Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
L’INFORTUNIO C’È, MA NON SI VEDE
C’era una sorta di alone di mistero attorno alla situazione di Markus Nordlund, annunciato spesso in sovrannumero ed in altre occasioni infortunato, senza che però alcuna informazione precisa o definitiva fosse comunicata dall’Ambrì Piotta. Interrogato sulla questione, il club nella serata di sabato si è leggermente sbottonato, affermando che il finlandese è “in sovrannumero ma anche non al meglio, e dunque non lo si vuole rischiare”. Fatto sta che il suo problema alla spalla non è sicuramente di poco conto, la speranza è che la pausa possa finalmente permettere di recuperarlo.
ATZENI, IL NUOVO TIN TIN
Il simpaticissimo addetto al materiale “Tin Tin” aveva accompagnato la squadra nella sua ultima partecipazione ai playoff, con il vallesano che aveva seguito la squadra praticamente per tutto il campionato indossando dei pantaloncini corti, incurante delle temperature gelide alla Valascia. La sua “eredità” sembra essere stata raccolta dal nuovo preparatore atletico Antonello Atzeni, anche lui puntualmente a bordo pista con le gambe al (gelido) vento… La speranza è che, pure lui, porti fortuna ai biancoblù nella loro rincorsa ai playoff.
“IO NON HO PAURA”
Il cambiamento di mentalità della squadra dall’arrivo di Kossmann è stato marcato, ma particolarmente evidente nelle partite più recenti, quando i biancoblù sono stati sistematicamente in grado di reagire a situazioni complicate. A partire dall’incredibile rimonta contro il Ginevra, sino agli inizi poco promettenti al cospetto di Berna e Friborgo, i biancoblù hanno mantenuto la calma e ritrovato il loro gioco con il passare dei minuti, sino ad arrivare alla vittoria. Le avversarie sono avvertite, questo Ambrì non ha più paura!
UN OROC FINALMENTE ALLEATO
I leventinesi nelle passate stagioni hanno pagato decisamente a caro prezzo i diversi infortuni che avevano messo in difficoltà la squadra, ma ultimamente la musica è decisamente cambiata. Kossmann ha infatti potuto mandare in pista delle formazioni tutto sommato sane – ad eccezione di Gautschi e Nordlund – e con elementi in sovrannumero, mentre Leuenberger e Zenhäusern che lo avranno sicuramente invidiato! Il Friborgo presentava infatti un totale di 12 giocatori mancanti (compresi alcuni out per scelta tecnica), mentre a Berna gli infortunati erano ben 10, a cui si era aggiunto lo squalificato Gerber. Senza voler fare la parte dei “gufi”, auguriamo all’oroc di continuare a volare in altre zone della Svizzera.
DUE VITTORIE CHE SPACCANO IL SECONDO!
L’Ambrì Piotta ha portato a termine un weekend perfetto, portando a casa sei punti nelle sfide giocate contro Berna e Friborgo. La puntualità con cui sono arrivate le due reti decisive – quelle di Lukas Lhotak alla PostFinance Arena e di Adam Hall alla Valascia – è però stata impressionante! I due game winning goal sono infatti caduti esattamente allo stesso minuto e allo stesso secondo di gioco, ovvero al 34’56!
I VECCHI AMICI NON TI LASCIANO MAI
Siparietto divertente quello andato in scena alla Ilfis di Langnau, quando il capitano bianconero Steve Hirschi è stato espulso per 2’ al 53’della sfida tra Tigers e Lugano. Sedutosi in panchina penalizzati, il numero 8 bianconero, nato a un tiro di schioppo dalla cittadina dell’Emmental e cresciuto hockeisticamente alla Ilfis, ha guardato casualmente in faccia l’addetto alla porta della panchina e si è lasciato andare a un largo sorriso sorpreso. Evidentemente i due si conoscevano da tempo, e quell’addetto lo avrà visto muovere le prime pattinate da professionista davanti ai suoi occhi, e si sono salutati come si salutano dei vecchi amici. Chissà, magari si sono dati un arrivederci 2’ più tardi, quando Hirschi è dovuto tornare sul ghiaccio.
“MISTER SPAZZANEVE, QUESTO È IL MIO NOME, QUESTO È IL MIO NOME”
Sembra il soprannome adatto per Julian Walker, che in questi ultimi tempi sembra irrefrenabile nelle sue pattinate sul ghiaccio, quando ad ogni cambio entra senza paura di ricevere colpi che possono fare male. Come cantava Homer Simpson quando in una puntata della celebre serie si lanciò come imprenditore con lo spazzaneve, anche Walker spazza tutto quello che si ritrova davanti, lisciando il ghiaccio e lasciando le strade pulitissime per i compagni che devono costruire il gioco. Mai trovarsi sulla sua strada.
VIA I GATTI, I TOPI BALLANO
Chris McSorley continuerà a far ribollire il sangue a tutti gli avversari che incontra sulla sua strada, ma non si può dire che non sia un mago nel trovare tutti quei giochini che possano favorirlo anche nella seppur minima maniera. Alla Resega, dopo la rete di Pettersson ha invitato gli arbitri a visionare il video, per un leggero alzamento della gabbia al termine dell’azione dello svedese. Sicuro che gli arbitri accordassero comunque la rete, li ha fatti stare un minuto abbondante a guardare il video, nel mentre lui si è organizzato un bel time out con tutta la squadra. Che quel time out non sia servito a molto è un fatto, ma che lui sappia inventarsene una a ogni partita è lì da vedere.
STRAPPARE UN SORRISO, SUL GHIACCIO O FUORI
Bell’episodio quello avvenuto fuori dagli spogliatoi del Lugano al termine della partita contro il Ginevra. Un ragazzo diversamente abile ha chiesto se Fredrik Pettersson potesse autografargli la maglia, e lo svedese è uscito immediatamente per accontentarlo, firmando la maglia e facendosi fotografare assieme a lui prima di rientrare nello spogliatoio. Quando il giovane tifoso se ne stava per andare, il numero 71 è uscito di nuovo richiamandolo e porgendogli il suo bastone, regalando ulteriore felicità a quel suo fan per lui così speciale.
CROCE E DELIZIA
La parata di Rytz di martedì scorso alla Resega ha fatto il giro del mondo, tanto era straordinaria, con il portiere del Bienne che ha reagito d’istinto da terra deviando il disco con la lama del pattino all’indietro. Il portiere dei seeländer ha tenuto in partita i suoi, già in un periodo nerissimo, fino a quando a potuto, peccato che poi abbia spianato la strada al Lugano con quel passaggio a… Pettersson, che ha insaccato senza tanti complimenti il 3-0 a porta vuota. L’esempio perfetto dell’equilibrio, magari però Schläpfer eviterebbe certi sali-scendi.