Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
ONORE A CHI STRINGE I DENTI
Nell’allenamento dello scorso lunedì il difensore Michael Fora ha rimediato una brutta discata al volto, che aveva fatto temere la frattura del setto nasale… Frattura o meno, sicuramente una brutta botta, che avrebbe potuto far alzare bandiera bianca al giovane, perlomeno per la sfida di martedì sera. Ma questo non è Michael Fora. Se c’è qualcuno tra i biancoblù capace di stringere i denti, questo sicuramente è lui, e dopo aver portato addirittura a termine lo stesso allenamento di lunedì, il numero 29 si è presentato regolarmente in pista alla Bossard Arena, munito di uno speciale casco con griglia. Perchè in fondo, l’hockey è uno sport da uomini!
UNO SCONOSCIUTO NUMERO 91
C’è chi cambia numero di telefono per sfuggire a delle attenzioni indesiderate, ma a volte basta quello di maglia. Lo sa bene Inti Pestoni, che al suo ritorno alla Valascia è stato completamente ignorato, sia dal pubblico che dalla società biancoblù, alle prese con troppi problemi in casa propria per curarsi del ritorno del figliol prodigo. Che la sua scelta di lasciare la Valle fosse stata presa male da alcuni tifosi si sapeva ma, nonostante questo, un tale anonimato non può che avergli fatto male, soprattutto per lui che con l’Ambrì Piotta aveva comunque messo a segno 227 punti in 330 partite. Ma d’altronde in questi anni il clima e l’ambiente alla Valascia non è più lo stesso, così come l’Ambrì Piotta non sarà mai più lo stesso agli occhi di Inti Pestoni.
DI “NICOLINO” NE RESTA UNO SOLO
Complice l’infortunio a Gautschi, nel weekend Kamber è stato convertito a difensore, dopo che in alcune occasioni aveva anche abbandonato la sua naturale posizione di centro per giostrare all’ala. Il 37enne si è arrabattato come ha potuto nel nuovo ruolo, sbilanciandosi addirittura via stampa affermando di poter immaginare un proseguimento di carriera in retrovia. Un’operazione simile in passato alla Valascia la si era vista con il buon Nicola Celio, che aveva giocato diverse stagioni da difensore prima di ritirarsi, ma considerata la velocità dell’hockey moderno, è difficile immaginare che Kamber possa rendersi protagonista con successo di una transizione del genere… Di “Nicolino”, insomma, ne resterà uno solo.
UN BOCCONE DA UN VECCHIO AMICO
Dopo le partite alla Valascia, gli ZSC Lions hanno una tradizione: fermarsi a cena da una vecchia conoscenza, Reto Stirnimann. L’ex giocatore era infatti arrivato ad Ambrì nel 2007 dopo otto stagioni in forza allo Zurigo, periodo durante il quale aveva anche conquistato due titoli. Dopo il suo ritiro Stirnimann si è avventurato nel mondo della ristorazione, rilevando lo storico albergo Monte Pettine. Dallo scorso anno il 42enne ha invero rimesso in vendita lo stabile, ma per ora l’attività continua, grazie anche ad alcuni clienti “speciali” come l’intera squadra degli ZSC Lions. La compagine zurighese non manca dunque un’occasione per fare visita al buon Reto, che tra un boccone e l’altro siamo sicuri tornerà a ricordare alcuni dei suoi ricordi più belli da giocatore.
VADE RETRO AL PASSATO!
Comunicazioni ufficiali vere e proprie non ce ne sono, ma gli “spifferi” – attendibili o meno – bastano per far fare gli scongiuri ai tifosi biancoblù, che sperano di non dover vedere Matt D’Agostini e Peter Guggisberg alle prese con dei problemi già avuti in passato. Il primo non è certo nuovo a delle commozioni cerebrali, mentre il secondo in carriera ha avuto diversi problemi alle ginocchia… Insomma, se dalle parti della Valascia si è scaramantici, che si trovi subito il rito giusto per scacciare dalla Valle il passato, soprattutto se si vorrà che il futuro riservi qualche sorriso in più!
SERATA CALCISTICA… IN TUTTO E PER TUTTO
Venerdì sera in occasione della sfida tra Lugano e Losanna era presente sugli spalti la Nazionale svizzera di calcio, con il selezionatore Vladimir Petkovic sceso in pista per il simbolico ingaggio inaugurale. In un clima calcistico le due squadre si sono date da fare in quel senso, con un risultato molto stretto e il 2-0 trovato da Lapierre nei secondi finali. Chi si è applicato di più però è stato Harri Pesonen, che dopo 3′ di gioco ha battuto Merzlikins con un pregevole quanto irregolare colpo di tacco. Ecco, va bene il calcio, la nazionale e tutto il resto, ma non esagerare…
B PER… BASTA CHE FATE PRESTO!
Cos’hanno in comune Bertaggia, Brunner e Bürgler? Sono attaccanti del Lugano, certo, hanno giocato tutti e tre per lo Zugo, verissimo, e hanno per iniziale del cognome la lettera B. Va bene, era solo un pretesto per mettere assieme i nomi, ma è anche una maniera per sottolineare che tre dei quattro principali attaccanti svizzeri del Lugano stanno facendo una fatica incredibile a trovare la rete. Bertaggia è ancora fermo a 1 gol e 4 assist, Brunner a 3 gol e non segna da 11 partite, Bürgler dopo un inizio “a tutta” si è pure lui un po’ spento con 3 reti nelle ultime 11 partite. Sarà che dovranno solo trovare il modo di sbloccarsi, ma per carità, fate presto!
LE ANIME IN PENA
Elvis Merzlikins e Linus Klasen. Non ci vuole molto a capire che nella squadra bianconera questi due giocatori, pur ricoprendo ruoli agli antipodi, sono quelli con la classe maggiore, i veri valori aggiunti del Lugano. Sono quei tipici giocatori che spesso tirano fuori la magia che “vale il prezzo del biglietto” o che da sola risolve la partita. In questo periodo grigio del Lugano le loro giocate emergono ancora di più dalle fredde acque del Ceresio, ma non sempre riescono a compensare i limiti attuali della squadra. Merzlikins ha giocato un week end di straordinario livello, quelle parate in serie contro il Losanna hanno fatto alzare in piedi il pubblico della Resega, ma alla Postfinance Arena non è stato da meno, arrendendosi a Ebbett e Rüfenacht solo dopo aver fatto ammattire tutta la squadra di casa. Klasen da par suo lotta con l’assenza (momentanea si spera) di compagni all’altezza, e a Berna ha praticamente fatto reparto da solo contro gli orsi. Per poco non riesce nell’intento di raddrizzare la sfida con le sue giocate, e anche se non ci è riuscito, quel gol con “toe drag” fulminante su Arcobello e rapidissimo polsino è un’autentica perla. Per fortuna che ci sono ancora loro, oggi un po’ in pena, ma sempre le anime di questo Lugano.
Il LUGANO DELLE PRIME VOLTE
A inizio stagione avevamo già segnalato la propensione di molti giocatori a sbloccarsi proprio contro la squadra bianconera. Col passare delle giornate la media di chi segna il suo primo gol del campionato contro la stessa squadra dovrebbe abbassarsi, invece contro Chiesa e compagni sembra che chi stia ancora fermo al palo trovi motivazioni particolari. Dopo aver sbloccato i vari Gautschi, Zgraggen, Grassi, Danielsson, Pestoni e Thoresen, nelle scorse giornate il Lugano ha regalato le prime gioie della stagione anche a Grossmann, Abplanalp, Du Bois, Gerbe, Ebbett e Rüfenacht. Difficile trovare le spiegazioni a questa particolarità, fatto sta che i bianconeri stanno regalando un po’ troppe gioie in giro per la Svizzera e poche a loro stessi.
SCAMBIO IN VISTA O PORTAFORTUNA?
Vittima dell’ormai famoso e vituperato “arrocco” leventinese, l’ex assistente di Hans Kossmann sulla panchina biancoblù Diego Scandella continua a lavorare per l’Ambrì con altre mansioni. Venerdì sera Scandella era presente alla Resega e inevitabili sono partite le battute nemmeno troppo velate su un ipotetico scambio sulla panchina bianconera, con riferimento a quello che ha portato Tsygurov su quella dell’Ambrì. In verità Scandella è sceso a Lugano come osservatore per studiare meglio la squadra di Ratushny, avversario dell’Ambrì Piotta nella sfida di venerdì, ma per qualcuno è valso anche come portafortuna, per una prima vittoria a porta inviolata dei bianconeri dopo alcune settimane piuttosto difficili.