Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Quel dolce sapore del gol…
Nella trasferta di Losanna aveva visto un suo disco finire finalmente in rete con la grossa complicità di Boltshauser, ma tant’era, quello valeva il primo gol stagionale di Yannick Herren. Una stagione difficile la sua, partita con le “incomprensioni” con Christian Dubé a Friborgo, la tribuna e infine, dopo il sollievo per una nuova partenza in quel di Lugano, anche il lungo infortunio.
Quella rete a Losanna potrebbe aver rappresentato la vera partenza della stagione del numero 11 che alla Cornèr Arena ha poi trovato di nuovo la via della rete proprio contro la sua ex squadra. Che il Lugano abbia trovato un buon jolly? Toccando ferro.
2. È nata la ThürCarr
Nelle ultime settimane una coppia ha cementificato la sua intesa in maglia bianconera, quella composta da Calvin Thürkauf e Daniel Carr. Più passano le partite e più i due attaccanti si trovano a meraviglia, completandosi a vicenda con le loro caratteristiche.
Nelle ultime settimane in quattro partite sono già altrettante le reti segnate dal canadese su assist diretto del numero 97 – con la doppietta contro il Gottéron – con la “ThürCarr” andata a segno contro Langnau, Rapperswil, Losanna e il citato Friborgo, oltre a un gol dello stesso Thürkauf su suggerimento stavolta di Carr.
3. Ci vorrà un altro registro
Se la classifica ad oggi varrebbe quanto un registro di classe, il Lugano supererebbe di poco la sufficienza generale, dopo aver recuperato parecchio sui disastri di inizio autunno. Nei compiti e nelle materie generali l’alunno bianconero ha raggiunto buoni risultati, il problema semmai sono state le verifiche.
Negli esami contro quelle che oggi occupano le prime sei posizioni della graduatoria la squadra di Chris McSorley ha incamerato solo 19 punti sui 69 disponibili. Particolarmente indigesti sono risultati Bienne e ZSC Lions, con 0 punti su 9, lo Zugo con 3 su 18 e il Davos con 3 su 12.
Meglio è andata con il Rapperswil, sempre battuto a posta piena e leggermente con il Friborgo, con 4 punti su 12 dopo aver scialacquato vantaggi e rimonte. In pratica, contro l’attuale top six del campionato il Lugano ha ottenuto il 27% dei suoi punti attuali. Per fare strada occorrerà di più, anche se si dice sempre che i playoff (meglio pre playoff, prima) sono un’altra storia.
4. La sincerità dei numeri
Con i se e con i ma non si va avanti, neanche con i chissà. Però una domanda ce la poniamo comunque. Dove sarebbe il Lugano se già in autunno avesse avuto numeri simili ad oggi? È vero che gli infortuni a raffica hanno contribuito al turbine negativo e forse senza quel periodo i bianconeri non avrebbero visto i progressi di oggi, altre supposizioni.
Un’altra? Con la media punti degli ultimi quattro mesi di campionato assestata a 1,79 il Lugano occuperebbe la quinta posizione in classifica. Ora però lo vediamo nero su bianco che la squadra di McSorley ha cambiato marcia, come dimostrato per esempio dai numeri dell’attacco, passato da 2,12 reti segnate fino alla pausa di novembre alle 3,34 del periodo seguente ad oggi, per una media complessiva di 3,1. Leggermente migliorate anche le cifre nelle reti subite, da 3,2 a incontro a 2,67 fino al 2,89 complessivo.
5. Il rischio non è un mestiere
Aveva un volto eloquente dopo la partita contro lo Zugo di qualche settimana fa, Chris McSorley. “Questi sono rischi che non vogliamo prenderci”, aveva affermato dopo che i tori avevano trovato il gol vittoria in shorthand. In questo esercizio il Lugano era inizialmente la squadra migliore, oggi rimane comunque la seconda con 8 reti segnate in inferiorità numerica.
Il problema semmai è che sono cresciute quelle subite con il Lugano in power play, con 7 segnature avversarie, l’ultima appunto quella dolorosa e vincente di Reto Suri alla Cornèr Arena. Sempre meglio ragionare una volta in più che una di meno.