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5 spunti da Lugano: è arrivata la neve, très Joly, lo studente si applica, lì dove fa male

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. È arrivata la neve

Ha sfoggiato un sorriso a… 30 denti (un paio di incisivi mancano) Mirco Müller dopo aver segnato il gol del 3-0 contro il Kloten, e il difensore bianconero aveva tutti i motivi per esserne felice. Quella rete a due secondi dalla prima sirena è stata infatti importantissima ai fini della vittoria del Lugano, ma soprattutto per Müller ha avuto un peso anche sul piano personale, dato che l’ultima sua rete risaliva al 23 ottobre 2021, quando andò a segno in shorthand (!) in una sconfitta per 6-2 in casa contro lo Zugo.

Vi è da dire che per un giocatore estremamente difensivo come Müller le reti non arrivano certo a frotte, dato che il suo massimo stagionale da professionista è di 4 gol (ma in soli 13 incontri) con la maglia del Leksand in Svezia proprio prima di firmare con i bianconeri.

2. Lo studente si applica

Arrivati alla seconda pausa del campionato e dopo aver superato un terzo delle partite giocate, si può cominciare a stilare dei confronti con la stagione passata e a sottolineare alcune tendenze.

Ciò che è migliorato nettamente rispetto a un anno fa in casa Lugano è sicuramente il powerplay, arrivato al 21,43% di riuscita su una media del campionato al 18%, anche se l’esercizio ultimamente è andato un po’ a singhiozzo. Passi avanti anche nel boxplay, passato dal 75% all’81,7% (media del campionato a 81,9%). Si è alzata per contro la riuscita al tiro, passata dal 8,29% (penultima del campionato scorso) al 10,21%, che fa dei bianconeri quinti nel torneo, nonostante ad inizio stagione fosse tra le più basse.

3. Très Joly

Qualcuno ha già paragonato le sue mani a quelle di Linus Klasen, e se sicuramente lo svedese era comunque un giocatore diverso e più portato al playmaking totale, Michael Joly nello stretto dello slot risulta devastante grazie alla sua tecnica di bastone.

Durante questo primo terzo di stagione aveva già mostrato numeri notevoli, ma nel derby alla Gottardo Arena ha messo in piedi un vero e proprio show personale con la doppietta a tu-per-tu con Juvonen e l’impressionante sassata del terzo periodo valsa l’inutile 5-4. Non è andato a segno contro il Kloten ma nel primo periodo per poco non beffa Metsola e tutta la difesa con uno spin-o-rama in pieno slot. Di gol brutti proprio non ne vuol fare.

4. Di nuovo lì dove fa male

Per la prima volta in stagione, Daniel Carr nella partita contro il Kloten non ha scagliato nemmeno un disco sulla porta del portiere avversario. Questo la dice lunga sulla pericolosità del numero 7, che ad oggi viaggia ad una riuscita al tiro del 22%, la più alta da quando veste la maglia del Lugano.

Non è una totale sorpresa leggere questi numeri, dato che ripresosi non solo fisicamente dagli infortuni ma soprattutto mentalmente, Carr è tornato a fiondarsi nella sua zona preferita, lo slot basso davanti al portiere, già di sua competenza quando giocava in Nord America, dove in passato veniva paragonato a Brendan Gallagher, uno dei migliori interpreti del ruolo.

In pochi in Svizzera sanno muoversi come lui in quello stretto spazio denso di traffico, e sembra quasi che passata la paura il canadese abbia ancora più voglia di andare a cercarsi noie davanti ai portieri, ma soprattutto di andare a crearle agli altri…

(NLIcedata.com)

5. Non tutto il male vien per nuocere

Il rapporto di Niklas Schlegel con la Nazionale elvetica è quantomeno strano. Una sola volta il bianconero è stato convocato per un ;ondiale e risale ancora all’edizione 2017 di Colonia e Parigi, poi va detto che la Svizzera ha sempre potuto contare su molti portieri di alto livello e non è certo uno scandalo se lo zurighese non ha mai più partecipato a una rassegna iridata.

Però anche nei camp per i tornei amichevoli Schlegel non è mai stato molto considerato, partecipando a una sola Deutschland Cup nel 2021, e venendo sempre superato nelle gerarchie da altri portieri nel resto delle rassegne. Ad oggi Schlegel avrebbe sicuramente meritato una convocazione perlomeno per questa Karjala Cup, anche per vedere qualcuno di diverso nelle convocazioni allargate di Fischer, ma pure come “premio” per le ottime prestazioni delle ultime settimane.

Se Berra e Aeschlimann sono due punti abbastanza fermi, la convocazione come terzo portiere del probabile futuro compagno al Lugano Joren Van Pottelberghe (portiere che Fischer comunque conosce già molto bene e che ad oggi presenta statistiche di 3,23 GAA e 89,5% SVS) lascia sicuramente con l’amaro in bocca Schlegel.
Forse al numero 34 bianconero non farà piacere, ma di sicuro Luca Gianinazzi non piangerà per questa mancata convocazione.

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