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5 spunti da Lugano: valori nostrani, margini nascosti, una rondine non fa primavera

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Una rondine non fa primavera

Dopo sei sconfitte consecutive il Lugano era riuscito a mettere un tappo sul tetto che faceva acqua e dopo il netto 5-1 contro il Rapperswil, qualcuno sperava di vedere qualche raggio di sole. In effetti dopo settimane di pioggia anche la meteo sul Ticino ha dato qualche ora di tregua, ma è bastato salire alla Valascia per tornare a vedersi piovere in testa.

E non solo in senso letterale, visto il copioso gocciolamento dal tetto della pista leventinese, ma anche per le nubi tornate nella mente dei bianconeri. Ombrelli e stivali non bastano più, persino il Ceresio l’ha fatta di fuori…

due Valorizzare il territorio

L’etnico va di moda, lo straniero nelle squadre da hockey è invece d’obbligo. Se però quello che viene da fuori non piace più o ha esaurito il suo appeal, si fa presto a tornare sui cari vecchi prodotti nostrani, quelli con cui siamo cresciuti e che meglio conosciamo.

E qualcosa in tal senso deve averlo pensato anche Sami Kapanen, nonostante si trovi in Ticino da pochi mesi, dato che nella sfida contro il Rapperswil ha concentrato cinque ticinesi in uno solo blocco. Chiesa, Riva, Sannitz, Bertaggia e Fazzini hanno infatti composto il blocco rossoblù, il quintetto che meglio si è mosso sul ghiaccio producendo tre delle cinque reti del Lugano. Tornare alle origini da sempre un senso di freschezza.

tre Polveri inzuppate

Detto del blocco tutto ticinese, il fine settimana in chiaro-scuro del Lugano ha segnato comunque un altro dato significativo. Jani Lajunen e Linus Klasen sono tornati a segnare – rispettivamente contro i Lakers e alla Valascia ne derby – mettendo fine a un digiuno di reti straniere che durava da nove partite.

L’ultima rete di importazione dei bianconeri era stata messa a segno proprio dallo stesso finlandese in quel di Rapperswil il 15 ottobre, mentre Klasen aveva segnato il suo primo gol il 28 settembre a Bienne (nell’occasione anche Ohtamaa andò a segno) e contro l’Ambrì ha messo fine a un digiuno durato 16 incontri. Tra gli altri, Chorney non ha ancora festeggiato un solo gol dopo 23 incontri, così come Postma, che però è in bianconero da sole 5 partite.

quattro Margini nascosti

Chiaramente nel periodo che sta vivendo il Lugano a tenere banco è la scarsa produttività offensiva che, casi sporadici come contro i Lakers a parte, non riesce che a infilare poco più di due reti a partita di media.

Il problema salta all’occhio guardando anche i tiri in porta, dove il Lugano è la peggiore squadra della lega con nemmeno 28 tiri per partita e con soli 10 che partono dallo slot (peggiore anche qui), quindi ben si capisce che margine di miglioramento potrebbero avere i bianconeri in fase offensiva.

Dall’altra parte però il Lugano è la squadra che concede meno tiri agli avversari (meno di 27 a incontro) nonostante sia una di quelle che blocca meno tentativi degli avversari prima che arrivino in porta (11,8). Insomma le strade da imboccare ci sarebbero e sono invitanti, ma forse è il mezzo di trasporto che non è adatto.

cinque Il cecchino suona (spesso) due volte

Tra i migliori marcatori del campionato c’è chi si è distinto per più di una partita a segnatura multipla, e se negli hat-trick comanda Gregory Hofmann (e chi sennò?) il bianconero Luca Fazzini non è molto distante in classifica con ben tre doppiette, dietro a Simon Bodenmann (che ha anche una tripletta all’attivo) e assieme agli illustri colleghi Matt D’Agostini e Mark Arcobello.

In quanto a sole doppiette però tutti devono inseguire Kevin Clark, capace di infilare già quattro partite con due reti all’attivo quando siamo alla metà scarsa della regular season. Con 11 reti in tasca il topscorer bianconero è nella media per battere il suo record di 19 gol in regular season toccato nella stagione 2017/18, e vien da dire che per fortuna spesso ci ha pensato lui a togliere (e tirare) le castagne dal fuoco a due alla volta.

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