Ambrì Piotta
5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano
Alcune considerazioni “semiserie” per ripercorrere il fine settimana vissuto dalla due squadre ticinesi
Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
IN TREPIDAZIONE PER LA COPPA
La percezione comune è quella che la Coppa Svizzera importi solamente a metà a squadre e soprattutto tifosi, che vedono di buon occhio un’eventuale vittoria, ma tendono a dimenticare velocemente la competizione nel momento in cui arriva l’eliminazione. Non è però stato il caso di Ambrì Piotta e Berna, che per la partita di domenica si sono dimostrati davvero impazienti di iniziare, presentandosi sulle rispettive linee blu una decina di minuti prima dell’inizio del match. Forse si è calcolato male i tempi dell’entrata in pista, ed il risultato è stata una strana situazione in cui i giocatori in pista erano intenti a “sgambettare” per restare caldi, in attesa che l’orologio raggiungesse le ore 15:00. Beh, almeno per una volta, un’intera pista era in trepidazione per l’inizio di un match di Coppa!
COME YOGI E IL RANGER SMITH
È bastato un orso a far venire il mal di testa all’intero popolo biancoblù, un po’ come il simpatico personaggio dei cartoni animati era solito fare con il malcapitato guardiano del Parco di Yellowstone. Il problema è che in questo caso l’orso è Dario Meyer, e di simpatico in quanto successo nell’ultima settimana sicuramente i tifosi dell’Ambrì Piotta ci hanno trovato ben poco… Si è infatti iniziato con il brutto intervento che ha infortunato Christian Pinana per almeno i prossimi due mesi, per poi arrivare alla “combo” passaggio di mano/bastone trattenuto che ha generato tantissime polemiche sulla seconda rete del Berna domenica pomeriggio. Insomma, l’orso era molto più simpatico quando rubava solamente i cestini delle merende…
COACH, LARGO ALL’ESPERIENZA!
Luca Cereda ha sicuramente vissuto tante importanti esperienze da giocatore, dal debutto in NLA nell’anno della finalissima contro il Lugano, sino alla scelta al primo turno dai Maple Leafs e a quasi 200 partite giocate in AHL. Il numero di match giocati dall’attuale allenatore dell’Ambrì Piotta in maglia biancoblù si è invece fermato a quota 190, cifra che venerdì contro il Friborgo ha superato Adrien Lauper, che ha disputato il suo match numero 191 in maglia biancoblù. Questa è una delle tante situazioni particolari che nascono dall’essere un giovanissimo coach alla guida di una squadra di NLA… Ma poco importa, a Cereda il polso certamente non manca!
NOI GIOCHIAMO SEMPRE IN CASA
E non ci riferiamo al tifo dei tifosi biancoblù, che sia alla Valascia che in trasferta non fanno mai mancare il loro sostegno alla squadra. Ciò che è interessante è infatti una statistica che è emersa dopo questa prima fase di campionato, e che ha visto la squadra di Cereda fornire praticamente le stesse identiche prestazioni sia in casa che lontano dalla Leventina. Il bilancio stagionale dell’Ambrì Piotta è infatti estremamente equilibrato, visto che sono state fatte registrare 3 vittorie, 5 sconfitte ed un totale di 9 punti incamerati sia alla Valascia che nelle altre piste. A variare, ma nemmeno di molto, è la differenza reti: -5 in casa, -7 in trasferta.
MADISON SQUARE VALASCIA
Nel pomeriggio di sabato i New York Rangers hanno affrontato al Madison Square Garden i Nashville Predators, mentre poche ore più tardi i New York Knicks hanno fatto il loro debutto casalingo nella stagione NBA. Lo staff della più famosa arena del mondo ha dunque dovuto rimboccarsi le maniche per nascondere il ghiaccio, rimuovere le balaustre e sistemare tutto il necessario per lo svolgimento di una partita di basket. E alla Valascia? Beh, non eravamo a questi livelli, ma visto l’incontro di campionato di venerdì sera e quello di Coppa Svizzera di domenica, anche gli addetti alla pista leventinese hanno avuto il loro daffare. La Coppa comporta infatti tutta una nuova serie di sponsor, che costringe a coprire quelli abituali e a piazzarne di completamente nuovi su ghiaccio e balaustre… Non un compito semplice, ma la Valascia è stata trasformata in tempo in un solo giorno!
NON DITE CHE NON VI AVEVAMO AVVERTITI
Qualche settimana fa ne avevamo già parlato: Rapperswil era già stato capolinea del Lugano negli ottavi di Coppa Svizzera nella prima edizione, con a seguire le altre eliminazioni (sempre allo stesso punto della competizione) ad opera del Winterthur e del Langenthal, guarda caso tutte formazioni cadette. Un po’ troppe coincidenze per non pensare che questo torneo sembra non essere tra i primi pensieri della società bianconera, e visto come ne è uscita a livello di infortuni, gli si può dare così torto?
I PIÙ CALMI SONO SEMPRE I PIÙ VENDICATIVI
Sono per ora 3 le reti segnate da Luca Cunti con la maglia del Lugano, e l’ultima il numero 12 l’ha firmata su rigore nella sconfitta per 3-1 alla Swiss Arena contro il Kloten. Le altre 2 reti? Cadute ancora contro il Kloten e poi contro i Lions alla Resega, guarda caso l’altra sua ex squadra. Sono quelli più tranquilli i più vendicativi…
I NUMERI NON SONO TUTTO, PERÒ…
La particolare statistica della presenza sul ghiaccio in occasione di reti fatte o subite non da solo una prima valutazione dell’efficienza di un giocatore, ma se presa globalmente pure sul rendimento di tutta la squadra e del sistema difensivo. In questo caso i migliori del campionato al momento sono Philippe Furrer e Maxim Lapierre, con rispettivamente +11 e +10, ma nella top 10 di National League troviamo altri due bianconeri, ossia Bobby Sanguinetti e Gregory Hofmann, entrambi con +8. I numeri non sono tutto, ma questi dicono molto sull’organizzazione di gioco del Lugano.
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE
Il lago di Zurigo come la zona dell’Atlantico famosa per la scomparsa misteriosa di navi e aerei, l’area tra Kloten, Zurigo e Rapperswil a fare da triangolazione come le Bermude, Portorico e la Florida. L’aereo scomparso è quello bianconero che, dopo essere stato in procinto di atterrare sulla pista di Kloten, è andato disperso nelle nebbie. Una nebbia fitta di 3 sconfitte filate, con oltretutto la beffa degli infortuni a Bürgler, Kparghai, Riva e Hofmann. Abbastanza da farci un documentario complottista, sperando di vedere la fusoliera dell’aereo riemergere dal Ceresio martedì per affrontare il Berna.
“NON C’È CATTIVO PIÙ CATTIVO DI…
…un buono che diventa cattivo!” La citazione è di quelle “pesanti”, dato che viene dalla bocca del compianto Bud Spencer nel film “Chi trova un amico trova un tesoro”. E soprattutto calza a pennello per descrivere ciò che è successo a Greg Ireland nella serata di giovedì a Zurigo, quando si è fatto cacciare dagli arbitri a causa delle proteste. Visto ciò che è successo a livello di arbitraggio da parte di Wiegand e Wehrli non osiamo muovere reprimenda verso il coach bianconero, ma semplicemente sottolineare come il lavoro di alcuni arbitri riesca a far uscire dai gangheri anche chi è conosciuto per essere un vero gentleman. Ma quando è troppo è troppo…