? Semplicemente mettiamo in pratica ciò che ci viene richiesto e riusciamo a farlo con una certa consistenza. Penso che ciò sia la chiave della nostra squadra. Come ho detto prima, per avere successo dobbiamo fare in modo che tutte le linee siano sintonizzate sulla stessa frequenza…”.
Dopo un mese di dicembre piuttosto tribolato la pausa arriva in un momento adatto per voi, per staccare e ricaricare le batterie…
“A ridosso del Natale avremo un paio di giorni di libero e poi si riprenderà a lavorare. Come hai detto, credo che la pausa arrivi al momento giusto. Quando si perdono molte partite fa bene staccare un po’ la spina per rinfrescarsi le idee. Ripartiremo con la giusta convinzione”.