LANGNAU – AMBRÌ
3-2
(1-1, 1-0, 0-1; 1-0)
Reti: 00’53 Albrecht (Erni, Nüssli) 1-0, 7’51 Lhotak (Fora) 1-1, 34’41 Gerber (Camperchioli) 2-1, 42’55 Zgraggen (Zwerger) 2-2
Rigori: Koistinen, Elo, Müller
Note: Ilfis, 5’557 spettatori. Arbitri Eichmann, Urban; Borga, Wüst
Penalità: Langnau 2×2′, Ambrì 4×2′ + 1 x rigore (Gautschi)
LANGNAU – Sarà anche iniziata in ritardo di oltre mezz’ora, ma la sfida tra Ambrì Piotta e Langnau è valsa l’attesa. Biancoblù e tigrotti hanno infatti dato vita ad una partita intensa, giocata con passione e caratterizzata da emozioni e ribaltamenti di fronti, conclusasi con l’epilogo dei rigori che ha finito per premiare i padroni di casa.
La differenza tra le due contendenti – come conferma la classifica – è però stata minima, ed alla fine dei conti la squadra di Luca Cereda può recriminare per non essere riuscita a chiudere la sfida prima dell’esercizio degli shootout, che per un gruppo poco dotato tecnicamente come quello biancoblù si sta prevedibilmente confermando indigesto.
Il punto ottenuto resta comunque di quelli guadagnati, al fronte di una prestazione tutto sommato soddisfacente dal punto di vista dell’intensità e della compattezza. In pista con soli tre stranieri – Emmerton è rimasto in Ticino per assistere alla nascita del secondogenito – i biancoblù hanno giocato una partita complessivamente ben organizzata, anche se hanno rischiato di pagare carissima un’entrata in materia (e non è la prima volta) troppo macchinosa.
Pronti, via, ed il Langnau ha infilato il primo disco alle spalle di Conz dopo appena 53 secondi con Albrecht, lesto ad insaccare dopo che Erni aveva messo in evidenza con la sua azione personale tutta la staticità del primo blocco biancoblù. Proprio la linea di Zwerger e D’Agostini, completata nell’occasione da Taffe, ha rappresentato la “croce e delizia” dell’incontro.
L’austriaco è stato strepitoso nel costruire l’azione che ha permesso a Zgraggen di infilare l’importantissimo 2-2, mentre D’Agostini ha nuovamente giocato una buona gara, ma le sue polveri continuano ad essere bagnate ed il gol gli manca oramai da sei partite, bilancio questo che sta iniziando a fare male all’Ambrì. Taffe è invece stato “il solito”, capace anche di effettuare alcune giocate pregevoli, ma che sono però state sistematicamente seguite da almeno un paio di spunti decisamente meno ispirati. Ciliegina negativa sulla torta è stato come domenica il rigore, eseguito in maniera poco convincente, a cui si aggiungono una serie di occasioni mancate e diversi dischi persi.
Di poco convincente nella partita dell’Ambrì Piotta c’è invece stata la prima metà, salvata da un’altra bella prestazione di Conz e da un ottimo boxplay, che ha saputo arginare la spinta del Langnau proprio in quei momenti in cui sembrava che gli uomini di Ehlers potessero indirizzare l’incontro a loro favore. Inizialmente il Langnau ha però avuto troppo spazio di manovra, lacuna che la squadra di Cereda ha iniziato a colmare con il passare dei minuti, grazie anche al pareggio in powerplay di Lhotak e al gol sfiorato da Ngoy su suggerimento perfetto di Müller, episodi che hanno contribuire a bilanciare il momentum della sfida.
Quando il match sembrava però poter avanzare sui binari di un certo equilibrio, nella seconda metà del periodo centrale le due squadre hanno perso un po’ di vista i loro schemi, ed in questo frangente è salito in cattedra Conz. L’ex beniamino della Ilfis è stato battuto dal tiro un po’ casuale di Camperchioli (deviato senza intenzionalità dal pattino di Gerber), ma ha saputo salvare i biancoblù in più circostanze, guadagnandosi quasi il diritto al colpo di fortuna avuto sull’incredibile occasione mancata da Nüssli nel finale di periodo centrale.
Il portiere biancoblù è infatti riuscito a fermare a tu-per-tu i vari Koistinen, Elo, Nüssli e Gerber (su di lui un vero “big save”), per poi risultare ancora decisivo nel finale con quel rigore parato a Gagnon. L’altro lato della medaglia? Beh, sicuramente vedere la squadra più volte tagliata in due da un solo passaggio non ha fatto piacere a Cereda, ma i biancoblù hanno fatto ammenda giocando un ottimo terzo periodo.
Ottenuto immediatamente il pareggio – meritato per quanto mostrato dalle due squadre sin lì – l’Ambrì ha iniziato a giocare con più fiducia e soprattutto maggiore personalità, sfiorando il gol decisivo con Kostner ed esprimendosi bene con la prima linea di powerplay, pur senza riuscire a trovare il modo di eludere la guardia del bravo Punnenovs.
L’andazzo si è ripetuto anche nell’overtime, controllato in gran parte dagli ospiti, anche se è mancato lo spunto decisivo. In definitiva è però arrivato un punto che all’Ambrì fa comunque bene, anche considerando le peripezie del pomeriggio per riuscire a raggiungere Langnau.
Sicuramente i biancoblù si sono espressi meglio nella seconda parte di gara, mostrando un gioco sufficientemente intenso ed organizzato per riuscire ad avere la meglio, ma che ha nuovamente evidenziato come a questa squadra manchino un paio di finalizzatori.
Ottima la partita di Müller, tornato a giocare al centro, così come quella di Berthon e dell’intera quarta linea. D’Agostini è rimasto ancora a secco, ma le sue prestazioni dicono che il ritorno al gol è unicamente una questione di tempo e di un pizzico di fortuna, mentre Taffe continua ad evidenziare un paio di caratteristiche interessanti controbilanciate da troppi punti deboli.
Un appunto positivo va infine fatto agli special teams, con il boxplay rimasto perfetto ed il powerplay capace di trovare una rete e alcune combinazioni interessanti. Per martedì sera, insomma, va bene così… La mente ora è già alla sfida di venerdì contro il Davos.
IL PROTAGONISTA
Benjamin Conz: Il portiere dell’Ambrì si è confermato in un ottimo periodo di forma, ed ha permesso alla sua squadra di superare la prima metà di gara limitando i danni al minimo.
Tanti e difficili gli interventi che è stato chiamato ad effettuare, in particolar modo in quei frangenti in cui ha evitato un 3-1 che sarebbe stato pesantissimo.
Ha poi parato un rigore nel finale a Gagnon che è valso un punto, mentre agli shootout nulla ha potuto sulle esecuzioni di Koistinen ed Elo, oggettivamente davvero stupende.