Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
…MA PRIMA DI INIZIARE, UN PO’ DI PSICOLOGIA!
Non tutti lo avranno notato, ma gli inizi di partita alla Resega e quello alla Valascia contro il Bienne hanno avuto uno strano punto in comune. In entrambe le occasioni, infatti, l’Ambrì Piotta ha fatto attendere gli avversari sulla linea blu per il saluto di rito un po’ più del dovuto, con Kossmann che ha tenuto i suoi ragazzi negli spogliatoi quel tanto che basta per rendere nervosi gli avversari. In tutti e due i casi il giochetto psicologico non ha invero funzionato molto, dato che i biancoblù hanno subito il gioco avversario nella prima parte delle due sfide…. Ma visto che ci si trova già in “modalità playoff”, è giusto non lasciare nulla intentato!
IL PERICOLO ARRIVA DALL’ALTO
Il gol del 2-0 firmato da Elias Bianchi contro il Bienne è arrivato in maniera decisamente originale, con Birbaum che aveva liberato il terzo con un pallonetto che ha messo in difficoltà Maurer, che è infatti finito per perdere il disco e permettere al momò di andare in rete. Visto che la “tattica” era sembrata efficace, poco dopo anche Zgraggen ha lasciato partire un “lob” dalla difesa, che ha permesso a Lauper di involarsi verso Rytz. Stavolta la rete non è arrivata, ma dimostra che ogni tanto pensare fuori dagli schemi può essere pagante!
TANTI PALI, MA ANCHE UN PO’ DI KARMA
L’Ambrì è uscito con l’amaro in bocca dalla Resega, consapevole di aver sprecato un’occasione d’oro per ottenere dei punti che sarebbero stati preziosissimi. Nonostante il Lugano abbia controllato per diverso tempo il puck, i tifosi biancoblù hanno alzato gli occhi al cielo in un paio di occasioni, in particolare in seguito ai pali colpiti da Pestoni e Trunz. 24 ore dopo la Dea Bendata ha però restituito ciò che aveva negato ai leventinesi, ma lo ha fatto a distanza. Il Kloten ha infatti perso la sfida con il Ginevra pur avendo macinato tanto gioco, e si è visto negare due gol con i ferri colpiti da Santala e Praplan. Insomma, tutto ha finito per bilanciarsi…
LA MIGLIOR STAGIONE NEL MOMENTO SBAGLIATO
Il rapporto tra Inti Pestoni ed i tifosi dell’Ambrì Piotta non sembra trovare pace, e rimane una delle macchie di un’annata più tribolata del previsto per il ragazzo di valle. Tra alti e bassi, però, il suo contributo lo sta dando, e sabato sera è riuscito nell’intento di rendersi protagonista della stagione statisticamente migliore della sua carriera. Mai Pestoni aveva ottenuto 38 punti, mai Pestoni aveva segnato 13 reti in un campionato. Ha poi unito il tutto ad un numero di penalità decisamente inferiore al passato (la metà dello scorso anno, un terzo in meno rispetto a due anni fa). Peccato che questi numeri siano arrivati nel momento sbagliato.
“TIENI VICINO I TUOI AMICI… MA ANCOR PIÙ I TUOI NEMICI!”
È quasi un paradosso, ma una fetta importante della possibilità per l’Ambrì di arrivare ai playoff, dipende dai cugini bianconeri, che giustamente non sono disposti a fare alcuno sconto ai biancoblù. Lo hanno dimostrato venerdì sera, superando l’Ambrì nel derby e mettendo la squadra di Kossmann con le spalle al muro in classifica. Ora che le cose sono tornate “in equilibrio” con la vittoria sul Bienne, i leventinesi non possono fare altro che sedersi in poltrona e tifare Lugano martedì sera, nella speranza che arrivi una vittoria ticinese in quel di Kloten… Magari unita ad un successo del Ginevra contro il Berna! Insomma, probabilmente il Lugano non ha mai avuto così tanti tifosi in Ticino come li avrà nella serata di domani! Questo, naturalmente, in attesa di un derby di sabato che ha le potenzialità per diventare lo scontro cantonale più importante per l’Ambrì da 10 anni a questa parte.
LO PASSO? NON LO PASSO. LO PASSO? NON LO PASSO.
Linus Klasen è stato il match winner del derby della Resega, grazie alla doppietta messa a segno nei minuti finali del match. Il topscorer svedese però avrebbe voluto regalare la doppietta al suo compagno di banco Pettersson, lasciandogli il gol a porta vuota che ha chiuso la stracantonale. Impossessatosi del disco, Klasen si è involato verso la porta sguarnita con gli occhi sul fido compagno cercando il momento giusto per passargli il disco, ma essendo marcato lo ha depositato lui stesso in rete. Nell’esultare, Klasen è sembrato volersi scusare con Pettersson, ma il numero 71 non se l’è certo presa a male. In fondo la doppietta è stata meritata, e serve anche a scacciare le voci uscite nelle ultime settimane.
PLAYOFF? UN ATTIMO, PRIMA C’È IL DERBY
Doug Shedden ha voluto sfruttare la lunga pausa per preparare la sua squadra agli imminenti playoff, senza perdere di vista il quarto posto. Il coach canadese però sembra abbia già capito che i derby ticinesi esulano dal normale corso del campionato, facendolo capire in alcune frasi “incandescenti” rilasciate prima della sfida all’Ambrì Piotta. In tempi passati c’erano coach per cui il derby ticinese era “una partita come le altre”, invece un allenatore come Shedden, che mette la parola “passione” davanti a ogni allenamento e a ogni partita, non si è nascosto: il derby ticinese è qualcosa di unico, ed è giusto che anche i tecnici sappiano caricarsi e caricare i propri giocatori a una partita che è molto di più di un impegno sul calendario.
DUE GEMELLI PIÙ UNO
La coppia formata da Linus Klasen e Fredrik Pettersson è una delle più prolifiche dell’hockey svizzero in tempi moderni. In due regular season – e una nemmeno terminata – di LNA i due svedesi hanno messo a segno 215 punti, di cui 90 reti. Di questi 90 centri ben 20 si sono rivelati dei game winning goal, il che significa che quasi una rete su 4 partorita dai “gemelli” è stata decisiva ai fini del risultato. Dopo questi numeri strabilianti, Klasen e Pettersson sono attesi alla conferma nei prossimi playoff, dopo che la stagione scorsa avevano messo a segno 5 punti a testa nelle uniche 6 partite contro il Ginevra. Alla Resega ci si augura che la media possa salire soprattutto per le reti decisive, e a dargli una mano questa volta ci sarà Tony, il fratellone maggiore arrivato dalla Russia…
CI SONO LAGHI E LAGHI…
C’era un giocatore in pista nel derby che è sembrato più caricato degli altri. Un giocatore arrivato (tornato) in maglia bianconera nelle ultime settimane, dopo un periodo passato “a studiare” oltre Gottardo. Si dice sempre che ai giovani facciano bene queste esperienze, e non ci si riferisce solo allo sport, ma anche nella vita di tutti i giorni, perché aiutano a crescere. Tornando all’hockey, quel giocatore era Luca Fazzini, che da Rapperswil è tornato più motivato che mai. Una rete, pur se con la complicità di Zurkirchen, ma soprattutto tanta grinta a ogni cambio, quella che Shedden chiede quotidianamente ai suoi ragazzi. Verrebbe da dire che da un lago Ceresio a un lago di Zurigo l’aria cambi e faccia molto bene…
IL DERBY NON È ROBA PER NOVELLINI
Nella sfida tra Lugano e Ambrì Piotta di venerdì c’era un solo neofita della sfida infinita cantonale, il giovane Nigel Wollgast. Il difensore è arrivato da Winterthur durante la settimana con una licenza B per allungare il reparto difensivo bianconero. Wollgast era segnato sul foglio partita con il numero 95, ma non ha mai messo piede sul ghiaccio, dato che Shedden ha potuto recuperare Furrer e Ulmer, due pilastri della propria squadra. Il motivo principale del mancato esordio di Wollgast era sicuramente questo, ma vien da credere che buttare nella mischia di un caldo derby ticinese un ragazzo abituato ai derby contro il GCK Lions non fosse una grande idea per fargli prendere confidenza con la sua nuova squadra…