Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
UN LECCA LECCA NON BASTA…
“Meglio prevenire che curare”, avranno pensato venerdì sera alla Valascia. Agli spettatori presenti sono infatti stati distribuiti dei lecca lecca offerti da uno sponsor e, considerata la prestazione disastrosa dei biancoblù contro il Kloten, la speranza era probabilmente quella che potessero addolcire la serata ai presenti. Niente di tutto questo, perchè già dopo cinque minuti l’Ambrì era sotto di tre reti, e gli oltre 4’700 presenti hanno iniziato a masticare amaro. In pista sono però piovuti solo fischi ed innumerevoli imprecazioni, mentre di lecca lecca sul ghiaccio non se ne sono visti… Omaggio dunque azzeccato, anche se i regali più grandi sono stati quelli consegnati su un piatto d’argento al Kloten da parte della squadra di casa.
NON TOCCATE QUELLA PALLA!
Ve la ricordate la palla magica di Space Jam? Quella che si vedeva nel film uscito nelle sale oramai 20 anni or sono e con protagonista Michael Jordan ed i Looney Tunes, che quando veniva toccata dalle superstar della NBA, queste perdevano tutto il loro talento. Visto quello che sta succedendo ad Ambrì, c’è probabilmente da temere una possibile invasione aliena, visto che di giocatori irriconoscibili ce ne sono a bizzeffe! L’ultimo di questa serie è Zurkirchen, autore contro il Kloten di errori goffi ed insoliti, ma il “virus” ha da tempo contagiato l’intera squadra. D’Agostini è passato da top scorer del Ginevra a grande delusione, Lhotak dopo 20 partite deve ancora segnare un gol, Fora fa errori che nella sua prima stagione in NLA nemmeno si sognava, per non parlare degli altri stranieri spesso e volentieri nell’anonimato totale… Qualcuno recuperi quella palla, insomma, perchè del talento dei suoi uomini migliori, l’Ambrì non può fare a meno!
SE LA MUSICA NON CAMBIA…
… tanto vale farla continuare! Probabilmente è stato questo il pensiero del “DJ” della Valascia, che dopo due periodi di gioco in cui l’Ambrì è stato sballottato da una parte all’altra della pista da parte del Kloten, non ha avuto la forza di premere il tasto “STOP” sullo stereo alla ripresa del gioco nel terzo tempo. La musica suonata dai ragazzi di Kossmann è risultata stonata immediatamente dalle prime strimpellate, e nemmeno con il passare dei minuti i biancoblù hanno saputo accordare le loro giocate. L’inizio del terzo periodo si è dunque giocato con in sottofondo un non-precisato brano musicale, come sempre storpiato dal pessimo impianto audio della Valascia… Ma tanto più stonati di così…
“PECCATO PER QUELLE PROMESSE, ONESTE MA GROSSE”
Cantava così Luciano Ligabue in “L’amore conta”, ma chissà se lo pensano anche i vertici del club biancoblù. Verosimilmente no. Le parole in futuro dovrebbero però essere dosate con maggior cautela, perchè presentare la squadra come “la più forte degli ultimi dieci anni” e credere di poter regalare al proprio pubblico dei risultati sportivi che, con un’analisi oggettiva, si capisce subito essere impossibili, significa anche illudere la gente. Ed infatti i fans il loro scontento lo hanno manifestato a gran voce venerdì, in maniera più feroce e senza giri di parole di quanto non ci si potesse attendere. E sì che l’errore lo si era già fatto in passato, quando nell’estate 2014 si era addirittura inquadrato le semifinali come una lecita ambizione, ambizione poi esplosa in faccia a Serge Pelletier, che una volta esonerato aveva ammesso come quelle parole fossero state fuori luogo. Insomma, grazie per quelle promesse Ambrì Piotta, ma anche stavolta erano un po’ troppo grosse…. E come si è visto, per i tifosi “L’amore conta”, ma non può essere incondizionato per sempre.
UN ARROCCO CHE PREPARA LO SCACCO MATTO?
L’allontanamento dell’assistente allenatore per cercare di dare una svolta ad una prima metà – o quasi – di stagione da dimenticare. Probabilmente una prima mondiale, soprattutto considerando come i problemi principali dei biancoblù siano in fase offensiva (mentre Scandella coordinava la difesa) ed in generale pensando all’impatto limitato che un assistant coach dovrebbe avere. “Dovrebbe”, appunto, perchè tutti questi anni passati da Scandella alla transenna dell’Ambrì ed il suo sopravvivere alle varie gestioni tecniche non possono che indicare come il 52enne rappresentasse qualcosa di più all’interno del club, ma questo raccordo pare ora essere saltato. Probabilmente il suo ricollocamento e la promozione di Tsygrov rappresentano la posa di una prima nuova pedina, con la prossima scossa che verosimilmente farà cadere tutto il domino. Solo allora si capirà se davvero l’Ambrì è disposto a ripartire dall’inizio imparando dai propri errori, oppure se continuerà ad intestardirsi in una partita in cui le pedine sembrano essere mal posizionate da tempo.
CANALE 5
“Quattro, quattro, quattro…” così iniziava una nota pubblicità con protagonista Adriana Lima in onda negli anni 2000 sulle reti italiane. Il Lugano negli ultimi tempi sta proponendo un remake che i tifosi speravano invece di non dover vedere. “Cinque, cinque, cinque…” come i gol subiti dal Lugano contro Friborgo, Langenthal, Davos e Ginevra. Una ricorrenza preoccupante, che porta i bianconeri ad avere la peggior retroguardia dell’intero campionato. Si spera che i giocatori bianconeri prossimamente prendano spunto da un altro spot di una compagnia telefonica per le reti subite, quella che aveva come punto principale lo zero…
EH NO, STAVOLTA TE LE SUONO IO
Settimana da dimenticare per i bianconeri, che hanno incassato due sonore sconfitte in campionato e sono stati eliminati nettamente dalla Coppa Svizzera per mano del Langenthal. Tre avversari che le hanno “suonate” ai sottocenerini. Non essendo riusciti a trovare le giuste contromosse sul ghiaccio, i bianconeri hanno deciso di suonarle per davvero agli avversari, cantando e suonando in un concerto improvvisato in mezzo alla pista della Resega, durante l’annuale Swiss Ice Hockey Day. Klasen alla batteria, Cantoni alla chitarra, Chiesa al basso e Bertaggia il lead singer… Sperando che la musica possa cambiare anche durante le partite!
CI VUOLE CALMA, E SANGUE FREDDO
Chissà se Doug Shedden ed i suoi giocatori prenderanno spunto dalla canzone di Luca Dirisio, visto che ultimamente in casa bianconera sembra regnare l’agitazione e la confusione. Nelle sconfitte del weekend con Davos e Ginevra è uscito tutto il nervosismo dei bianconeri, prima nel finale della Resega con Walker e Lapierre, e poi durante la partita delle Vernets, come dimostrano i 2’ presi da coach bianconero e dalla bastonata di Hirschi dopo il gol di Wick, che ha costretto i bianconeri nuovamente in inferiorità. Il momento del Lugano è sfavorevole, ma così non se ne potrà uscire. “Ci vuole calma, e sangue freddo…”.
I SUCCESSI DEL PASSATO, I MONITI DEL PRESENTE
L’eliminazione in Coppa e le due brutte sconfitte nel weekend danno di che pensare in casa bianconera, ed una situazione che vede la squadra al settimo posto e con la peggior difesa del torneo non è certo il bilancio che ci si attendeva alla prima pausa dedicata alla Nazionale. Per convincersi che tutto migliorerà e si risolverà per il meglio, in casa Lugano si ricorda spesso come un anno fa la situazione fosse addirittura peggiore, ma che poi tutto si risolse con una seconda parte di campionato positiva ed una grande cavalcata nei playoff. Vero, ma che il recente passato resti solo d’ispirazione ed insegnamento, e non si trasformi in un ricordo eccessivamente appagante… La squadra di Shedden è simile a quella che tanto ha fatto bene lo scorso anno, ma che è anche stata costruita per ottenere un risultato che non è ancora arrivato. Non si resti intrappolati nel passato, dunque, perchè il bello deve ancora arrivare.
TROPPO TIMIDO PER I TÊTE-À-TÊTE
Damien Brunner è fermo a quota tre gol, eppure le opportunità per lui non sono certo mancate. Con 3.93 tiri a partita è attualmente il quinto giocatore più intraprendente del campionato, ma una percentuale al tiro di poco superiore al 5% lo ha sinora condannato. Strano per uno sniper come lui, a maggior ragione se si pensa alle tante opportunità avute a tu-per-tu con i portieri avversari, a partire da quel derby perso alla Valascia, sino ad arrivare alle sfide in solitaria perse con Senn venerdì sera. Insomma, qualcuno faccia tirare Brunner dalla distanza oppure gli dia qualche puck da insaccare nel mucchio, perchè per un tête-à-tête per ora sembra essere ancora troppo timido!