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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: Valascia con i giorni contati, migliori ma non nel derby, bad boys, inizi fatali

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Incredibile, ma potrebbe essere l’ultimo

È una realtà che forse in tanti non hanno ancora completamente interiorizzato, ma i giorni della vecchia e mitica Valascia sono letteralmente contati. La pista teatro di mille battaglie biancoblù ospiterà solamente ancora quattro partire di regular season, che potrebbero diventare cinque in caso di qualificazione ai pre-playoff e qualcuna in più se l’Ambrì guadagnerà l’accesso ai giochi che contano.

Anche nella migliore delle ipotesi le partite che si giocheranno ancora alla Valascia saranno verosimilmente meno di una decina, e quello di venerdì prossimo potrebbe essere in assoluto l’ultimo derby. Sinora la pista leventinese di sfide cantonali ne ha ospitate 117, in cui l’Ambrì ha vinto 57 volte e pareggiato in sette occasioni, e sarà compito della squadra di Cereda fare di tutto per imporsi nella prossima partita.

Il Lugano sinora è stato però intrattabile, con quattro vittorie su altrettante sfide e ben sei se contiamo anche i derby giocati durante il preseason. L’Ambrì fece peggio nel 2017/18, quando di partite contro i rivali ne perse cinque di fila nella stessa stagione… Ma quella di venerdì sarà una serata in tutto e per tutto storica, in pista vedremo un’altra squadra?

due I migliori, ma non nel derby

È un dato che ha per certi versi dell’incredibile, perché gli attori al centro sono sostanzialmente quelli delle passate stagioni, ma l’Ambrì Piotta a meno di un mese dal termine della regular season è statisticamente la miglior squadra della lega agli ingaggi con il 52.31% di riuscita. Il numero è superiore a quello di corazzate come Ginevra (52.20), ZSC Lions (52.16), Losanna (51.28) ed anche Lugano (50.32).

Spicca l’efficacia in zona offensiva, dove i biancoblù vincono oltre il 53% di faceoff, guidati da Flynn e Novotny che sono dei veri maestri dell’esercizio (rispettivamente 57.88 e 56.33 di efficacia).

Le cose non sono però andate così bene nel derby, e non deve ingannare la statistica finale con un discreto 48.72%. Il Lugano ha infatti dominato l’Ambrì nei primi due periodi di gioco, trascinati da un Lajunen intrattabile (solo lui ha vinto ben 19 ingaggi) e capaci di raggiungere ad un certo punto della sfida addirittura il 70% dei faceoff conquistati.

D’altronde l’ingaggio è la prima battaglia di ogni cambio, e chi ben comincia è a metà dell’opera. Complessivamente la squadra di Cereda si è distinta in tutta la stagione (e nei due derby in trasferta aveva vinto oltre il 60% di faceoff), ma guai a mollare la presa proprio adesso.

tre Bad boys

Nell’ultima settimana le penalità sono costate caro all’Ambrì Piotta, con la partita di Zugo sfuggita all’ultimo dopo una grande prestazione, e quella casalinga contro il Bienne terminata al cardiopalma nella trincea di diversi boxplay. Per i leventinesi questo non è però un contesto sconosciuto.

La squadra è infatti la più penalizzata della lega, con 211 penalità da due minuti rimediate in 42 partite (cinque ad incontro). Si tratta di ben 22 sanzioni minori in più rispetto al Rapperswil – secondo in questa particolare classifica – che ha anche disputato un match in più. La tendenza vale anche nel corso degli anni, visto che dall’arrivo di Luca Cereda nel 2017/18 i biancoblù sono la squadra ad aver rimediato più penalità di due minuti, 863 volte in 192 incontri.

Guardando all’attuale stagione, è interessante andare a vedere con quali tipi di penalità sono arrivate le sanzioni. L’irregolarità più frequente è stato lo sgambetto (42 penalità fischiate), seguito da trattenuta (33), aggancio (28) e bastone alto (19). Meno frequenti invece eccessiva durezza e colpo di bastone (15), così come interferenza (14) e cross-checking (11). Dieci invece le penalità per cambio scorretto e cinque quelle per ritardo di gioco.

Tra i singoli a far schizzare verso l’alto la statistica è Michael Fora, con ben 34 sanzioni minori (primato di lega) ed un totale di 93 minuti di penalità, oltre il triplo di quelle della passata stagione con inoltre otto partite giocate in meno.

quattro Gli inizi, quelli fatali

A nessuno piace iniziare male una partita, men che meno finire dietro nel risultato, ma nel caso dell’Ambrì Piotta questo è un pochino “più vero” rispetto ad altre squadre. La sconfitta nel derby è infatti coincisa con la 25esima circostanza in cui l’Ambrì Piotta è stato battuto dopo aver incassato la prima rete, e se si pensa che le battute d’arresto totali sono state 29, i calcoli sono subito fatti.

Certo, ci sono state serate in cui l’Ambrì è riuscito ad imporsi anche dopo aver incassato il primo gol (l’ultimo esempio lo abbiamo avuto di recente a Zurigo), ma in generale il risultato di 0-1 è decisamente di pessimo auspicio per i leventinesi.

Riportare (o mantenere) i match in parità è invece un esercizio che all’Ambrì è riuscito diverse volte, ed infatti nessuno ha giocato più della squadra di Cereda in situazione di equilibrio (il 40.51% del tempo di gioco). I biancoblù hanno però anche passato il 40.8% degli incontri ad inseguire, mentre solamente per il 18.69% del tempo passato sul ghiaccio si sono ritrovati avanti nello score.

cinque Lajunen strizza l’occhio al suo DS

Il finlandese dei bianconeri è stato il vero protagonista del derby, ed è riuscito ad eguagliare un record negativo in casa Ambrì Piotta. Nel primo tempo Lajunen ha infatti impiegato appena quattro secondi per trovare il gol in powerplay dopo penalità di Perlini, e dal punto di vista leventinese erano quasi dieci anni che il boxplay non veniva bucato così velocemente.

Come segnala Brenno Canevascini, il primato apparteneva a Hnat Domenichelli, che il 24 settembre 2011 con la maglia dei bianconeri aveva bucato Thomas Bäumle proprio dopo soli quattro secondi di powerplay. Chissà, con un rinnovo da conquistare, Lajunen avrà attirato l’attenzione del suo DS pareggiando un suo record?

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