Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
UN PASSO AVANTI, DUE INDIETRO
Sembra proprio non trovare pace e continuità Francis Bouillon. Il difensore pareva aver fatto passi avanti giovedì contro il Friborgo, fornendo una prestazione non perfetta, ma comunque incoraggiante e che poteva indurre a considerarlo in crescita. Per un passo avanti, però, l’ex Habs ne ha fatti due (o qualcuno in più…) indietro a Ginevra, dove non ha certo reso giustizia al suo curriculum. Certo, con oltre 800 partite in NHL c’è sempre la speranza che possa migliorare… Almeno sino a quando O’Byrne prenderà il suo posto.
NON DIRE GATTO SE NON CE L’HAI NEL SAIKKONEN
Affibbiare troppe colpe alla sconfitta di Ginevra al giovane portierino venuto dalla Finlandia sarebbe ingeneroso e poco corretto. L’estremo difensore del JYP aveva però lasciato intravedere movimenti interessanti ed interventi ben effettuati giovedì sera, inducendo tifosi ed addetti ai lavori a pensare di aver trovato un’ottima soluzione tra i pali. Qualche imprecisione a Les Vernets ha però ridimensionato le prime impressioni su di lui. Insomma, mai dire gatto…
UNA COPPA NEL MIRINO
Era stata inizialmente affrontata come una seccatura in quel di Bellinzona, dove molti giocatori erano stati lasciati a riposo, mentre quelli scesi in pista non avevano dato propriamente il massimo. Ora che però l’Ambrì Piotta si ritrova con la concreta possibilità di vincere una Coppa (!), ci si aspetta una squadra battagliera lunedì sera alla Valascia contro il Kloten nei quarti di finale… Valascia che per l’occasione si sarà rifatta il look per essere “brandizzata” in onore della Coppa, nella speranza di poter presto togliere un po’ di polvere anche alla bacheca dei trofei.
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM
Ovvero: errare è umano, ma perseverare è diabolico. Il prestito di Michael Flückiger al Ginevra Servette era stato effettuato in buona fede, con l’intento di far guadagnare minuti e fiducia al cerbero biancoblù. Invece uno scontro fortuito con un compagno di squadra, combinato con il parallelo infortunio occorso a Zurkirchen, ha privato l’Ambrì di entrambi i portier titolari. Inti Pestoni andrà a giocare la Coppa Spengler a Davos. Sarà prestato al Ginevra Servette. Vero, Inti ha bisogno di riprendere il ritmo partita ed inoltre si sa che ha piacere a disputare il torneo grigionese, ma se errare una volta è umano…
SEGNALI INCORAGGIANTI
Keith Aucoin è uno dei giocatori certamente più chiacchierati della rosa biancoblù. Arrivato per comporre, sulla carta, un tandem delle meraviglie in coppia col suo fido compagno di lunga data Alexandre Giroux, lo statunitense ha dovuto penare non poco in avvio di campionato. Dopo la pausa per la Nazionale qualcosa è però cambiato. I punti hanno iniziato ad arrivare, la sostanza nelle partite un po’ meno, ma è cresciuta sempre più col passare dei match (così come la “chemistry” con Giroux). Intendiamoci, da un centro straniero della prima linea ci si attende ancora di più, ma quanto mostrato da Aucoin nelle ultime partite è quantomeno incoraggiante, complice soprattutto una condizione fisica finalmente accettabile. Avanti così!
MA È LUI O NON È LUI? NO CHE NON È LUI…
Quanto siano abituati i tifosi bianconeri a vedere il casco giallo di Pettersson muoversi come la pallina di un flipper per tutta la pista ormai è noto. Per una sera però Ossi Louhivaara ha fatto il Pettersson della situazione rubando la scena al topscorer della lega. Con il suo casco giallo era presente in ogni angolo della pista e prontissimo a risolvere il match nel giro di 39” con un paio di tiri che ricordano quelli dell’avversario svedese. Scarso non è il finnico del Losanna, e per qualche sera riesce pure a vestirsi da grande protagonista e oscurare i più attesi avversari.
IL CHIESA FUORI DI CASA
Delle sue tre reti stagionali, Alessandro Chiesa due le ha trasformate in trasferta, una a Bienne e l’altra nell’ultima trasferta di Losanna. Quella segnata nei minuti finali in terra bernese è stata una rete da “rapace dello slot” mentre quella che ha portato provvisoriamente al pareggio i bianconeri a Malley è stata una rete più da power forward. Evidentemente lasciare il Ticino provoca un effetto particolare ad Alessandro.
GLI STRANI INCROCI DELLO SPORT
Damien Brunner è passato in un amen da idolo della Bossard Arena a odiato rivale, da temutissimo avversario – ai tempi dello Zugo – ad amatissimo nuovo “eroe” della Resega. Il fatto che poi venga allenato da un altro illustrissimo ex degli svizzero centrali e sia stato presentato proprio nella pausa della sfida tra Lugano e Zugo, non ha fatto altro che rivoltare completamente i sentimenti dei tifosi delle due fazioni. Fischiatissimo dai suoi ex tifosi “verdi” di rabbia e applaudissimo dal suo nuovo pubblico, che grazie alla Curva Nord ha già potuto cimentarsi nel coro a lui dedicato, quello – forse non a caso…- che era riservato a un altro idolo di entrambe le squadre, ossia Glen Metropolit. Quanto è piccola la Svizzera dell’hockey.
QUANTO È BELLO VENIRE A LUGANO!
Sono 11 le reti segnate in questa stagione da Lino Martschini. A dare nell’occhio è però il fatto che 4 siano state segnate alla Resega, equamente distribuite in due doppiette segnate in altrettante sfide tra Lugano e Zugo. Non c’è che dire, deve esserci qualcosa nell’aria della Resega che esalta particolarmente la piccola ala degli svizzero centrali
UNA QUESTIONE DI VOCALI
Una divertente e surreale conversazione è stata udita in tribuna alla Resega durante il match tra Lugano e Zugo, con protagonisti due appassionati e attempati tifosi, intenti a capire qualcosa su uno degli arbitri della partita.
“Ma chi è l’arbitro?”
“Non lo so, ma è ceco.”
“Lo so anch’io che è cieco, non fischia mai niente per noi!”
“No, non cieco, ma ceco.”
“Ho capito, non sono mica sordo!”
“Sì ma lui è ceco.”
“Cieco, e io che ho detto?”
“Ti offro un merlot?”
“Va bene.”