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Ambrì Piotta

Il Lugano si riprende il derby casalingo, KO un grintoso Ambrì

I bianconeri hanno avuto il possesso del gioco per gran parte dell’incontro, ma i leventinesi e un ottimo Conz si sono arresi solo a pochi minuti dalla terza sirena

Il Lugano si riprende il derby casalingo, KO un grintoso Ambrì

LUGANO – AMBRÌ

3-1

(0-0, 1-1, 2-0)

ambri

Reti: 28’30 Fazzini (Sanguinetti, Klasen) 1-0, 39’53 Zwerger (D’Agostini, Plastino) 1-1, 52’54 Reuille (Wellinger, Romanenghi) 2-1, 59’53 Klasen (Walker) 3-1

Note: Resega, 7’200 spettatori (esaurito). Arbitri Hebeisen, Wiegand; Borga, Wüst
Penalità: Lugano 2×2′, Ambrì 4×2′

LUGANO – Ci è voluto il bastone risolutore di Reuille, già decisivo contro il Davos, per piegare un Ambrì coriaceo e combattivo. La deviazione del numero 32 sull’appoggio di Wellinger ha diviso definitivamente bianconeri e biancoblù in un derby vero, non durissimo ma intenso, e giocato con la voglia e la “salute” che contraddistinguono le due squadre ticinesi in questo periodo.

Un derby che finalmente, per qualità – seppur evidentemente non eccelsa – di entrambe le contendenti si può addirittura dire che sia stato d’altri tempi. Già, perché visti gli ultimi tribolati autunni in casa luganese e le disastrose intere stagioni su per la Leventina, le stracantonali “ammirate” nelle ultime stagioni avevano un che di triste, per non dire indecoroso in alcuni casi.

Tornando alla sfida di venerdì sera, cominciamo a dire che la vittoria del Lugano è sì meritata per la mole di gioco e il logico controllo del proprio ghiaccio ma, seppur i ragazzi di Cereda non abbiano messo in pista il forecheck abituale, per avere la meglio sugli ospiti Klasen e compagni di camice ne hanno sudate un armadio intero.

Vuoi per un Conz in serata di grazia – eccezionali alcuni suoi big save nel periodo centrale – vuoi per l’imperizia degli attaccanti e pure per i tiri bloccati dai biancoblù, il risultato è rimasto in bilico fino a 7 secondi dalla fine, ossia fino al gol a porta vuota del topscorer svedese.

In fondo però è stato il derby che ci poteva aspettare su entrambi i fronti, con un Lugano padrone del ghiaccio e propositivo, intenzionato a non farsi più sorprendere dal forecheck altissimo dell’Ambrì, e sin dal primo cambio si è capito che i bianconeri la lezione l’avevano imparata. L’Ambrì Piotta dal canto suo ha pure interpretato la partita come andava fatto, ossia in modalità “trasferta difficile”, cercando la massima protezione su Conz e proponendosi con ripartenze veloci.

Il problema, semmai, per i leventinesi, è stato che pure Ireland la partita l’aveva preparata in maniera egregia, togliendo spazio di manovra sulla linea blu difensiva, operando un ottimo filtro in zona neutra che ha impedito a Zwerger e compagni di saltare la linea bianconera. Ma proprio l’attaccante austriaco, a sei secondi dalla sirena, poteva aver cambiato le sorti di un derby che dopo la rete di Fazzini sembrava instradato su binari ben chiari.

Il suo gol trovato in extremis ha ridato fiducia e ossigeno alla squadra (assieme al time out chiamato da Cereda) dopo che i bianconeri avevano spinto parecchio per far ballare, ma non crollare, la difesa ospite. In quei frangenti il Lugano avrebbe potuto chiudere il derby con alcune clamorose occasioni, ma Zwerger, come detto, ha messo una zampata per riportare in equilibrio la bilancia.

Ha avuto il suo bel da fare anche Manzato – in porta al posto dell’infortunato Merzlikins, colpito in allenamento da una discata al polso – poco sicuro sui rebound e il controllo degli stessi, ma comunque efficace contro un Ambrì che il colpo in canna lo ha sempre avuto.

Sì perché aldilà del gioco proposto dai bianconeri, i leventinesi le loro buone occasioni le hanno avute – due pali, uno quasi fortuito l’altro clamoroso di Lhotak nel finale – con il tempo che inoltre giocava a loro favore, ma il lavoro del Lugano nello slot ha spesso avuto la meglio sugli attaccanti dell’Ambrì.

Così alla fine ha vinto la squadra che ha giocato di più e meglio offensivamente, che ha sfruttato meglio la componente fisica in zona neutra e che ha dato più continuità ai propri impulsi.

Il Lugano continua così la sua corsa, mantenendo la Resega inviolata dal 26 settembre e mettendo punti pesantissimi sulle inseguitrici. L’Ambrì Piotta, dal canto suo, dopo essere andato a punti in 5 delle ultime 6 partite si ferma alla Resega, ma si mantiene comunque nel gruppo affollato attorno alla linea.

Un bel derby, vinto meritatamente dal Lugano, ma nel quale l’Ambrì il colpaccio lo ha potuto annusare veramente da vicino.


IL PROTAGONISTA

Jani LajunenProbabilmente una delle sue migliori partite in bianconero, di gran lunga la migliore se avesse sfruttato un paio delle ghiotte occasioni da rete capitategli.

Il colosso finnico ha aperto spazi enormi, distribuito (soprattutto) e preso colpi in ogni zona della pista, mettendo in difficoltà sul piano fisico la difesa biancoblù e mostrando un’intelligenza di gioco fuori dal comune.


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HIGHLIGHTS

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