Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
LA TRADIZIONE DEL PROTESTO
Era il 14 novembre ed alla Valascia andava in scena Ambrì Piotta-Bienne. Wetzel viene penalizzato, ma a causa di una svista arbitrale non finisce sulla panchina dei puniti, anzi, si ritrova a giocare in inferiorità numerica e blocca pure un paio di tiri. L’Ambrì non ci sta e gioca il resto del match sotto protesto, poi tutti sappiamo come è andata a finire… Sabato sera ad Ambrì va in scena il secondo ed ultimo (postseason escluso) Ambrì-Bienne della stagione. Il Bienne mette a segno l’1-4, ma la rete viene annullata a causa di un precedente fallo su Flückiger. I bernesi non ci stanno ed inoltrano protesto. Sembra che ormai quella del protesto fra queste due compagini stia diventando una tradizione…
WELL, THAT ESCALATED QUICKLY
Fino a due/tre settimane fa l’Ambrì era costretto a vivere alla giornata la situazione concernente i portieri, con Serge Pelletier intento nel fare salti mortali per contattare vari club svizzeri, stranieri e medici per riuscire a schierare un portiere titolare ad ogni match e, nel contempo, monitorare i miglioramenti dei suoi due titolari. Oggi, pochi giorni dopo, il coach si ritrova con uno Zurkirchen ormai prossimo al rientro, un Flückiger a disposizione, un Masalskis in più ed un Keller da congedare. Si sa che l’hockey è uno sport veloce ed affascinate, but boy, that escalated quickly!
NON È UN PAESE PER VECCHI
Al termine del match di sabato sera alla Valascia il tunnel degli spogliatoi era leggermente più affollato del solito. Eppure pochi, pochissimi giornalisti hanno richiesto capitan Duca, il top scorer Giroux, il mastino Hall, ecc… Ad uscire dallo spogliatoio biancoblù sono invece stati i vari Stucki, Pestoni, Lhotak e Fuchs. Non è un caso d’altronde, in questo momento stanno tutti vivendo un ottimo momento di forma, con Lhotak spesso a bersaglio nelle ultime uscite, Stucki che sabato sera ha confezionato tre assist e Fuchs che è appena stato promosso in linea proprio con Pestoni e Giroux. Insomma, citando il celebre film, la Valascia sabato sera non era… un paese per “vecchi”.
GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI
Jason Fuchs non ha vissuto una stagione sempre semplice. Spesso brillante quando mandato in pista, si è anche ritrovato a dover guardare alcune partite dalla tribuna, oppure a scontare la giusta gavetta in quarta linea. Se venerdì il giovane era l’ultimo dei centri nel quarto blocco, sabato è stato promosso in prima linea, ripagando la fiducia del coach con una prestazione superba. Insomma, se gli ultimi saranno i primi, ora proviamo ad andare avanti così!
SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO
In seguito agli infortuni di Aucoin, Bouillon e O’Byrne, l’Ambrì Piotta si è ritrovato per alcune partite a dover giostrare con tre soli giocatori d’importazione, tra cui il portiere Masalskis. Un po’ a sorpresa, però, il difensore ex Canadiens è ritornato sul ghiaccio in quel di Zugo, rinforzando la squadra. Rinforzando? Non propriamente, visto che Bouillon si è reso protagonista di un grandissimo numero di sviste ed errori… Insomma, si stava meglio quando si stava peggio!
PER FAR 30… ORA FAI 31
Fredrik Pettersson ha appena raggiunto quota 30 reti in campionato, grazie a Steinmann che gli ha servito l’assist per il facile 4-2 contro il Kloten. La media realizzativa dello svedese si è logicamente abbassata, ma in una maniera o nell’altra il cartellino lo marca sempre. Parlando di record personali, ora che ha raggiunto “nell’era moderna” bianconera le 30 segnature di Mike Maneluk, il prossimo obiettivo deve essere Ville Peltonen, miglior marcatore degli ultimi 27 anni del Lugano con 72 punti in una singola regular season. Pronto ad accettare la sfida?
MEGLIO DI TESTA NELLA SUA PANCHINA CHE SEDUTO IN QUELLA DEI PENALIZZATI
Il tuffo di Alessandro Chiesa contro il Kloten non è passato inosservato, strappando qualche sorriso ai presenti. Sorpreso dalla veloce entrata sul ghiaccio del proprio cambio, il numero 27 bianconero si è letteralmente fiondato di testa nella panchina del Lugano per non toccare il disco che stava transitando dalle sue parti. Meglio una botta in testa che un box play.
DEFORMAZIONI PROFESSIONALI
Marco Maurer era stato allenato da Chris McSorley a giocare in attacco per sfruttare il suo peso e la forza fisica. La stessa cosa usa farla anche Patrick Fischer, difatti nella sfida domenicale contro il Kloten, il possente numero 47 era schierato come ala. A un certo punto del match però è saltato qualche schema, e i suoi compagni di linea non l’hanno trovato dove dovrebbe stare un’ala durante un contropiede. Dov’è finito Maurer? Per un attimo si è dimenticato di essere schierato come attaccante e si è trattenuto nel presentare una compilation di check open ice a un interessato Tommi Santala. Quando uno ce l’ha nel sangue…
IL VICHINGO COL RAFFREDDORE
Per la partita di domenica tra gli assenti figurava un certo Andersson. Ma non Calle, bensì suo papà Peter, assistente allenatore. Conoscendo il Vichingo e la sua tempra però, ci risulta assai difficile che manchi a una partita per un semplice malanno, e allora non è magari partito per il Nord a cercare cure e medicinali per la sua squadra? Se poi dovesse inviarci un certificato medico non dubiteremo mai più della buona fede bianconera e presenteremo delle scuse sincere. Perché a Lugano dire qualche innocente bugia, anche a fin di bene, è pura utopia…
NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO SBAGLIATO
La seconda rete di Alessio Bertaggia alla Bossard Arena è caduta dopo soli 6” dall’ingaggio di inizio secondo tempo. Il numero 13 bianconero ha poi confessato di essersi “intrattenuto” a scambiare due parole con Lino Martschini durante l’esecuzione dell’ingaggio, perdendo la concentrazione e la posizione sul ghiaccio, trovandosi però con il disco giusto per bucare Stephan. E per fortuna che eri distratto.