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Ambrì Piotta

Per l’Ambrì sono due punti persi, vince il Bienne in rimonta

I biancoblù conducevano per 3-1 ad inizio terzo tempo, ma è mancata la giusta determinazione per chiudere la sfida. Ambrì anche sfortunato con tre pali

Per l’Ambrì sono due punti persi, vince il Bienne in rimonta

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AMBRÌ – BIENNE

3-4

(1-0, 1-1, 1-2; 0-1)

Reti: 2’28 Lhotak (Fora) 1-0, 33’04 Emmerton (Taffe, Müller) 1-1, 36’11 Earl (Kreis) 2-1, 41’08 Fora 3-1, 47’36 Schmutz (Wetzel, Hiller) 3-2, 59’04 Nussbaumer (Micflikier, Fey) 3-3, 64’14 Micflikier (Earl, Lofquist) 3-4

Note: Valascia, 5’315 spettatori. Arbitri Mollard, Piechaczek; Fluri, Kovacs
Penalità: Ambrì 3×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Mazzolini), Bienne 6×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Dufner)

AMBRÌ – L’Ambrì Piotta arriva alla pausa dedicata alla Nazionale con un bilancio che parla di sei risultati utili ottenuti nelle ultime otto partite, ma sabato sera il punto guadagnato contro il Bienne è passato in secondo piano, lasciando spazio ai due che sicuramente sono stati persi strada facendo.

I ragazzi di Luca Cereda possono infatti recriminare per non aver saputo dare la mazzata decisiva ad un Bienne che in più occasioni ha prestato il fianco alle avanzate biancoblù, a partire da un primo tempo dominato per un buon quarto d’ora ma che aveva saputo produrre solamente la bella rete firmata da Lhotak, confermatosi in crescendo.

La sfortuna ha sicuramente fatto la sua parte, con i due pali colpiti nella prima frazione a cui si è aggiunto quello clamoroso “ammaccato” da D’Agostini durante l’overtime – dai cui sviluppi è poi nato il gol decisivo di Micflikier – ma l’Ambrì aveva sicuramente gli strumenti per relegare a puro dato statistico l’impatto negativo della Dea Bendata.

Stavolta i biancoblù hanno però peccato di killer instinct, e a partire dal secondo tempo sono stati un po’ troppo al gioco del Bienne, che guidato da un onnipresente Robbie Earl è riuscito a far sbandare il gameplan leventinesi quel tanto che bastava per vedere la solida struttura dell’Ambrì evidenziare le sue falle.

Il momento migliore i biancoblù lo hanno indubbiamente vissuto nei primi 20 minuti, quando una grandissima energia e delle ottime uscite dal terzo hanno alimentato il tipico gioco voluto Cereda, che in quella fase di gara è stato applicato alla lettera. A partire dal periodo centrale i padroni di casa hanno però vissuto alcuni cali, e nemmeno la bagarre di Mazzolini ed il rocambolesco 2-0 di Emmerton sono riusciti a ridare davvero il momentum del match all’Ambrì.

Finito a sua volta sul “tabellino dei pali” a metà partita, il Bienne ha accorciato grazie alla bella rete di Robbie Earl, arrivata al termine di una fase in cui il gol ospite lo si sentiva francamente arrivare. A salire in cattedra nei momenti più concitati ci ha così pensato Descloux, sollecitato ben 45 volte e capace di raccogliere alla grande il testimone lasciato da Conz, autore la sera prima di una buona prova nel derby.

Il proverbiale campanile sembrava essere tornato al centro del villaggio ad inizio terzo periodo, quando capitan Fora si è inventato una stupenda azione personale conclusa depositando il puck alle spalle di Hiller, per un 3-1 che avrebbe potuto e dovuto chiudere il match.

Il terzo tempo si è invece sviluppato ad immagine e somiglianza dell’intero match, con l’Ambrì ad evidenziare quel pizzico di indecisione di troppo che ha permesso al Bienne di rientrare in partita. Le reti di Schmutz e poi quella di Nussbaumer a 56 secondi dalla terza sirena hanno infatti evidenziato una squadra di casa non sufficientemente determinata nello slot, e nonostante le parate di Descloux i biancoblù hanno finito per pagare i tanti tiri concessi ai seeländer.

Quanto successo fa alzare gli occhi al cielo anche pensando allo svilupparsi degli eventi, con la squadra di Cereda che aveva reagito bene ad un boxplay delicatissimo dopo quel fallo di reazione di Elias Bianchi (probabilmente andava penalizzato anche Pedretti, ma nemmeno sabato sera gli arbitri sono sembrati molto in forma, in questa circostanza e in alcune altre…), per poi sfiorare il quarto gol in superiorità numerica.

Ai biancoblù è però mancata un po’ di fortuna ed un briciolo di determinazione, caratteristiche che si sono ritrovate in quei dieci secondi che hanno deciso la partita. Da una parte la buona sorte non ha assistito D’Agostini con quel palo pieno (il secondo della serata per lui), mentre sul ribaltamento di fronte Micflikier ha approfittato di un trio locale molto statico per andare alla conclusione, raccogliere il suo stesso rebound ed infilare poi Descloux.

La pausa arriva dunque con un retrogusto amaro alla Valascia, con un solo punto raccolto sull’arco di un weekend che avrebbe potuto portarne almeno un paio di più alla classifica leventinese.

La stessa graduatoria racconta però di un Ambrì nono in classifica dopo venti partite disputate, ad un solo punto dalla linea e – cosa molto più importante – con un vantaggio di otto lunghezze sulla cenerentola Kloten. Per ora va dunque sicuramente bene così, anche perché questo Ambrì ha dimostrato di poter crescere ancora.


IL PROTAGONISTA

Robbie Earl: Il Top Scorer era letteralmente ovunque alla Valascia, ed ha rappresentato il vero motore che ha permesso al Bienne di iniziare a macinare gioco dopo un primo tempo decisamente a rilento.

Autore di un gol e un assist, lo statunitense ha fatto emergere la differenza tra le due squadre in termini di giocatori stranieri, dimostrando quanto sia importante avere alcuni elementi capaci di cambiare “da soli” l’inerzia della sfida con leadership e giocate di classe. Fattore questo che ad Ambrì, pensando a Emmerton e Taffe, a volte viene a mancare.


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HIGHLIGHTS

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