Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
I biancoblù hanno vissuto una settimana decisamente intensa, pur ottenendo un bottino di soli tre punti. Dopo la vittoria all’overtime e in rimonta fatta registrare contro il Losanna, venerdì hanno incassato il ritorno del Berna nel terzo tempo, prima di perdere il derby sabato all’ultimo secondo dell’overtime.
IL PUFFO ADAM HALL
Il top scorer statunitense si sta sempre più rivelando essere il “puffo” della squadra… Questo naturalmente non per la sua statura – decisamente possente – bensì per i tanti “mestieri” che è in grado di svolgere, proprio come i piccoli personaggi biancoblù dei cartoni animati! Oltre all’Hall “scorer” e all’Hall “leader”, nel weekend abbiamo visto all’opera anche l’Hall “allenatore”, con il giocatore che in panchina spesso si alzava per dare indicazioni ai compagni di linea Steiner e Lauper (vedi foto sopra). Come se non bastasse, da bordo pista ci si accorge della presenza sul ghiaccio anche di Hall “linesman”, con l’attaccante che puntualmente cerca di “dare una mano” agli arbitri urlando “offside! offside!” quando vede un’azione che gli sembra irregolare… Il tutto mentre è coinvolto nell’azione stessa!
AUCOIN E IL CAMPIONE DI DOMANI
Una volta terminate le partite alla Valascia, dopo aver salutato la squadra la maggior parte del pubblico si dirige verso le uscite, nell’occasione di venerdì con l’amaro in bocca per la rimonta subita. Se qualcuno si è attardato un po’ più del dovuto, però, avrà avuto occasione di vedere in cosa si cimenta Keith Aucoin nel dopopartita. Archiviate le interviste di rito, infatti, Aucoin si dà appuntamento alla fine di ogni incontro con il piccolo figlioletto che, con pattini, casco, bastone e maglia del papà, si presenta per muovere i primi passi sul ghiaccio… “Passi”, appunto, perché il bimbo è ancora pericolante, ma Keith sembra determinato a dare tutte le attenzioni al figlio per renderlo un degno erede!
“L’È SCIÀ LA NEF, CIAPA I CATÈN!”
Nella partita di venerdì contro il Berna si è finalmente sbloccato, manco a dirlo, l’ex di serata Alexei Dostoinov. Il giovane russo-canadese con licenza svizzera ha messo a segno la sua prima rete di questa sua travagliata stagione ed a giudicare dall’esultanza liberatoria, si è tolto forse qualche chilogrammo dalle spalle. Viste le prime nevicate che hanno colpito anche la Leventina, l’accostamento fra l’arrivo della neve e la rete di Dostoinov non è sfuggito ai più. Speriamo solo che per realizzare il secondo non gli servano altre 23 giornate, altrimenti probabilmente la neve a quel punto potrebbe già essersi sciolta del tutto!
ANALISI DI UN MERCATO DI MEZZA STAGIONE – PARTE PRIMA
Giunti alla boa di metà campionato è tempo di trarre qualche prima conclusione sull’operato del DS Serge Pelletier. Al netto, pare evidente come il rendimento degli stranieri non sia lontanamente sufficiente a quello necessario per poter sperare nei playoff, con il solo Adam Hall che sta rendendo il dovuto (anzi, forse di più). Bocciati O’Byrne (anche se non per demerito suo, molto sfortunato), Aucoin e Bouillon. Meglio è andata sul fronte degli svizzeri, dove ci sembra di poter dire che Lauper, Stucki, Zgraggen e Fuchs siano stati acquisti azzeccati. Male per contro Birbaum e Dostoinov. A livello di giocatori rossocrociati si può imputare però a Pelletier – questa volta in veste di allenatore – una gestione alle volte quantomeno cervellotica, con l’esclusione di alcuni elementi (su tutti Lhotak e Zgraggen) a scapito di altri con rendimenti dubbi… Gestione rischiosa, soprattutto se operata a scapito di giocatori in scadenza di contratto.
ANALISI DI UN MERCATO DI MEZZA STAGIONE – PARTE SECONDA
Tempo anche di lanciare uno sguardo al futuro dei leventinesi…. Futuro che per ora pare quantomeno incerto. I giocatori in scadenza sono tantissimi: Aucoin (anche se con opzione), Hall, Bouillon e O’Byrne (stranieri), Steiner, Lauper, Dostoinov, Schlagenhauf, Duca, Gautschi, Stucki, Lüthi, Lhotak, Bonnet, Grieder e Kobach (svizzeri). Tutto tace da parte della società sia sul fronte rinnovi che sul fronte nuovi arrivi. Se per gli stranieri è un discorso abbastanza consueto (si opera spesso a fine stagione), il mercato svizzero è invece ora nel suo pieno svolgimento ed il silenzio non è certo benaugurante. Affaire à suivre insomma, ma i tifosi biancoblù si augurano che le acque si smuovano presto, perché l’immobilismo potrebbe costare molto caro ad una società che di mezzi già non abbonda…
I bianconeri hanno iniziato la loto settimana perdendo la sfida al vertice con il Davos all’overtime, ma avevano poi scaricato tutta la loro rabbia contro lo Zugo, battuto con un sonoro 7-1. Sabato sera si sono poi imposti all’ultimo secondo dell’overtime nel derby contro l’Ambrì Piotta.
LA GIOVENTÙ NON BASTA
Patrick Fischer ha sempre dato molta fiducia ai giovani, anche in un contesto di grande pressione e in una rosa competitiva come quella del Lugano. Però non basta essere giovane e talentuoso, bisogna anche dimostrare di meritarsi il posto con l’impegno e, come dice il coach bianconero, alcuni giovani devono imparare il lavoro dai più vecchi per poi “rubarne” il posto. La carota sì, ma occhio che il bastone è sempre nascosto dietro la schiena.
RISCHIO NON CALCOLATO
Se contro il Davos l’arbitro Massy ha lasciato correre una situazione assurda che ha poi portato ad una vittoria dei grigionesi, nel derby, ancora gli arbitri ne hanno combinata una delle loro, arrotondando il ritardo dell’orologio in maniera piuttosto grossolana, pensando magari colpevolmente che fosse ininfluente. Ininfluente forse per loro, ma mai quando sul ghiaccio ci va un certo McLean, che con la tempistica ci ha costruito una carriera.
“SMITHERS, LIBERA I CANI!”
Come Mr. Burns, nella serie “I Simpson”, sguinzaglia i suoi Dobermann verso chi lo infastidisce, lo stesso fa Patrick Fischer liberando Pettersson, Klasen e Filppula contemporaneamente sul ghiaccio per “regolare” chi non si vuole piegare. E quanti ne sono usciti con i vestiti strappati dai Dobermann bianconeri… “Eccellente.”
LA LEGGE DELL’EX – PARTE PRIMA
Sembrava di saperlo già prima che cominciasse. Dario Simion rientrava dall’infortunio proprio alla Resega, e quanti avranno pensato ” sicuro che un gol ce lo mette”. E così è stato, la legge dell’ex ha colpito in pieno, permettendo al valmaggese di segnare il suo gol alla Resega da avversario a 33″ dal 60′, pareggiando la sfida poi decisa da un futuro bianconero. Qui sì, la legge è uguale per tutti.
LA LEGGE DELL’EX – PARTE SECONDA
La prima rete dal suo ritorno in bianconero la aspettavano tutti, ma Alessio Bertaggia ha voluto attendere proprio di andare alla Bossard Arena per andare a segno per la prima volta con la sua nuova “vecchia” maglia. Proprio il numero 13 fresco ex dello Zugo ha aperto lo score contro i suoi ex compagni, e molti tifosi sugli spalti già si mettevano le mani sul volto. E non le hanno più tolte, visto com’è andata a finire.