Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
AH, MA È COSÌ CHE SI FA?!?
Prima di venerdì sera l’Ambrì Piotta non aveva ancora messo a segno alcun gol in shorthand ma, considerando quanto successo in settimana, probabilmente i biancoblù avevano solo bisogno di qualcuno che mostrasse loro come si fa. Dopo aver incassato due gol mentre si trovavano in powerplay in quel di La Chaux-de-Fonds, i leventinesi hanno imitato i colleghi cadetti ottenendo ben due reti in shorthand a Friborgo, firmate da Monnet ed Emmerton… Insomma, bastava dirlo che si faceva così!
LE FIGURINE DI INTI
“Ce l’ho, ce l’ho… Ah, mi manca!”. Potrebbero essere queste le parole di Pestoni mentre osserva i vari avversari di NLA, visto che il numero 18 dei leventinesi ha ottenuto almeno una rete oppure un assist contro tutte le squadre del torneo, tranne il Losanna! La prossima sfida con i vodesi è in programma alla Valascia il 17 novembre… Un’ottima occasione per completare l’album!
“ARE YOU KIDDING ME?!?”
Sei tiri, due occasioni a porta quasi sguarnita, ma nessun gol. È questo il bilancio fatto registrare da Alexandre Giroux nella serata di sabato alla Valascia, dove il canadese ha perso la “sfida nella sfida” con il portiere del Bienne, Simon Rytz. Durante il secondo tempo il cerbero dei seeländer ha fermato lo sniper dei ticinesi con due “big save” con il guantone da vedere e rivedere, mentre Giroux non ha potuto fare altro che alzare incredulo gli occhi al cielo… “Oh boy, are you kidding me?!?”.
ALTRO CHE HALLOWEEN… GIÙ LA MASCHERA!
Oltre oceano le squadre NHL hanno la tradizione di scendere in pista durante allenamenti e riscaldamenti prepartita con maglie dedicate alla festa di Halloween, decisamente popolare negli States. Alle nostre latitudini la ricorrenza è meno sentita, ma alla Valascia qualcuno che aveva un “gadget” a tema c’era lo stesso. La maschera di questa stagione di Sandro Zurkirchen raffigura infatti un lupo mannaro, rivelatosi perfetto per l’occasione… Non ha però apprezzato troppo la cosa Ahren Spylo, che nel terzo tempo ha fatto volare il caso del cerbero biancoblù con una bastonata al volto… Ouch!
ALLA CACCIA DEL DRAGO
Nove vittorie consecutive in casa, nessuna sconfitta. Così il Friborgo si presentava venerdì sera per la sfida contro i leventinesi, forti di una difesa che mai aveva concesso più di tre reti e che in totale ne aveva incassate solo 16. L’Ambrì è però riuscito a rompere tutti gli schemi, spegnendo sul nascere le fiammate dei dragoni e diventato la prima squadra del campionato a vincere alla BCF Arena… Una bella soddisfazione per coach Kossmann, che ha lasciato la sua vecchia pista con un sorriso che era tutto un programma.
CI SONO ANCH’IO DOUG!
La rete che ha dato il definitivo allungo nel derby al Lugano, la doppietta contro il Langnau e un ultimo gol in mischia a Ginevra. In attesa che Brunner torni a gettare dischi in fondo al sacco, ecco lo sniper che non ti aspetti: Raffele Sannitz da Mendrisio, professione centro lavoratore, all’occorrenza sostituto di Brunner, Pettersson e affini. Telefonare ore pasti, astenersi perditempo.
C’ERA UNA VOLTA UN CENTRO
A tener banco in casa bianconera è soprattutto il rendimento di Tony Martensson, il centro svedese che si è rivelato la delusione di questi primi mesi di campionato. Una discussione dai toni melanconici si è avviata venerdì sera nella sala stampa della Resega, con chi ricordava la coppia formata dal numero 9 e da Weinhandl, dall’incredibile terzetto completato assieme a Thoresen e Kovalchuk, pensando al premio di miglior straniero di KHL ricevuto dallo stesso Martensson qualche stagione fa. Davvero una bella storia. E come è finita? Male.
SE NON ERA UN RIFERIMENTO, POCO DI MANCA
Alla conferenza stampa di presentazione di Doug Shedden, Roland Habisreutinger ha parlato di aver voluto “un vero coach esperto, non un venditore di tappeti”. Evidentemente il direttore sportivo bianconero è rimasto colpito dalla convinzione del canadese, uomo tutto d’un pezzo e allenatore di poche parole e molti fatti.
L’UNICA PARTITA A VALERE LA VITA
Poter vedere Viktor Oestlund con la maglia bianconera venerdì sera alla Resega è stata una gioia per tutti. Il figlio d’arte ha sconfitto il male che lo aveva colpito l’anno scorso ed è ritornato alle competizioni a tempo record. La Resega gli ha riservato un bell’applauso durante il match, e lui non ha lesinato sorrisi a chiunque lo salutasse per i corridoi. Quei sorrisi tipici di chi è stato cambiato per sempre dagli avvenimenti della vita.
È LUI? MA CERTO CHE È LUI!
La fantastica rete segnata da Linus Klasen contro il Langnau ha fatto il giro del web in pochissime ore, sancendo il ritorno del fenomeno bianconero, spesso abulico e incostante. C’è chi fa notare che finché c’era Fischer in panchina, lo svedese era tutto un altro giocatore, mentre da una decina di giorni a questa parte è tornato “casualmente” a far magie e segnare reti. Qualcuno disse una volta: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.