Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Settimo cosa?
Alla vigilia di questa stagione sembrava che a rischiare più spesso il ruolo da settimo straniero sarebbe stato Mark Arcobello. Invece l’ex capitano bianconero finora ha giocato tutte le prime cinque partite (anche se solo nelle ultime due il Lugano ha avuto a disposizione tutti i sette stranieri) e con diverse buone prestazioni sta convincendo della sua utilità.
Due reti di pregevole fattura, molto equilibrio nel gioco difensivo e 63% di riuscita agli ingaggi fanno dello statunitense un jolly di lusso con cui dare profondità alla squadra. E finora è stato uno dei più regolari nel rendimento e uno dei pochi ad emergere positivamente nella complicata serata di domenica.
2. Fischi per fiaschi
Almeno quindici minuti di fischi continui tra prepartita e inizio del primo tempo, così i tifosi dello ZSC si sono presentati alla Cornèr Arena. Il motivo? Una protesta contro l’orario delle partite programmate per la diretta tv, nel caso proprio quelle di domenica sera alle 20 come la sfida in programma a Lugano.
Se l’intento era quello di farsi sentire, i polmoni degli ultras zuighesi hanno fatto il loro dovere, tanto da disturbare persino la diretta con i fischi a rimbombare nell’audio della partita. Chissà se tali fischi sono arrivati anche nelle orecchie di programma queste dirette.
3. Chi ci crede e chi attende
Tre partite casalinghe e una media di 4’457 spettatori (66% di riempimento), numero superiore solo a quelli di Ajoie e Davos. I 3’900 abbonamenti di settembre avevano già delineato uno scenario per così dire “prudente” tra gli abbonati, a conferma che l’ambiente ritrovato negli scorsi preplayoff e playoff non era garanzia di ritorno in massa dei tifosi.
A mancare sono soprattutto gli abbonati nei settori di tribuna, mentre la Curva Nord sta facendo registrare sempre una buona frequentazione, con tanti ragazzi giovani accorsi alle partite. Due categorie di tifosi diversi, chi dalle scottature vuole attendere di potersi riprendere del tutto e chi invece usa quelle ferite per supportare ancora di più la propria squadra, convinti che sia sulla strada giusta aldilà dei risultati che ne scaturiranno a breve termine. Due maniere diverse di vedere il tifo.
4. Non esistono più le “Paradesturm”
Quello del titolo è un termine coniato dalla stampa svizzero-tedesca negli anni ‘70-‘80 per definire quella che era ai tempi la vera prima linea della squadra, dove venivano riuniti i giocatori più forti e che da sola avrebbe dovuto fare la differenza.
Quella che nel preseason del Lugano aveva fatto sfracelli ha già visto qualche cambiamento di forma nella partita contro i Lions, con Michael Joly separato da Markus Granlund e Arttu Ruotsalainen, e nei prossimi giorni non è detto ci siano altre novità dopo i pochi punti e la fatica nel mettere assieme delle trame di gioco.
Va detto che quella linea ha dovuto subire prima l’infortunio di Joly e i due finlandesi risentono ancora della malattia presa proprio nei giorni prima dell’inizio di campionato e sono ancora in evidente debilitazione. Ma con tante soluzioni a disposizione Gianinazzi può sicuramente trovare altre combinazioni, anche se quel blocco aveva già fatto sognare molti tifosi per l’intesa che aveva mostrato.
5. 700 e oltre
Domenica sera, in occasione della partita contro gli ZSC Lions, Vicky Mantegazza ha raggiunto le 700 partite da presidente dell’Hockey Club Lugano, carica che ricopre dalla da 12 anni, stagione 2011/12.
Staccati da un po’ il padre Geo Mantegazza a quota 503 partite e Fabio Gaggini a 494, alla presidente restano da raggiungere i 13 anni alla guida del club proprio di papà Geo (1978-1991) e i 17 di Luigi Bellasi, rimasto al comando dei bianconeri dal 1950 al 1967.