Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Quattro possono bastare
Nei fitti impegni contro il Rapperswil tra la fine di dicembre e quella di gennaio, il Lugano ha raccolto due sconfitte e due vittorie, incamerando sei punti su dodici contro i sangallesi. Quel che è emerso di più però è che i bianconeri hanno sofferto maledettamente la squadra di Jeff Tomlinson, facendosi superare sul piano del gioco per tre dei quattro impegni.
Solo nell’ultimo incontro Arcobello e compagni hanno infatti dimostrato di poter gestire l’avversario con una certa personalità (non senza aver tribolato nei primi minuti) per vincere con merito, finalmente, al quarto tentativo.
L’altra faccia della Luna
Tim Heed è la personificazione della definizione “croce e delizia”, pochi come lui riescono a dividersi tra giocate decisive, reti ed errori madornali con una regolarità che lascia di stucco. Ancora una volta contro il Losanna lo svedese ha regalato una rete agli avversari con un passaggio inspiegabile in power play che ha favorito il gol di Bertschy, mostrando il suo lato “oscuro”, poi domenica contro il Rapperswil ha segnato una doppietta nel primo tempo. Tanti gli errori, tanti i game winning gol (secondo del campionato), un giocatore che il suo lato nascosto lo mostra tanto quanto quello più chiaro.
La rarità delle cinquine
Contro il Rapperswil domenica pomeriggio il Lugano ha segnato cinque reti. E quale sarebbe il punto? Il punto è che la cosa è praticamente una notizia, dato che solo altre due volte in stagione il Lugano aveva segnato cinque reti all’avversario di turno, il massimo di gol raggiunto finora. La prima volta è stato il 17 novembre contro il Friborgo alla Cornèr Arena, ma in quel caso il quinto gol era arrivato solo nell’overtime, quindi per trovare la prima serata da più di quattro reti bianconera bisogna arrivare fino al 5 gennaio, nella vittoria contro il Langnau sempre sul ghiaccio di casa. Che fatica.
La classe operaia va in paradiso
Ci è voluto un bel po’, addirittura qualche mese, ma alla fine anche il Lugano si è visto costretto ad attingere dal bacino dei Ticino Rockets. E finalmente i bianconeri ne hanno apprezzato anche le buone conseguenze, come dimostrato dalle prestazioni e dai segnali lanciati dalle prestazioni di Timo Haussener e Sandro Zangger.
I due non solo hanno mostrato grande determinazione e anche un discreto peso nei risultati del Lugano (due reti e un assist complessivi), ma soprattutto hanno portato in squadra concorrenza, competizione e una certa aria fresca che ha fatto bene a tutti. Che siano intervenuti i sindacati?
Di opportunità e determinazione
Le sue parole erano state chiare questa estate: “Il Lugano mi ha dato fiducia e io voglio cogliere l’occasione per dimostrare che sono ancora un giocatore di National League”. Dalle parole ai fatti, Eliot Antonietti è passato da mille fatiche, dalla scarsa fiducia nei suoi confronti, dallo scetticismo di molti, alla “nuova” gavetta nei Ticino Rockets fino a ritagliarsi uno spazio oggi piuttosto importante nella difesa bianconera. Il suo fisico può diventare molto importante per il Lugano e lui nelle ultime partite sta mostrando tutta la sua determinazione a tenere fede alle parole pronunciate questa estate.