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5 spunti da Lugano: un gol vale l’altro, Daniel Carr Hat Trick, Re del carnevale, cavalli in fuga

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Un gol vale l’altro. O no?

Sono trascorse ormai quindici partite da quando John Quenneville ha indossato per la prima volta la maglia bianconera, e in questo lasso di tempo il canadese ha messo a referto otto assist.

Il che non sarebbe nemmeno un brutto bottino se associato almeno a una manciata di gol, il problema è che finora il numero 71 non ha ancora festeggiato una rete.

Chissà allora se domenica sera in quel di Porrentruy si è confuso o se la voglia di segnare lo ha tradito, fatto sta che un disco lo ha messo in porta ma in quella difesa da Mikko Koskinen, oltretutto con un tempismo da attaccante vero come lui ha sempre dimostrato di essere.

Pare che lo abbiano visto andare al tavolo dei giudici a farsi certificare il gol ufficialmente.

2. Daniel Carr Hat Trick

Lo conoscete tutti il Gordie Howe Hat Trick? Consiste nel realizzare un gol, un assist e farsi espellere per una bagarre nella medesima partita. La combinazione viene associata a Howe per il fatto che era solito giocare in maniera così aggressiva che, oltre ai 1800 punti messi a segno in NHL, ha dato il via a decine di bagarre, anche se alla fine dei “suoi” hat trick in carriera ne ha messi a segno solo due.

Da domenica sera invece possiamo invece annoverare tra gli almanacchi anche il Daniel Carr Hat Trick, sicuramente di non facile compimento, dato che consiste nel prendersi tre penalità minori diverse in un solo episodio: fallo sul portiere, durezza eccessiva e comportamento antisportivo. Troppo per il numero 7? Macché, sempre roba da duri canadesi.

3. Re del carnevale

A carnevale ogni scherzo vale, si dice, anche se alcuni li apprezzano meno di altri. Nel sabato sera dedicato al carnevale di Roveredo, proprio i grigionesi del Davos sono scesi alla Corner Arena per portare l’aria di allegoria proveniente dalla Mesolcina e dal villaggio della Lingera.

E dopo una serata movimentata e intensa, quando tutti pensavano che i gialloblù se ne sarebbero andati con l’ultimo carro del corteo, ci ha pensato Sua Maestà Matej Stransky con il suo vestito colorato a gettare il petardo che ha chiuso i bagordi all’ultimo, lasciando i bianconeri con un pugno di coriandoli in mano. Proprio un bello scherzo.

4. Argolbello

Si parla tanto di Joly e di Carr come trascinatori, Quenneville, Kempe e Ruotsalainen fanno discutere parecchio, ma c’è uno straniero d’attacco del Lugano che pare inamovibile, e i risultati gli stanno dando ragione.

Mark Arcobello ancora una volta è emerso per classe e visione di gioco in un contesto difficile e “colloso” come quello di Ajoie-Lugano, tirando fuori i bianconeri con il suo gioco preciso e puntuale, segnando anche una doppietta.

Se sul pareggio in shorthand ha ricevuto il grande aiuto da Ciaccio, sul 2-4 ha seguito l’azione per ricevere il disco da Quenneville e infilarlo con freddezza e precisione, chiudendo di fatto la partita. E per l’ottava stagione di fila (ossia da quando è arrivato in Svizzera) ha superato di nuovo la boa delle dieci reti in regular season. Prezioso come pochi.

5. Cavalli in fuga

La lotta per il re dei topscorer tra Calvin Thürkauf e Marcus Sörensen rischia di trascinarsi fino all’ultimo punto per punto, con i due appaiati in cima con già un discreto vantaggio sugli inseguitori.

Ci ha provato lo svedese a prendersi una piccola fuga prima della pausa della nazionale con i tre punti messi a segno sabato sera contro il Kloten, superando Thürkauf di una lunghezza.

Ma con il capitano del Lugano bisogna sempre fare i conti alla fine, dato che gli è bastato un gol a porta vuota al 59’29 per riacciuffare l’attaccante dei dragoni e farlo andare in pausa in compagnia. Come dice l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, sarà un arrivo a “corto muso”?

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